Vitigni resistenti come rimedio alle fitopatie
Lo chiedono i produttori, lo esige il mercato, è un’emergenza per l’ambiente. Per vitigni resistenti l’agricoltura deve ridurre l’uso della chimica nel settore vitivinicolo e la soluzione potrebbe arrivare proprio dai vitigni resistenti.
Indice:
- Cisgenesi ed editing del genoma: la ricerca dialoga col mondo agricolo
- Le esigenze del mercato e quelle dell’ambiente
- In Veneto approvate 24 varietà di vitigni resistenti
L’Italia è il Paese con il più grande patrimonio di diversità genetica delle viti. Alzi la mano chi ne era a conoscenza.
Ebbene sì, il nostro Paese eccelle nella varietà di viti, e visto che la conservazione e l’uso di questa biodiversità è imprescindibile, i produttori avanzano una richiesta ben precisa alla ricerca scientifica.
Quale? Dare ai vitigni tradizionali le caratteristiche genetiche per contrastare l’attacco dei patogeni, anche a causa del mutamento delle condizioni climatiche.
Cisgenesi ed editing del genoma: la ricerca dialoga col mondo agricolo
Per gli esperti, la cisgenesi e l’editing del genoma danno questa possibilità senza modificare identità e profilo enologico:
- la cisgenesi è la tecnica di manipolazione genetica basata sul trasferimento di uno o più geni di un individuo di una determinata specie nel genoma di un individuo della stessa specie
- l’editing genoma interviene in maniera precisa per trovare e correggere gli errori genetici al suo interno
Usare le biotecnologie più moderne per tutelare le varietà tipiche è una sfida che va affrontata insieme a chi fa ricerca in Italia in modo che i risultati non finiscano nelle mani di poche multinazionali.
La ricerca deve confrontarsi con il mondo agricolo, perché sia utile allo sviluppo delle imprese.
Le esigenze del mercato e quelle dell’ambiente
È una necessità del mercato, una richiesta dei produttori di vino, un’emergenza per l’ambiente: l’agricoltura deve ridurre l’uso della chimica, anche nel settore vitivinicolo.
Il Veneto è capofila di questo genere di richieste per via delle complesse situazioni locali in cui versano alcune zone.
La politica regionale punta proprio a questo: ridurre l’uso di prodotti fitosanitari in viticoltura, e sta prendendo forza la strategia di utilizzare varietà di viti “resistenti” alle principali fitopatie.
Umbria IGT 2019 – Viognier
In Veneto approvate 24 varietà di vitigni resistenti
Sono 24 le varietà di vitigni resistenti finora autorizzate solo nella regione Veneto. Si tratta di vitigni derivanti da programmi di incroci naturali con varietà di vite che contengono particolari caratteri di resistenza, principalmente alla peronospora e all’oidio.
Per far fronte a queste patologie i vitigni “resistenti” richiedono un numero ridotto di trattamenti chimici rispetto alle varietà tradizionali.
Attualmente sono circa 370 le varietà “resistenti”, ottenute in 25 Paesi, compresa l’Italia, di cui già 34 sono iscritte nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite, utilizzabili attualmente per le sole IGT.
Nell’offerta di varietà di viti “resistenti”, la Regione del Veneto ha promosso una serie di progetti, gestiti da vari Enti.
Il loro obiettivo? Valutare i vitigni “resistenti” che maggiormente si possano adattare alle differenti aree vitivinicole regionali, in particolare quelle in forte pendenza, difficilmente meccanizzabili o che rientrano nella viticoltura biologica.
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