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Le caratteristiche fondamentali del vino
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Le caratteristiche fondamentali del vino

ROSADIVINI
ROSADIVINI
Redazione

Dalla dolcezza all’acidità, ecco alcune delle caratteristiche fondamentali che vale la pena conoscere quando si degusta un vino.

Quando si degusta un vino sono tante le sfumature da cogliere e il gioco si fa divertente anche se non hai grandi competenze in materia. Con un po’ di attenzione e facendo un po’ di esperienza “sul campo”, anche tu potrai imparare a riconoscere un vino di buon corpo rispetto a uno dalla struttura meno marcata, oppure un vino molto tannico da uno più giovane e più leggero.

Certamente per raggiungere livelli da professionista dovrai seguire corsi e specializzarti, ma se per adesso ti “accontenti” di saper descrivere un vino, leggi la nostra guida che ti darà alcuni consigli utili da poter mettere in pratica.

D’altronde quello del vino, come ripetiamo da sempre, è un mondo molto variegato in cui si possono contare prodotti di grande qualità e allo stesso tempo molto diversi tra di loro. Andiamo alla scoperta allora delle caratteristiche dei vari vini che oggi si trovano in commercio.

Dolcezza del vino: cosa sapere

Avrai qualche volta sentito parlare di scala della dolcezza. Ma che cosa significa? Quanto un vino può essere definito dolce e quando invece no? Quando si tira in ballo questa caratteristica si fa riferimento alla presenza di due zuccheri, il glucosio ed il fruttosio, che nel vino sono presenti come residui zuccherini. Più specificatamente, cioè, con questo termine si intende quella quota di zuccheri che non ha subìto la fermentazione alcolica e che conferisce quindi al vino quella sensazione di maggiore dolcezza al palato.

Quando si parla di scala di dolcezza, strumento quindi utile per misurare questo valore, si deve fare un’adeguata distinzione a seconda che si parli di vini secchi oppure di spumanti. Ecco le scale da prendere come riferimento per le due categorie di vino appena menzionate:

Vini secchi

  • 0-10 g/l – vini secchi
  • 10-30 g/l – vini abboccati
  • 30-50 g/l – vini amabili
  • 50-180 g/l – vini dolci (fino ad oltre 250 g/l per i passiti molto concentrati)

Spumanti

  • dosaggio zero: inferiore a 3 g/l; lo spumante non ha subito aggiunta di di zucchero dopo la presa di spuma
  • extra-brut: compreso tra 0 e 6 g/
  • brut: inferiore a 12 g/l
  • extra-dry: compreso tra 12 e 20 g/l
  • secco: compreso tra 17 e 35 g/l
  • abboccato: compreso tra 33 e 50 g/l
  • dolce: se superiore a 50 g/l

Sulla percezione della dolcezza influisce tantissimo la temperatura di servizio di un determinato vino che quindi deve ricevere sempre la giusta considerazione. Vini serviti alla temperatura di servizio sbagliata rischiano di diventare eccessivamente dolci, quasi stucchevoli.

Acidità e tannicità: cosa sapere

Un’altra parola che viene spesso tirata in ballo quando si descrive un vino è l’acidità. Che cosa sta ad indicare? Intanto occorre fare una premessa: gli acidi sono sostanze molto presenti nel vino, secondi solo ad acqua e alcoli. L’acidità regala ad un vino la freschezza. Alcuni vini bianchi e spumanti presentano una spiccata acidità che in bocca li rende leggeri e gradevoli.

Ma in che modo l’acidità è collegata alla tannicità di un vino? Sono queste due variabili che viaggiano in direzione opposta. Un’acidità marcata alleggerisce il vino, facendolo sembrare meno corposo. Un’acidità più bassa sottolinea invece la morbidezza e la struttura di quello stesso vino. A grandi linee possiamo descrivere i tannini come quelle sostanze presenti nelle bucce e nei vinaccioli dell’uva e che sono causa della sensazione di astringenza di un vino.

L’alcol nel vino

Il vino è una bevanda alcolica, ovvero che contiene alcol. Ma in quali quantità? Intanto c’è da specificare che in questo caso si fa riferimento al solo alcol etilico (etanolo), tenendo presente che tracce di altri alcolici monovalenti (ad esempio metilico, propilico o butilico) vengono generati come sottoprodotti della fermentazione alcolica in piccole dosi. Questo perché se presenti in quantità più elevata vengono considerati dannosi per la qualità del vino e per la salute di quel vino lo beve. L’alcol del vino è dunque un’altra delle variabili da controllare con grande attenzione per dare vita a prodotti di qualità e spessore. In generale possiamo dire che un vino ha un contenuto variabile di alcol tra il 4% (in alcuni spumanti dolci) al 20% o più (nei vini liquorosi). 

La corposità, un tratto distintivo

Corpo magro o debole, corpo robusto: hai mai sentito queste caratteristiche associate al vino? Sono importanti aspetti da valutare per descrivere un vino riconoscendone le peculiarità.

Si definisce corposo un vino che manifesta in bocca una sensazione di pienezza e densità. Un vino che presenta una forte struttura, insomma, facilmente individuabile al primo sorso quando in bocca manifesta subito le sue caratteristiche. Il corpo di un vino non è di per sé una caratteristica che si lega al gusto di quello stesso vino, è più qualcosa che invece trova riscontro nella pastosità e nella densità che il vino lascia in bocca e che si percepiscono a livello gengivale e palatale.

Un vino corposo di struttura robusta lascerà anche sul bicchiere dei segnali chiamati in gergo tecnico archetti. Fare roteare un vino nel bicchiere non è dunque solo un modo per darsi un tono in presenza di altre persone, alludendo a competenze che magari nemmeno si hanno. Ma è importante per capire qualcosa di più di un vino potendolo dunque etichettare come un prodotto dal corpo magro o debole o per contro dal corpo robusto.

Descrivendo le sensazioni che un vino corposo lascia in bocca e sul bicchiere, potrai al contrario individuare tutti quei vini che invece hanno un corpo magro o debole. Vini più leggeri, meno impegnativi ma anche versatili nella maggior parte dei casi. Insomma, non deve passare il concetto che un vino sia di qualità solo se di robusta struttura. Un vino può essere un ottimo vino anche se ha un corpo meno marcato di altri.

Quando un vino si definisce caldo

Quando è che un vino si definisce caldo? La sensazione di calore associata al vino non è un qualcosa di negativo quanto piuttosto uno strumento utile per etichettare quello che stai bevendo. Quando in un vino, rosso o bianco che sia, la percezione alcolica è piuttosto netta, il vino si definisce appunto caldo. Questo può succedere ad esempio in presenza di vini con gradazione che si aggira intorno ai 13-14 gradi, quindi con una gradazione abbastanza elevata.

Conclusioni

Questa piccola guida al vino potrà tornarti utile per individuare le caratteristiche più comuni di un rosso o un bianco affidandosi semplicemente ai tuoi sensi. Vista, olfatto e gusto saranno i tuoi alleati più preziosi per poter descrivere al meglio un vino individuandone tutte le sue caratteristiche.

Sarà più facile di quello che potrebbe sembrare, è solo che – in un mondo che va sempre più veloce – siamo portati sempre meno a dare peso e rilevanza a quello che invece saremmo in grado di percepire semplicemente concentrandoci su ciò che abbiamo in bocca. E invece, voler descrivere un vino al meglio in qualche modo ci obbliga a dare nuovamente valore a ciò che finora non avevamo troppo considerato. Affidati dunque alla vista, per cogliere le prime sfumature di un vino, poi cerca nell’olfatto e nel giusto quelle sensazioni che potranno rivelarsi davvero molto utili ai fini di una corretta classificazione.

Creato il 27/03/2023. © Riproduzione riservata.
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