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Vini da servire freddi: ecco la nostra guida
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Vini da servire freddi: ecco la nostra guida

ROSADIVINI
ROSADIVINI
Redazione

Quali sono i vini da servire freddi? Bianchi in frigo e rossi no, come vuole la “tradizione”. In realtà non funziona esattamente così: ecco gli aspetti da valutare per prendere la giusta decisione

Indice

Il dibattito su quali vini possano essere serviti freddi e quali assolutamente no è da sempre molto acceso. Si è soliti pensare che i rossi vadano degustati a temperatura ambiente, mentre si associa una temperatura più bassa al consumo dei bianchi. 

Ma è davvero così? In realtà no, perché ci sono alcuni vini rossi che possono essere serviti anche freddi e anzi, proprio a una temperatura più bassa esaltano le loro caratteristiche. E’ vero poi che ci sono anche rossi che, se serviti dopo avere “stazionato” in frigo, perdono tutte le loro peculiarità.

Facciamo allora un po’ di chiarezza su questo argomento, mettendo a fuoco le particolarità che rendono un vino migliore se servito a temperature più basse e indicando anche quali sono i tipi di vino che proprio non possono essere serviti freddi, nemmeno in estate.

Vini da servire freddi: i rossi

Quando si parla di rossi occorre fare le dovute valutazioni. Ci sono alcuni vini infatti che assolutamente non vanno serviti freddi! Pensiamo per esempio a rossi di elevato spessore come Amarone, Nebbiolo, Barbaresco, Brunello di Montalcino, Nero d’Avola, solo per citare alcuni dei più importanti: in questo caso è sempre doveroso degustarli a temperatura ambiente perché una temperatura troppo bassa rischierebbe di rovinarne le caratteristiche essenziali

In generale possiamo dire che tutti i vini corposi e molto tannici non vanno mai messi in frigorifero e vanno sempre degustati a temperatura ambiente. Ci sono altri rossi, però, che non disdegnano affatto di essere serviti a una temperatura più bassa.

Tutti i rossi con una gradazione alcolica inferiore o pari al 12% possono per esempio essere messi in frigorifero senza alcun tipo di problema e si presentano quindi come alternative valide da tenere in considerazione anche in estate, quando il caldo induce un po’ tutti a prediligere bevande a temperature più fresche.

I rossi: le caratteristiche

Quali sono le caratteristiche che rendono un rosso adatto a essere servito freddo? Intanto deve essere giovane e avere un tasso alcolico non eccessivamente alto: sono questi due aspetti davvero molto importanti da non sottovalutare per effettuare la giusta scelta. E ancora, il vino rosso, per poter essere servito fresco, deve essere aromatico e effervescente, un vino che sia poco tannico e abbia una elevata acidità. Vini di questo tipo, con le caratteristiche appena descritte, possono essere serviti a basse temperature. 

Un rosso da servire freddo predilige una temperatura di 11-13 gradi. Ma la domanda sorge allora spontanea: come comportarsi con la temperatura del frigorifero che generalmente non supera mai i 4-5 gradi? Il vino conservato in frigorifero e poi servito in tavola non sarà eccessivamente freddo? Per questo aspetto non c’è da preoccuparsi troppo: in estate, un rosso tolto dal frigo e versato nell’apposito calice si riscalda immediatamente, raggiungendo gli 11-13 gradi, quindi la temperatura ideale, nel giro di pochissimi minuti.

Vini da servire freddi: alcuni esempi

Barbera, Rosso dell’Etna, Pinot Nero, Negroamaro sono alcuni dei rossi più conosciuti che possono essere tranquillamente serviti freddi. L’importante allora è sapere scegliere quale rosso bere in estate anche se è vero che in genere, con le alte temperature, si tende naturalmente a preferire vini leggeri e poco corposi, rimandando la degustazione di rossi importanti e di grande personalità all’arrivo dell’inverno quando anche l’alimentazione si modifica e si fa più “impegnativa” rispetto all’estate.

Insomma è difficile che tra luglio e agosto si scelga di bere un Brunello di Montalcino; molto più probabilmente, con il caldo, si preferiranno vini meno di struttura, più adatti a un’alimentazione leggera come quella che tipicamente si predilige in estate.

Vini da servire freddi: i bianchi

I vini bianchi si prestano meglio ad essere serviti a temperature basse ed è per questo, generalmente, che in estate vengono preferiti ai vini rossi i quali sono invece pensati come vini adatti soprattutto all’inverno. Anche se ti abbiamo appena spiegato che non è così, resta l’abitudine di degustare i bianchi con il caldo e i rossi con il freddo.

La temperatura di servizio di un vino incide in modo concreto sui profumi e sugli aromi del vino stesso: e se una temperatura più “calda” esalta i vini dalle caratteristiche organolettiche più complesse (i rossi strutturati), una più “bassa” enfatizza gli aromi dei principali prodotti a bacca bianca. È per questo motivo che i bianchi ricevono molta più considerazione dei rossi in estate. 

La temperatura bassa esalta la freschezza di un vino: alla luce di questa considerazione, possiamo aggiungere che i vini bianchi giovani, secchi e fruttati sono perfetti da consumare a temperature più basse.

Ma a quale temperatura, nello specifico? Quella ideale oscilla tra i 6 gradi (ideale ad esempio per gli spumanti) e i 14 gradi per i bianchi un po’ più maturi. E’ importante allora non esagerare nel puntare su temperature eccessivamente basse che potrebbero in qualche modo rovinare il vino. Il rischio, in questo caso, sarebbe quello di non riuscire a cogliere tutti gli aromi del bianco che, con un freddo eccessivo, verrebbero come “soffocati”. Insomma vino servito fresco sì, ma senza esagerare.

Le caratteristiche di un vino da servire freddo

Ti abbiamo brevemente illustrato le caratteristiche che deve avere un vino per essere consumato freddo ma di seguito ti riassumiamo gli aspetti da tenere in considerazione per capire quando un bianco o un rosso possono essere conservati in frigorifero prima di essere degustati.

Abbandona intanto la distinzione tra bianco e rosso perché ti abbiamo spiegato che anche i rossi (alcuni, non tutti) possono essere messi in frigorifero e concentrati invece sulle particolarità di ogni prodotto per effettuare una corretta valutazione. 

Quali valutazioni fare?

La prima considerazione da fare è quella relativa alla gradazione alcolica dei rossi e dei bianchi (in frigo meglio se si tratta di prodotti sotto i 12 gradi), quindi dovrai passare ad analizzare la tannicità del singolo prodotto.

Vini troppo tannici non vanno d’accordo con le basse temperature, vini poco tannici sì. Questa valutazione consentirà di escludere in modo facile alcuni vini rossi, di ottima struttura e tannicità, che vanno degustati solo a temperatura ambiente. Ancora, concentrati su freschezza, aromaticità e profumo del vino: sono caratteristiche ben marcate? Se la risposta è affermativa, significa che un certo tipo di vino potrà essere servito a una temperatura più bassa. Facendo queste considerazioni saprai sempre quando un vino può essere servito freddo e quando no.

Creato il 30/08/2022, aggiornato il 12/09/2022. © Riproduzione riservata.
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