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Quanto dura il vino in bottiglia chiusa?
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Quanto dura il vino in bottiglia chiusa?

ROSADIVINI
ROSADIVINI
Redazione

Dai rossi ai bianchi, passando per i rosati e gli spumanti: ecco qualche indicazione utile per capire quanto dura il vino in bottiglia.

Indice

Ti sei mai chiesto per quanto tempo il vino si può correttamente conservare in una bottiglia chiusa? La risposta a questa domanda dipende essenzialmente da due fattori: dal tipo di vino e dalle condizioni di conservazione.

Non tutti i bianchi e/o rossi, infatti, si conservano per lo stesso tempo: molto dipende dalle caratteristiche intrinseche di ognuno. Alcuni vini bianchi possono essere apprezzati al massimo entro un anno o due, mentre certi vini rossi possono migliorare con l’età e sviluppare sapori complessi che si evolvono nel corso di molti anni. Anche i vini rosati e gli spumanti hanno le loro specificità in termini di durata e condizioni di conservazione ottimali.

Il luogo dove la bottiglia è stata riposta riveste un ruolo fondamentale così come la modalità di conservazione. La temperatura, l’umidità, la luce e la posizione della bottiglia possono influenzare significativamente la longevità del vino. Un vino conservato in una cantina buia e fresca avrà probabilmente una durata maggiore rispetto a uno lasciato su uno scaffale della cucina esposto alla luce e al calore.

Insomma, non c’è una risposta univoca alla domanda su quanto dura il vino in bottiglia chiusa. La varietà del vino, la qualità, le tecniche di produzione e le condizioni ambientali in cui viene conservato sono tutti fattori che determinano la sua durata.

In questo articolo ti forniamo alcune indicazioni utili per capire quanto può essere longevo un vino in bottiglia. Esploreremo le durate tipiche per i vari tipi di vino, offrendo consigli pratici su come conservarli al meglio per mantenere intatti sapore e aroma. Che tu sia un appassionato di vini o semplicemente curioso, queste informazioni ti aiuteranno a godere al massimo della tua esperienza enologica.

Quanto dura una bottiglia di vino

Bianchi

Salvo poche eccezioni, un vino bianco si dovrebbe consumare entro un paio di anni al massimo. Questo perché, trascorso troppo tempo, le caratteristiche del vino tendono a rovinarsi e a farsi meno distintive. I vini bianchi sono generalmente più delicati dei rossi, con una composizione che li rende più suscettibili ai cambiamenti chimici nel tempo.

Attenzione: non significa che il vino dopo due anni è scaduto, ma che sapore e profumi potrebbero andare scemando nel corso del tempo, rendendolo peggiore a livello di qualità. La freschezza, l’acidità e gli aromi floreali e fruttati, che sono i tratti distintivi dei vini bianchi, possono attenuarsi e perdere vivacità.

Il consiglio, dunque, quando hai un vino bianco in bottiglia, è quello di berlo entro uno o due anni. Questa regola vale in generale ma soprattutto per i vini giovani e per quelli particolarmente aromatici che sono in grado di sprigionare i loro migliori profumi nell’immediato. I Sauvignon Blanc, i Pinot Grigio e i Moscato, ad esempio, sono noti per i loro aromi freschi e fruttati che si godono al meglio quando sono giovani.

Tuttavia, ci sono alcune eccezioni a questa regola. I vini bianchi di alta qualità, come i grandi Chardonnay, alcuni Riesling tedeschi e i vini bianchi della Borgogna, possono migliorare con l’invecchiamento, sviluppando complessità e profondità. Questi vini possono essere conservati per diversi anni, a volte anche decenni, se conservati correttamente.

Ovviamente, queste tempistiche valgono per i vini bianchi conservati correttamente, quindi al riparo da fonti di calore, in luoghi asciutti e lontani da sbalzi termici. È consigliabile conservare le bottiglie di vino bianco in una cantina o in un frigorifero per vini, dove la temperatura è costante e fresca, idealmente tra i 10 e i 15 gradi Celsius. È importante anche mantenere le bottiglie al riparo dalla luce diretta, poiché la luce può accelerare il processo di deterioramento.

In sintesi, mentre la maggior parte dei vini bianchi sono migliori se consumati entro un paio di anni, alcuni possono beneficiarne di più tempo di conservazione. Conoscere il tipo di vino e le sue caratteristiche specifiche ti aiuterà a decidere il momento migliore per gustarlo, garantendo sempre una piacevole esperienza enologica.

Rossi

La longevità del vino è più alta in caso di rossi, che sono soliti mantenersi in bottiglia chiusa per un periodo più lungo rispetto ai bianchi. I vini rossi, infatti, possono durare anche tre-quattro anni se conservati correttamente.

Quando ci riferiamo a vini di media struttura senza invecchiamento, intendiamo quei rossi che, pur non essendo destinati a lunghi periodi di affinamento, possono comunque mantenere intatte le loro caratteristiche per alcuni anni. Questi vini, come il Merlot o il Syrah, possono essere goduti pienamente entro 3-5 anni dalla vendemmia.

Per i vini invecchiati, i tempi di conservazione si dilatano enormemente. Ci sono vini che hanno bisogno di molto tempo per affinare le loro qualità e che possono essere bevuti anche dopo 10-15 anni dalla loro vendemmia. Esempi di tali vini includono i Barolo, i Brunello di Montalcino e i Bordeaux di alta qualità. Questi vini, con il passare del tempo, sviluppano complessità aromatica, tannini più morbidi e una profondità di sapori che li rende particolarmente pregiati.

Le condizioni di conservazione devono essere quelle descritte per i bianchi. I vini rossi soffrono gli sbalzi di temperatura e, se conservati al caldo, si rovinano dopo pochissimo tempo. La temperatura ideale per conservare i vini rossi è tra i 12 e i 18 gradi Celsius. È altrettanto importante mantenere un livello di umidità costante, intorno al 70%, per evitare che i tappi di sughero si secchino, compromettendo la tenuta della bottiglia.

Il consiglio è quello di prestare sempre molta attenzione a dove posizionare una bottiglia, anche quando chiusa. Il luogo prescelto sarà fondamentale nel dettare i tempi della sua conservazione e questo vale per qualsiasi tipo di vino. Un ambiente buio, fresco e con umidità controllata è l’ideale per mantenere la qualità del vino nel tempo. Inoltre, è consigliabile conservare le bottiglie in posizione orizzontale per mantenere il sughero umido e prevenire l’ingresso di aria.

In conclusione, i vini rossi offrono una maggiore longevità rispetto ai bianchi e possono regalare esperienze di degustazione uniche quando ben conservati. Conoscere le caratteristiche specifiche del vino rosso che possiedi e le migliori pratiche di conservazione ti permetterà di apprezzarne al meglio tutte le qualità, sia che tu scelga di gustarlo giovane o dopo un lungo invecchiamento.

Rosati

Così come per i bianchi, anche il tempo di conservazione dei rosati non supera generalmente i due anni. I vini rosati sono conosciuti per la loro freschezza e vivacità, caratteristiche che si apprezzano al meglio quando il vino è giovane. Non si tratta infatti di vini che possono subire processi di invecchiamento prolungati, quindi, per poterli degustare al meglio, è necessario consumarli entro uno, al massimo due anni dalla loro vendemmia.

I rosati sono vini più giovani e leggeri rispetto ai rossi, e questo contribuisce alla loro durata più breve. Le loro note fruttate, floreali e talvolta erbacee tendono a svanire col tempo, motivo per cui è consigliabile gustarli quando sono ancora freschi e aromatici. Tipicamente, i vini rosati come il Provence Rosé, il Pinot Noir Rosé e il Grenache Rosé offrono i loro sapori migliori entro il primo anno di vita.

La conservazione corretta dei rosati è cruciale per mantenere le loro caratteristiche organolettiche. Come i bianchi, i rosati devono essere conservati in un ambiente fresco, idealmente tra i 10 e i 15 gradi Celsius, al riparo dalla luce diretta e da sbalzi termici. Anche l’umidità deve essere controllata per evitare che il tappo si secchi, il che potrebbe compromettere la qualità del vino.

Durano decisamente meno dei rossi perché sono vini più delicati. Questo non significa che non possano essere apprezzati con un po’ di invecchiamento, ma il loro punto di forza è la freschezza. Per questo motivo, quando acquisti una bottiglia di vino rosato, pianifica di consumarla entro un breve periodo di tempo per godere appieno dei suoi sapori e aromi.

In sintesi, i vini rosati sono ideali per chi cerca un’esperienza di degustazione fresca e vibrante. La loro breve durata di conservazione significa che non necessitano di lunghi periodi di attesa per essere apprezzati. Ricorda di conservarli correttamente per mantenere la loro qualità e di consumarli entro uno o due anni dalla vendemmia per una degustazione ottimale.

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Quando scade lo spumante

Non esiste una data di scadenza vera e propria per lo spumante. Tuttavia, il tempo di conservazione varia a seconda che lo spumante sia dolce o secco e del metodo di produzione utilizzato: Classico o Charmat.

In generale, possiamo affermare che gli spumanti dolci e aromatici possono essere conservati per un tempo massimo di un anno dal loro imbottigliamento. Gli spumanti Brut, invece, possono durare fino a due anni.

Lo spumante metodo classico, come il Franciacorta, può essere conservato fino a quattro anni dall’imbottigliamento. Una variabile importante da considerare è la sboccatura, il procedimento che elimina i lieviti e i residui presenti sul fondo della bottiglia dopo la fermentazione. Molte aziende vinicole consigliano di consumare il loro prodotto entro due anni dalla sboccatura, la cui data è solitamente riportata in etichetta.

Infine, è fondamentale conservare correttamente lo spumante, così come gli altri vini. Assicurati di tenere la bottiglia lontano da fonti di calore, preservandola da eccessiva luce e da sbalzi di temperatura. Conservare lo spumante in un ambiente fresco e buio contribuirà a mantenere intatte le sue caratteristiche organolettiche.

In sintesi, pur non avendo una scadenza specifica, lo spumante può variare in durata in base al tipo e al metodo di produzione. Seguire le indicazioni di conservazione e prestare attenzione alla data di sboccatura ti permetterà di godere appieno delle qualità del tuo spumante.

Quanto dura una bottiglia di vino aperta

Anche in questo caso dipende dal tipo di vino. Una volta aperta la bottiglia il vino non ha vita lunga. Il motivo è facilmente spiegabile: quando il vino contenuto nella bottiglia entra in contatto con l’ossigeno, si assiste a una stimolazione dei tannini ovvero di alcune sostanze presenti nella buccia e nei vinaccioli dell’uva che danno il via al processo di ossidazione (deperimento del vino).

Ecco perché una volta aperta la bottiglia deve essere consumata nel giro di pochi giorni: l’obiettivo è quello di evitare che il processo di ossidazione rovini il vino. 

Alcuni accorgimenti possono rivelarsi utili per poter riuscire a bere il vino anche non nella stessa giornata di apertura.

Una volta stappata, la bottiglia andrà attentamente richiusa. La cosa migliore è quella di utilizzare il tappo originale ma esistono anche ottime alternative.

In commercio si possono per esempio trovare con facilità tappi per le bottiglie di vino aperte. Funzionano bene per impedire il contatto con l’aria e aiutano a mantenere più a lungo il sapore del vino.  

Se nella bottiglia avanza poco vino, e quindi l’aria contenuta al suo interno è maggiore della quantità di vino, un altro buon consiglio da seguire è quello di travasare il vino in un contenitore di vetro più piccolo.

Più la bottiglia è vuota, più il vino a contatto con l’aria si rovina a causa dell’ossigeno

Un’altra variabile assolutamente da considerare è legata alla temperatura di conservazione del vino. In generale, la temperatura ideale per la conservazione è tra i 10-12 gradi per i vini bianchi e tra i 12-15 gradi per quelli rossi.

La gradazione alcolica incide parecchio sulle tempistiche di conservazione del vino, quando si stappa la bottiglia. 

Nel dettaglio:

  • un vino leggero, per esempio un rosé o un bianco aromatico, può conservarsi in frigorifero dai 5 ai 7 giorni se chiuso bene con un tappo in sughero o ermetici.
  • un rosso corposo, mediamente strutturato, va conservato in un luogo fresco e asciutto, quindi non in frigorifero e si mantiene dai 3 ai 5 giorni, meglio se al buio e con un tappo in sughero
  • i vini frizzanti o gli spumanti, si conservano uno, massimo due giorni, in frigorifero e con un tappo in metallo.

Conservare il vino in cantina è un buon modo per “allungargli” la vita una volta aperto. Si tratta infatti di un luogo ideale per la conservazione del vino: garantisce alle bottiglie una temperatura e un’umidità ideali e le protegge dalla luce, dagli odori e dalle vibrazioni dannose. Insomma se hai la fortuna di possedere una cantina, sappi che quello sarà sempre il luogo migliore dove conservare le bottiglie di vino.  

Vai alla guida la giusta temperatura del vino

Fa male bere vino vecchio?

Bere un vino vecchio non è deleterio per l’organismo ma prima di consumarlo è sempre consigliabile fare alcune considerazioni per capire se effettivamente il vino può ancora essere bevuto, nonostante sia passato il periodo massimo indicato.

Presta sempre molta attenzione all’opacità e al colore del vino che sono indicatori utili per capire se quello stesso vino può essere bevuto.

Ci sono dei vini che dopo qualche anno perdono le loro peculiarità ma che tuttavia possono essere bevuti lo stesso. Certamente non ci si dovrà aspettare, in questo caso, di poter assaporare gli stessi gusti e sentire gli stessi profumi di quando si beve un vino nelle giuste tempistiche.

Se bere un vino che ha perso per strada le sue caratteristiche, però, non ti entusiasma, ricorda sempre che potrai utilizzarlo in modo alternativo in cucina per sfumare i piatti o magari arricchire qualche ricetta a base di pesce o carne.

In questo modo si evita di buttare una bottiglia ma le garantirai una seconda vita, usandola per la preparazione del cibo. Un vino che ha perso un po’ dei suoi sentori andrà comunque bene, insomma, per essere utilizzato in cucina.

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Creato il 03/07/2022, aggiornato il 23/06/2024. © Riproduzione riservata.
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