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Bottiglie da vino: perché hanno un formato da 75 cl
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Bottiglie da vino: perché hanno un formato da 75 cl

Silvia Cutuli
Silvia Cutuli
Giornalista

Le bottiglie da vino nascono Settecento ed hanno una capienza di 750 ml e fondo concavo. Perché questo formato particolare? Scopri tutti i dettagli in questo articolo.

Indice

Anche l’occhio vuole la sua parte parlando di vino, e a ben guardare le bottiglie da vino più diffuse hanno un formato di 75 centilitri. Pressoché uno standard questa “strana” misura preferita addirittura alla cifra tonda di 1 litro: vi siete mai chiesti perché?

Da un punto di vista istituzionale il formato delle bottiglie in vetro quale imballaggio di liquidi, tra cui il vino, è normato dalla direttiva della Comunità Europea (Dir. 75/106) decretando che il vino può essere messo in commercio solo in recipienti da 25 cl, 37,5 cl, 50 cl, 75 cl. Con i formati da 1 litro o 1,5 litri, decisamente più rari e spesso introvabili sugli scaffali dei negozi.

Perché le bottiglie da vino sono da 750 ml?

“Nella botte piccola c’è il vino buono” recita un antico proverbio che in realtà nasconde un fondo di verità.

Quando il vino è contenuto in bottiglie di piccole dimensioni, il processo di invecchiamento complessivo ne risulta accelerato; al contrario le bottiglie di misura più grande vengono utilizzate soprattutto per i vini che devono invecchiare.

I formati grandi hanno anche il vetro più spesso, assicurando così che le temperature e la luce non possano compromettere la qualità del vino rapidamente.

Perché le bottiglie di vino non sono da un litro?

La storia della bottiglia di vino in vetro come la conosciamo oggi, si perde nel tempo e per certi versi affonda nella leggenda, considerando, però, che non sempre il vino è stato conservato nel vetro.

Proprio per questo sono diverse le teorie che si contendono il primato sulla diffusione della bottiglia standard da 75 cl che di fatto è sopravvissuta, e non solo per tradizione, fino ai giorni nostri.

Nel Settecento quando il vino iniziò ad essere conservato e commercializzato nei contenitori di vetro, gli antichi vetrai che cominciarono a produrre le prime bottiglie non riuscirono a soffiare di più grandi di 65-75 cl.

Divenne così pratica comune concentrarsi sulle più grandi in circolazione, quelle che conosciamo ancora oggi, vale a dire da 750 ml. 

Una seconda teoria si rifà invece al commercio di vini francesi verso il Regno Unito in voga tra il Seicento e Settecento: il gallone, l’unità di misura dei liquidi nei paesi anglosassoni è pari a circa 4,5 litri, il che equivale a 6 bottiglie da 0,75 litri.

Per tradizione le casse adibite al trasporto di liquidi alcolici avevano capacità di 2 galloni: ecco allora che si decise di inserire nelle casse 12 bottiglie di vino adottando gli stessi inglesi la misura di 75 cl. 

Standard o Magnum, ogni bottiglia ha il suo formato

I formati più grandi e quindi anche più rari e difficili da trovare sugli scaffali dei negozi, hanno spesso nomi altisonanti molti dei quali di derivazione biblica: vi siete mai imbattuti in una bottiglia etichettata Mathusalem o Impériale, Nabuchodonosor o Jeroboam?

Se quest’ultimo formato ha una capacità di circa 3 litri, per la Mathusalem si citerebbe l’uomo più vecchio della Bibbia, chiamando così una bottiglia il cui vino avrebbe richiesto molto tempo per invecchiare.

Il formato di bottiglia Magnum contiene 1,5 litri di vino ed è detto anche Champagnotta perché destinato a Champagne e vini  spumanti; mentre la bottiglia più piccola ha una capacità di 20 cl ed è conosciuta in Italia come “Quarto”.

Le bottiglie di vino in base al loro formato

Dalla più piccola alla più grande:

  • Piccolo (0,1875 litri)
  • Chopin (0,25 litri)
  • Demi (0,375 litri)
  • Standard, Bouteille (0,750 litri)
  • Magnum (1,5 litri)
  • Jéroboam (3 litri)
  • Rehoboram (4,5 litri)
  • Mathusalem (6 litri)
  • Salmanazar (9 litri)
  • Balthazar (12 litri)
  • Nabuchodonosor (15 litri)
  • Melchior (18 litri)
  • Solomon (20 litri)
  • Sovereign (25 litri)
  • Primat (27 litri)
  • Melchizédec (30 litri)

Perché il fondo delle bottiglie da vino è concavo?

Sempre perchè anche l’occhio vuole la sua parte maneggiando una bottiglia di vino, avrete notato che il suo fondo è concavo. Come potrebbe stare altrimenti in equilibrio sulla tavola?

In passato quando le bottiglie in vetro destinate a contenere il vino venivano soffiate dagli antichi vetrai, la forma assumeva una forma tondeggiante e panciuta: impossibile che la bottiglia restasse in piedi.

Per questo motivo gli artigiani con il vetro ancora malleabile in lavorazione hanno iniziato a spingere il fondo verso l’interno conferendogli il fondo concavo che noi conosciamo oggi.

Nel tempo si è poi capito che il fondo concavo ha un’altra funzione utile: permette di concentrare i sedimenti del vino; mentre nel caso degli spumanti – che raccolgono i depositi sul collo della bottiglia eliminati poi nella fase della sboccatura – la forma concava consentirebbe una maggiore resistenza alla pressione dei gas.

Senza contare che in generale l’impugnatura di qualsiasi bottiglia risulta così più agevole. senza correre il rischio di scaldarla troppo tenendola tra le mani.

Lettura consigliata: Bottiglie vetro più trasparente e più leggero

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Creato il 14/12/2021, aggiornato il 10/11/2022. © Riproduzione riservata.
Silvia Cutuli
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La scrittura? Una passione divenuta la mia professione e che oggi condivido con i miei studenti dell'Accademia di Costume e Moda e dell'Istituto Europeo di Design. La scrivania della mia cameretta è stata da sempre il luogo dove rifugiarmi, carta […]
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