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Aggiungere acqua al vino: origine e significati
Stile e cultura del vino

Aggiungere acqua al vino: origine e significati

ROSADIVINI
ROSADIVINI
Redazione

Aggiungere l’acqua al vino era nell’antichità una pratica molto più diffusa di oggi (per fortuna): scopriamo perché si faceva (e perché oggi non si dovrebbe fare).

Gli amanti del vino inorridiscono alla sola idea di annacquarlo. Eppure, in tempi antichi, era una pratica decisamente diffusa che aveva anche una sua particolare spiegazione. Ma conosci quello che era il significato di questa abitudine oggi considerata così malsana? In questo articolo faremo un salto nel passato per capire come mai era usanza “allungare” il vino con l’acqua e come mai invece oggi si sconsiglia vivamente di farlo.

Aggiungere acqua al vino: ecco perché si faceva

Nell’Antica Grecia e nell’Antica Roma aggiungere l’acqua al vino era una pratica consigliata e molto diffusa. Mentre bere vino allo stato puro era addirittura considerata una pratica bruta che solo i barbari portavano avanti. Bere vino annacquato insomma era la normalità: ma perché? I motivi erano duplici. 

Intanto perché il vino di quei tempi non era certo quello dei giorni nostri per consistenza e sapore. Si trattava di una bevanda liquorosa che sembrava uno sciroppo, con un sapore molto forte e una consistenza poco piacevole in bocca. Ecco perché allungare il vino con l’acqua era quasi necessario. In questo modo si smorzavano un po’ quelle caratteristiche troppo marcate e si rendeva il vino più gradevole al palato. Non soltanto l’acqua veniva usata da antichi greci e romani per rendere il vino un po’ più bevibile. Queste popolazioni erano infatti solite utilizzare anche miele, aromi, spezie e fiori per modificare un po’ il gusto del vino e renderlo più piacevole.

Ma il vino veniva annacquato anche per un altro motivo. Veniva infatti servito nel corso di banchetti e di riunioni alle quali si partecipava per discutere i temi importanti di quei tempi. Conoscendo gli effetti collaterali della bevanda, antichi greci e antichi romani allungavano il vino con l’acqua per essere certi di restare lucidi e sobri e di poter partecipare così in modo attivo a tutti gli incontri in programma evitando quindi brutte figure dovute a un eccessivo consumo di alcol.

Annacquare il vino: si fa ancora?

Purtroppo sì, e sottolineiamo il purtroppo. Ancora oggi alcune persone hanno l’abitudine di aggiungere un po’ di acqua al calice di vino nel tentativo di rendere ciò che si apprestano a bere un po’ meno forte dal punto di vista alcolico. La pratica è altamente sconsigliata per molti motivi.

Primo tra tutti perché a oggi il vino di qualità ha caratteristiche ben diverse da quelle di un tempo. È una bevanda gradevole, che spesso rispecchia le caratteristiche del territorio in cui nasce e per questo è ancora più interessante dal punto di vista del gusto. Insomma, ad oggi annacquare il vino per cercare di ridurre il suo grado alcolico è un vero peccato.

Nel caso si ritenga un vino “troppo forte” più che annacquarlo si dovrebbe semplicemente scegliere un altro tipo di vino, magari dal tenore alcolico inferiore e dalle caratteristiche differenti. Di vini in commercio ce ne sono moltissimi, alcuni più strutturati, altri meno. Basterà scegliere quello che più rispecchia le nostre preferenze e non ci sarà bisogno di aggiungere acqua al vino!

Perché non si dovrebbe aggiungere acqua al vino

Ma perché non si dovrebbe aggiungere acqua al vino? Intanto perché, come in parte abbiamo già detto, farlo significa snaturare questa bevanda facendole perdere tutte le caratteristiche che possiede. L’acqua che viene aggiunta al vino modifica la sua composizione chimica. Forse non lo sai ma l’acqua è già il componente principale del vino (occupa infatti tra l’80% e il 90% del suo volume). Aggiungendone ancora, dunque, non si farà altro che ottenere un’acqua dal sapore vinoso che annullerà tutte le caratteristiche del vino stesso. Il consiglio insomma resta quello già dato: se non ami i vini troppo alcolici scegli qualcosa di meno alcolico. Ma non aggiungere acqua, serve solo a sciupare un prodotto che invece nasconde una grande storia e non merita di essere snaturato.

Acqua e vino insieme: quando si può

Queste due bevande possono coesistere a tavola. Basta solamente berle separatamente. Bere un bicchiere d’acqua tra una portata e l’altra aiuta a ripulire il palato e si rivela utile soprattutto quando si sta mangiando qualcosa di molto saporito e succulento e si ha bisogno di riportare una condizione di neutralità. In questo caso alternare un po’ di acqua al vino, ma bevendola a parte, è un buon modo per riuscire poi ad assaporare anche il vino che accompagna le varie pietanze. L’acqua in questo caso non lo sciupa ma anzi è un valido alleato per pulire la bocca rendendola nuovamente pronta a gustarlo. Un bicchiere di acqua può essere utile anche quando, nel corso di un pasto, si passa da un tipo di vino all’altro. In questo caso bere acqua contribuisce ad eliminare i residui dei sorsi precedenti di vino e consente di gustare la nuova bottiglia senza alcuna interferenza da parte di quella appena terminata. 

Creato il 22/04/2023. © Riproduzione riservata.