Home / Magazine / Percorsi e itinerari del vino / Vino Lambrusco: Regione d’origine e caratteristiche
Vino Lambrusco: Regione d’origine e caratteristiche
Percorsi e itinerari del vino

Vino Lambrusco: Regione d’origine e caratteristiche

ROSADIVINI
ROSADIVINI
Redazione

Quella del Lambrusco è la famiglia di vitigni a bacca rossa più diffusa nella campagna che da Parma si estende verso est fino a comprendere i territori di Reggio Emilia, Modena e Mantova.

Modena è sempre stata il fulcro della produzione del Lambrusco anche grazie alla grande attenzione da parte delle persone che abitavano in quelle zone.

Indice:

Il Lambrusco è da considerarsi uno dei vini più antichi e lo conferma il ritrovamento, nelle attuali zone di produzione, di semi di vite silvestre risalenti all’età del bronzo.

Testimonianze dirette ci giungono da Virgilio, il quale citava la vitis labrusca nella sua quinta bucolica; da Catone nel De agri cultura, da Varrone nel De re rustica; da Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia dove sono fornite diverse informazioni interessanti riguardo alle caratteristiche ampelografiche.

Il nome Lambrusco deriva dall’origine selvatica di questo vitigno: labrusca.

I Romani bevevano l’antenato del Lambrusco perfino in versione frizzante, attraverso una rifermentazione in anfora: dopo averle riempite e ben tappate, ponevano le anfore sotto terra o immerse per metà in acqua gelata, in modo da tenere bassa la temperatura del vino contenuto.

Per renderlo frizzante, lo mettevano in una condizione termica di maggiore temperatura e dopo qualche giorno era possibile berlo.

La produzione di questo vino fu sempre ritenuta di grande importanza e prestigio; il suo successo viene confermato da alcuni documenti commerciali del 1850 che raccontano di come venisse esportato anche in Francia.

Il Lambrusco, ha una spuma allegra e una buona acidità, si riconosce fin dal primo sorso: la sua freschezza, le sue bollicine e i suoi profumi di frutta rossa non lasciano dubbi. Da queste uve fragranti si ottiene un vino frizzante profondamente piacevole ed esuberante, al punto da essere il più esportato al mondo.

Vino di basso grado alcolico (10,5 – 12,0% vol.) da bere giovane, in versione frizzante (da pasto) o spumante, secco, semisecco o amabile, rosso o rosato. In ogni caso caratterizzato da una notevole bevibilità.

Eccellente come abbinamento al cotechino, ai salumi tipici emiliani, prosciutto, gnocco fritto e tigelle modenesi o piadina romagnola.

Viene prodotto con rifermentazione spontanea in bottiglia (metodo tradizionale o ancestrale con o senza sboccatura delle bottiglie) e più frequentemente con rifermentazione in acciaio (metodo Charmat in autoclave con impiego di lieviti selezionati) in grado di garantire l’assenza di residui in bottiglia.

Le denominazioni del Lambrusco

Per il Lambrusco esistono sei Denominazioni di Origine:

  • Sorbara D.O.P. (istituita nel 1970 come D.O.C. e poi trasformata in D.O.P.);
  • Salamino di Santa Croce D.O.P. (istituita nel 1970 come D.O.C. e poi trasformata in D.O.P.);
  • Grasparossa di Castelvetro D.O.P. (istituita nel 1970 come D.O.C. e poi trasformata in D.O.P.);
  • Modena D.O.P.  (istituita nel 2009);
  • Reggiano D.O.C. (istituita nel 1971 e modificata nel 1996 in “Reggiano D.O.C.);
  • Mantovano D.O.C. (istituita nel 1987).

Il Lambrusco di Sorbara (il Disciplinare di Produzione prevede min. 60% da uve Lambrusco di Sorbara e max 40% da uve Lambrusco Salamino). Fra i lambruschi modenesi è quello più leggero, meno carico come colore (rosso rubino chiaro), tendenzialmente secco, di gusto delicato e lievemente acidulo.

Ha una spuma vivace e un gusto sapido e nervoso, colore rosso rubino tenue, spesso cerasuolo o rosato; acidità sostenuta e croccante. I profumi sono delicati con sentore di viola e frutta rossa; sapore secco o asciutto, ha una corposità poco accentuata.

Questo vitigno ha gravi problemi di sterilità del polline per cui in alcune annate le perdite produttive (mancato sviluppo degli acini) sono rilevanti, per facilitare la fecondazione. Il Sorbara si coltiva sempre con a fianco, negli stessi vigneti, filari di Salamino.

Sorbara è una frazione del Comune di Bomporto situata 13 km. ad est di Carpi e 17 km. a nord – est di Modena. Il territorio di questa DOP comprende i comuni di Bastiglia, Bomporto, Nonantola, Ravarino, San Prospero e parte del territorio dei comuni di Carpi, Soliera, Campogalliano, Camposanto, San Cesario sul Panaro, Castelfranco Emilia e Modena.

Il Lambrusco Salamino di Santa Croce (min. 85% uve Lambrusco Salamino) prende il nome dalla forma dei grappoli di uva che ricorda un piccolo salame e dalla località di Santa Croce, una frazione di Carpi.

Viene prodotto nel territorio dei comuni di Mirandola, San Felice sul Panaro, Medolla, Cavezzo, San Possidonio, Concordia sulla Secchia, Novi (che costituiscono la zona nord della provincia di Modena ai confini con la provincia di Mantova) e in parte del territorio dei comuni di Carpi, Campogalliano, Camposanto, Finale Emilia, Soliera e Modena.

Produce vini con caratteristiche intermedie tra quello di Sorbara e il Grasparossa.

Il Lambrusco Salamino è tendenzialmente corposo e semisecco. Colore intenso e carico; profumi maturi fruttati e floreali, freschi e fragranti. In bocca mostrano equilibrio tra acidità e struttura tannica, con un buon corpo, giusta armonia e bella sapidità.

Il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro (min. 85% uve Lambrusco Grasparossa) è prodotto a sud di Modena nel territorio comunale di Castelvetro, Castelnuovo Rangone, Castelfranco Emilia, Spilamberto, Vignola, San Cesario sul Panaro, Savignano sul Panaro, Marano sul Panaro, Maranello, Fiorano, Formigine, Sassuolo, Prignano sulla Secchia e in parte del territorio di Modena.

Il Grasparossa di Castelvetro è il più aromatico, pieno e “intenso” fra i vari tipi di Lambrusco, tutte le cantine migliori si trovano a Castelvetro.

È la variante che giunge a piena maturazione anche con temperature non alte, per questo è l’unico vitigno coltivato nei terreni collinari.

Si presenta dal colore rosso rubino intenso con sfumature violacee; profumi fruttati di bacche rosse del sottobosco e floreali. Il corpo è più sostenuto rispetto agli altri lambruschi modenesi. Ha un gusto pieno, ricco nella componente tannica e bilanciato da una buona e moderata acidità, fragrante ma mai esagerata. Spuma evanescente e vivace. 

Altre denominazioni:

Il Lambrusco di Modena non rappresenta uno specifico vitigno di Lambrusco ma piuttosto un uvaggio dei vari tipi di Lambrusco coltivati in tutta la provincia e solo.

Nel 2009 è stata istituita questa D.O.P. a riconoscimento dei notevoli risultati commerciali ottenuti in Italia e nel mondo dal Lambrusco di Modena.

Nel complesso nella provincia di Modena sono presenti circa 8000 ettari di superficie vitata a Lambrusco.

La produzione del Lambrusco Reggiano DOC è consentita in quasi tutta la provincia di Reggio Emilia, nel cui ambito esiste anche la denominazione Colli di Scandiano e di Canossa DOC per le tipologie Lambrusco Grasparossa e Lambrusco Montericco (vitigno raro tipico della zona).

Il Lambrusco ottenuto da vigneti situati al di fuori del comprensorio delle quattro zone DOC dell’Emilia (es. provincia di Parma in cui dà ottimi risultati il vitigno Maestri) assume la denominazione IGT Emilia.

La produzione del Lambrusco Mantovano DOC è consentita in tutta la provincia di Mantova, in questa zona le tipologie di vitigno Lambrusco ammesse sono il Salamino, il Marani, il Maestri e il Viadanese.

Vai allo shop e scopri i nostri vini

Creato il 23/04/2022, aggiornato il 18/03/2023. © Riproduzione riservata.