Home / Magazine / Stile e cultura del vino / Enoturismo: un nuovo approccio per il turismo enogastronomico
Enoturismo: un nuovo approccio per il turismo enogastronomico
Stile e cultura del vino

Enoturismo: un nuovo approccio per il turismo enogastronomico

Veronica Nava
Veronica Nava
Wine Specialist

L’Enoturismo è un’esperienza “diversa” di approcciarsi alla Cantina, alla degustazione e produzione del Vino. Alla “classica” esperienza di visita della Cantina (visita guidata, degustazione), si abbina la visita dei luoghi, zone di produzione, conoscenza delle tradizioni, della cultura e anche della gente appartenente a quel territorio, a quella zona.

Indice

Enoturismo: un’esperienza da riscoprire

L’Enoturismo come esperienza non solo per i più esperti e professionisti del vino ma anche e soprattutto per coloro che vogliono conoscere, curiosare ed esplorare un mondo nuovo o semplicemente vivere un’esperienza diversa, tra i vigneti, durante la vendemmia o solo per il piacere di stare a contatto con la natura e con le persone, con i territori che possono raccontare e trasportare il turista in un’altra realtà.

Il fenomeno dell’Enoturismo nasce in Italia circa 25 anni fa, soprattutto grazie ad alcune associazioni come “Città del vino nel 1987 e Movimento del Turismo del Vino nel 1993”.

Si diede inizio a diverse manifestazioni come “Cantine Aperte”, “Calici sotto le Stelle” e “Benvenuta Vendemmia”. Pensando a come si considera e si concepisce oggi il viaggio, il cibo e l’essere Turista alla scoperta o riscoperta di tradizioni, ha favorito lo svilupparsi e il successo di questo fenomeno, diventando a tutti gli effetti un vero e proprio modo di fare vacanza.

Un viaggio vacanza più breve rispetto al passato, pensato e organizzato in ogni momento dell’anno e non solo concepito al riposo e relax ma, alla scoperta di luoghi nuovi, meno conosciuti e con esperienze “sensoriali” e particolari, dove il ricordo attraverso la memoria e l’emozione rimanga anche nel cuore.

Enoturismo: ecco qualche dato

L’Enoturista (turista del vino) conta circa in tre milioni di appassionati l’anno. Si stima tra i trenta e i cinquant’anni di età e ama intraprendere esperienze enogastronomiche, culturali e di conoscenza di territorio, proprio per evadere dalla città. I mesi più richiesti sono la primavera (maggio) e il periodo della raccolta dell’uva (settembre). Come sappiamo il nostro paese l’Italia vanta produzioni vitivinicole di pregio rinomate non solo a livello nazionale ma anche internazionale.

Ha un valore culturale enologico riconosciuto dall’UNESCO che ha insignito “I paesaggi vitivinicoli del Piemonte come Langhe – Roero – Monferrato e le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” del riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità. Dal punto di vista turistico l’Enoturista non è solo Italiano ma, sempre più presente è il turista straniero. Diversi sono però il modo di concepire ed organizzare il viaggio. 

L’Enoturista di casa preferisce organizzare autonomamente l’itinerario e la vacanza (uno o due giorni) mentre l’Enoturista straniero preferisce affidarsi ad un Tour Operator specializzato e dedicare dai tre ai quattro giorni. La maggior parte di loro arrivano dalla Germania, Stati Uniti, Cina, Australia ma anche Brasile.

Una curiosità: non chiamateli turisti, loro sono amanti e/o curiosi del vino.

Non solo il vino ma conoscere luoghi, storia e tradizione, la cultura del vino attraverso un mix tra prodotti, territori e persone. Visitare le Cantine come conoscenza di identità che possono arricchire ed emozionare il proprio bagaglio di conoscenza e curiosità. Dalla ricerca delle piccole realtà familiari, anche sconosciute, alla visita delle dimore storiche dove non solo degustare vino, ma anche respirare storia e arte dove, in alcune realtà, si aggiunge anche la “cultura del benessere”, fisico, mentale e culinario.

Al turista del vino piace trovare, in una cantina, la possibilità di rigenerarsi attraverso attività alternative come ad esempio corsi di yoga e pilates tra le vigne, trattamenti dedicati al benessere come la Vino Thérapie (estratti di principi attivi dalla vite all’uva).

Abitudini e uno stile di vita più sano insomma, anche se solo per la durata di un viaggio. Questo è quello che emerge e chiede l’Enoturista da parte di una Cantina. Il desiderio di vivere un’esperienza dove non si è solo “il turista” ma si diventa l’attore principale di un’esperienza dove tutti i sensi vengono sollecitati, attivati e arricchiti attraverso un unico prodotto, il vino e tutto il suo mondo. 

Enoturismo come nuova esperienza

L’Enoturista sceglie la natura e, oggi più che mai, l’esperienza all’aria aperta è la sua prima scelta come idea di tempo libero e/o vacanza. Passare più tempo possibile a contatto con la natura, degustare del buon vino tra i filari o tra panorami suggestivi di vigne che lo circondano è come scoprire e riscoprire quello che la natura e il territorio può raccontare.

Una scelta precisa di esperienza che l’Enoturista cerca e vuole vivere all’ interno di una Cantina, insomma una vera e propria esperienza enogastronomica. È vero quando si dice che non si può più parlare di solo vino “accontentandosi” di una semplice degustazione. 

Ciò che l’enoturista vuole davvero è scoprire l’abbinamento vino-cibo e le delizie del territorio. Scoprire il nuovo, il bello ma soprattutto il buono. La cultura del cibo e del vino come un ricordo, un pensiero scritto non solo nella mente ma attraverso le papille gustative. Arricchirsi di storia e tradizioni attraverso i luoghi ma anche attraverso l’olfatto e il gusto, il piacere di un racconto gusto-olfattivo.

Dal tagliere con salumi e formaggi della zona come aperitivo per i più giovani, al pranzo o cena per i più esigenti. Il tutto accompagnato dal giusto calice di vino, dal giusto abbinamento dove il poter confrontarsi con il “Cantiniere” o l’Enologo è ricerca e condivisione di un piacere comune.

Enoturista, però, non solo come persona singola o coppia ma è sempre più facile trovare famiglie e gruppi di amici, appassionati che hanno il desiderio di passare del tempo libero immersi nella natura.

Così si cerca una soluzione “classica” ma mai come oggi tanto richiesta, come il Pic-nic (ovviamente in vigna). Unione perfetta di esperienza e voglia di contatto con la natura a quella enogastronomica. Se poi si ha la possibilità di unire sport e avventura, il piacere è assicurato.

Enoturismo: l’unione tra gusto e tempo libero

Sono sempre più richieste dagli Enoturisti e proposte dalle Cantine Enoturistiche, attività come trekking, percorsi in bici e passeggiate a cavallo tra i vigneti. Non si può pensare alla Cantina come solo luogo di produzione di vino ma “la Cantina” deve saper accogliere il wine lover come un ospite che ha sete e fame di tradizioni, territorio e delle sue particolarità.

Immergersi in un’esperienza sensoriale come parte integrante di quel contesto “la Cantina” e non come spettatore di un bellissimo spettacolo. Partecipare alla vendemmia, vedere e conoscere, toccando con mano i primi passi e procedimenti di realizzazione di un vino, essere parte attiva del lavoro di squadra di una Cantina, per il nuovo Turista del vino è la nuova concezione di passare il proprio tempo libero per conoscere o per approfondire una passione, un piacere o solo come nuova esperienza.

Questo è il nuovo modo di fare Cantina, di entrare in Cantina ma soprattutto di bere vino.

Creato il 24/08/2022, aggiornato il 11/09/2022. © Riproduzione riservata.
Veronica Nava
Sull'autore:
Wine Specialist
La mia vita... "cogliere l' essenza di ogni viaggio", quello di tutti i giorni! Dal liceo artistico l'amore per le forme, le linee, i tratti. Cogliere gli stimoli esterni per renderli esperienze... di crescita, di scelte, passate e presenti. E […]