

Nero d’Avola: alla scoperta di origini e caratteristiche
Il Nero d’Avola, un tempo, veniva utilizzato come uva da taglio, ma da molti anni ormai viene vinificato anche in purezza: scopriamo le caratteristiche del vitigno siciliano.
Indice
- Nero d’Avola: storia e origini
- Caratteristiche del vitigno
- Nero d’Avola: curiosità sul nome
- Caratteristiche del vino
- Abbinamenti cibo e Nero d’Avola
Il Nero d’Avola è uno dei vitigni a bacca nera più rinomati della Sicilia e dà origine a un ottimo vino apprezzato anche oltre l’isola.
Introdotto dai colonizzatori provenienti dalla Grecia, questo vitigno ha trovato fortuna e nel tempo ha acquisito il riconoscimento di vitigno autoctono della Sicilia. In questo articolo approfondiremo allora la storia del Nero d’Avola e delle sue origini soffermandoci poi sulle caratteristiche dei vini a cui dà vita e sugli abbinamenti a tavola.
Nero d’Avola: storia e origini
La coltivazione del Nero d’Avola in Sicilia risale a molti secoli fa, non a caso le prime testimonianze scritte si hanno già intorno al XVI secolo. Per lungo tempo le uve di Nero d’Avola sono state considerate da taglio, ovvero mescolate ad altre uve al fine di fornire al vino una struttura più robusta.
Col passare del tempo invece si è cominciato a utilizzare il Nero d’Avola anche in purezza, dunque da solo, riconoscendo a queste uve una qualità assoluta. E’ intorno ai primi anni Sessanta, che il Nero d’Avola ha cominciato a essere vinificato in purezza. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: il vino che nasce da queste uve è davvero un prodotto di ottima qualità.
Quali sono le zone di coltivazione del Nero d’Avola? In generale possiamo dire che questo vitigno è presente in tutta l’isola ma è coltivato con maggiore frequenza nella provincia di Siracusa, quindi a sud-est.
Qui il clima è quasi sempre asciutto, tira sempre una leggera brezza e i terreni sono calcarei: le condizioni perfette, insomma, per fare crescere i vitigni di Nero d’Avola forti e rigogliosi.
Questo vitigno è infatti molto sensibile alle muffe, ecco perché si esprimono al meglio in un ambiente asciutto e ventilato, come quello che possiamo ritrovare appunto nel sud-est della Sicilia. I comuni di Avola, Noto e Pachino sono quelli in cui la coltivazione del Nero d’Avola è maggiormente diffusa. Ma anche le zone di Agrigento e Caltanissetta sono tra quelle favorevoli per la coltivazione del Nero d’Avola.
Caratteristiche del vitigno
Le uve si distinguono per grappoli e acini di dimensioni medio-grandi, di un colore blu scuro, quasi tendente al nero, da cui appunto deriva il nome “Nero d’Avola”.
Gli acini sono molto dolci, contengono infatti una dose di zucchero molto elevata. Durante la fermentazione, per un particolare processo, gli zuccheri si trasformano in alcol: ecco perché il vino che ne esce vanta un’importante gradazione alcolica.
Nero d’Avola: curiosità sul nome
Come mai questo vitigno si chiama proprio così? Come facilmente ipotizzabile il nome è legato al comune di Avola, uno di quelli prima menzionati in cui la coltivazione di questo vitigno regala i migliori risultati in termini di qualità.
Nero dunque si riferisce al colore dell’uva che è scura, Avola è il comune del Siracusano in cui questa stessa uva è coltivata con grande successo. In un passato non lontanissimo, il Nero d’Avola era anche indicato con alcuni termini spiccatamente siciliani: “Calaulisi”, da “calea”, cioè uva e “Aulisi”, cioè “Avola”. Per molto tempo questo vitigno è anche stato al centro di un curioso “scambio d’identità”.
In che senso? Molti cioè traducevano il termine “Calaulisi” con “calabrese” e i commercianti siciliani, pur sapendo della traduzione errata, lasciavano correre perché ai tempi i vini calabresi erano molto più rinomati sul mercato rispetto ai siciliani.
E allora ecco che il Nero d’Avola rappresentava per molti il vitigno calabrese a cui attingere per arricchire e rinforzare i rossi d’Oltralpe. Per molti anni il Nero d’Avola è stato insomma erroneamente pensato come un vitigno tipico della Calabria e chi era al corrente dell’errore ha taciuto per trarne i migliori profitti economici.
Caratteristiche del vino
Il Nero d’Avola è un vino sicuramente molto aromatico, in cui spiccano note fruttate di amarena, more, prugne, ciliegie e sentori floreali come la viola.
In alcune versioni più invecchiate si ritrovano anche piacevoli note speziate. Il grado alcolico è piuttosto elevato; al palato questo vino è caldo e vigoroso, grazie anche alla buona struttura.
Abbinamenti cibo e Nero d’Avola
Passiamo adesso al capitolo relativo agli abbinamenti tra cibo e nero d’Avola. Con quali pietanze si sposa meglio questo vino siciliano.
Sicuramente, è questo un rosso ideale per accompagnare piatti saporiti, quindi preparazioni a base di carne, cacciagione, selvaggina, e in generale tutte le carni rosse e gli arrosti.
L’abbinamento è ideale anche con formaggi a pasta dura o medio-dura! Attenzione però, il Nero d’Avola si può accostare anche al pesce. Ad esempio al “tonno ammuttunato”, la specialità tutta siciliana impreziosita da aglio e caciocavallo.
In questo caso il consiglio è quello di scegliere una versione di vino decisamente più giovane, dunque un po’ più fruttata e poco speziata (i sentori di spezie si trovano soprattutto nelle versioni di vino più invecchiate). Un vino di assoluta qualità, sicuramente uno dei più amati della Sicilia. Provalo e ne rimarrai soddisfatto!