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Rita Barbero e le sue donne impegnate a vivere dipinte con il vino
Vino Cinema e Arte

Rita Barbero e le sue donne impegnate a vivere dipinte con il vino

Giulia Cimpanelli
Giulia Cimpanelli
Giornalista

“Ci sono molte donne spettinate nei miei quadri, teste di donne più impegnate a vivere che a guardarsi allo specchio”. Si chiama Rita Barbero, in arte PurpleRyta, ed è cresciuta tra le colline del Roero: “Tutto, persino il nome e le mie origini, presagiva che avrei lavorato con il vino”, commenta. Così è stato.

Dopo una laurea in Scienze della Comunicazione a Torino, Rita Barbero è stata una delle prime Pr. nel mondo del vino, prima in agenzia, poi in un consorzio e in aziende private.

Ma il vero matrimonio con il mondo dell’enologia è avvenuto quando la sua passione, la pittura, ha incontrato il vino. “Nel 2013 lavoro e hobby si sono incontrati. Ho iniziato a dipingere con il vino. Non sono la sola al mondo, ma la mia tecnica della macchia è unica”.

In che cosa consiste?

Faccio una macchia di vino sulla carta, la lascio esprimere, decido che cos’è e completo il dipinto con il pennello. Usando la tecnica della macchia, posso riprodurre i soggetti, ma non sono mai uguali, ogni dipinto è unico.

Come ha cominciato?

A Barolo, dove ora vivo, una enoteca mi ha chiesto di decorare le loro pareti. Poi, per un periodo, ho usato il loro retro come laboratorio. Ero immersa in un mondo di vino, così ho provato a sperimentare. Mi sono detta: “Se vendo un quadro entro settembre continuo”. È successo e ora eccomi qui.

Con che vini dipinge?

Dolcetto, Barbera, Nebbiolo o Barolo. I vini più giovani – soprattutto Barbera e Dolcetto – sono vivi sulla carta, evolvono proprio come in bottiglia. Quelli invecchiati sono più stabili, cambiano meno e sono più aranciati, meno violacei.

Dipingo anche coi vini bianchi, che di solito ossidano e si scuriscono. I dipinti con il vino cambiano, evolvono con il tempo, proprio come la “materia prima” usata per realizzarli.

Dipinge per privati o per aziende?

Nel lockdown lavori su commissione per aziende, per realizzare etichette. Quelle su commissione le ho dipinte con il vino che c’è nella bottiglia, così che l’etichetta racconti già quello che c’è dentro.

Che progetti ha per il futuro?

Spero di poter tornare a viaggiare per la mia arte, organizzare mostre all’estero. L’ho già fatto in passato, in Usa e in Cina. Seguo molto i mercati del vino. Se per esempio nei paesi nordici c’è molta richiesta di vino italiano e piemontese organizzo lì delle mostre.

Lettura consigliata: Guida alle diverse tipologie di vino

Vini rossi selezionati da ROSADIVINI

Creato il 21/01/2022, aggiornato il 25/07/2022. © Riproduzione riservata.
Giulia Cimpanelli
Sull'autore:
Giornalista
Classe 1983, da dieci anni è collaboratrice fissa del Corriere della Sera, prevalentemente in area Economia e Innovazione. Scrive di impresa, innovazione, new economy e lavoro. Dal 2015 è anche social media editor di Corriere.it e Corriere Innovazione. Negli anni […]