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Vigneto Pusterla diventa spiaggia colorata
Vino Cinema e Arte

Vigneto Pusterla diventa spiaggia colorata

Silvia Cutuli
Silvia Cutuli
Giornalista

Alle pendici del Castello di Brescia, il vigneto Pusterla accoglie l’opera di land art La Plage del camerunense Pascale Marthine Tayou.

Indice:

In vigna come al mare: avreste mai pensato di ammirare centinaia di ombrelloni variopinti piantati però tra i filari?

Un’idea originale di spiaggia firmata dall’artista Pascale Marthine Tayou. Classe 1966, nativo del Camerun e trapiantato in Belgio, Tayou è tra gli artisti africani più quotati sul mercato dell’arte contemporanea interrogandosi su temi universali quali la migrazione, l’identità di genere e l’origine dei luoghi.

L’opera La Plage

La nuova opera La Plage, intende celebrare l’idea di spiaggia associata alla ripartenza post-Covid, simbolo di rinascita tanto più in una città come Brescia duramente colpita dalla pandemia.

Seicento ombrelloni da spiaggia colorati sono stati piantati nel terreno alle pendici del Castello di Brescia, nel vigneto Pusterla, oggi di proprietà di Monte Rossa, cantina storica della Franciacorta guidata da Emanuele Rabotti

Un’opera all’aperto di grandi dimensioni, installata dal 21 giugno 2021, solstizio d’estate, dalla Pusterla e dal castello.

Gli ombrelloni chiusi, legati con grandi nastri colorati, sono il simbolo di energia e gioia infantile, nell’attesa di una nuova stagione.

L’artista Pascale Marthine Tayou

“Il mondo intero – afferma Pascale Marthine Tayou – si porta addosso da più di un anno una misteriosa e sinistra tortura, dramma invisibile che non risparmia nessuno, di cui Brescia è divenuta simbolo.

Una fioritura di ombrelloni piantati nel vigneto, come un sogno a colori, ci invita alla tavola della felicità.

Progetto e simbolo della rinascita: il ricordo che mi auguro di tenere per sempre dell’Italia, quasi un pixel della gigantesca fotografia della mia gioia di vivere all’italiana.”

Tayou associa questa idea di rinascita post-pandemica alla ripresa dell’Italia dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Lo fa con immagini simboliche delle grandi spiagge affollate del dopoguerra quando l’Italia recupera economia florida e benessere.

Il vigneto Pusterla: il terroir e la vite

Il vigneto Pusterla ha origini antiche. Sin dal 1037 il monastero regio di Santa Giulia coltivava uva sulle pendici del Cidneo, beneficiando di una posizione geografica unica con un’esposizione al sole e condizioni particolarmente favorevoli per la coltivazione della vite.

In tempi moderni, con i suoi quattro ettari, vigneto Pusterla è stato riconosciuto come la vigna urbana più ampia d’Europa. Nel 2007 ha conquistato il titolo di “Patrimonio Storico della Cultura Agroalimentare Ambientale” conferitogli dall’associazione Slow Food.

Il vigneto Pusterla è un raro esempio di coltivazione di sola uva Invernenga, uva a bacca bianca coltivata a pergola.

L’acino succoso è caratterizzato da un colore giallo-verde e presenta una buccia molto spessa ricca di polifenoli. La maturazione avviene tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre.

Il terroir dove dimora il vigneto è caratterizzato da una stratificazione calcarea, con marne e noduli di selce. La composizione e la pendenza del suolo assicurano il drenaggio, le correnti pomeridiane purificano l’aria e l’esposizione permette all’uva di essere baciata dal sole perfettamente.

Nel 2020 il vigneto Pusterla entra a far parte di Monte Rossa, che oggi governa 70 ettari di vigneti e la cui produzione si aggira intorno alle 500.000 bottiglie all’anno: ai Franciacorta e ai Cabochon si aggiunge così l’etichetta il Bastione del vigneto Pusterla.

Il vino bianco “Bastione” di vigneto Pusterla

Il vino è ottenuto dalla vendemmia tardiva di uva autoctona Invernenga, proveniente dalle pergole secolari del vigneto urbano più grande d’Europa, situato nel cuore di Brescia alle falde del Bastione della Pusterla. 

Si tratta di un vino bianco, fermo, secco. Riflessi verdolini, profumo fine, sapido, gusto asciutto con una vena acida lunga e importante, con un finale amarognolo di mandorla; alcolicità media (12%).

Il fruttato, sia al naso che in bocca, si evidenzia con note di mele e albicocche. 

Si completa con piatti di pesce di lago (luccio, piccole anguille o semplici lavarelli e coregoni), formaggi semi-stagionati e stagionati, o carni bianche. La temperatura di servizio indicata è di 12-13 gradi.

Monte Rossa, il vino e l’arte

“L’arte, come il vino, è per me sinonimo di gioia e condivisione. Occasioni per emozionarsi che amo creare, sia con i miei vini sia accogliendo progetti originali come questo”. Sono le parole di Emanuele Rabotti che ha raccolto e portato avanti, con entusiasmo, la storica cantina della Franciacorta, seguendo la strada intrapresa dal padre Paolo Rabotti nel 1972.

“Con la preziosa collaborazione dell’associazione BELLEARTI che mi ha fatto conoscere l’estro di Tayou, ho realizzato il desiderio di portare l’arte nel cuore della nostra città. Conclude Rabotti, con la mente proiettata al 2023 quando Brescia insieme a Bergamo saranno capitali italiane della cultura.

Lettura consigliata: guida alle diverse tipologie di vino

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Creato il 18/11/2021, aggiornato il 25/07/2022. © Riproduzione riservata.
Silvia Cutuli
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La scrittura? Una passione divenuta la mia professione e che oggi condivido con i miei studenti dell'Accademia di Costume e Moda e dell'Istituto Europeo di Design. La scrivania della mia cameretta è stata da sempre il luogo dove rifugiarmi, carta […]