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Vini al femminile: le donne che rivoluzionano l’industria vinicola
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Vini al femminile: le donne che rivoluzionano l’industria vinicola

ROSADIVINI
ROSADIVINI
Redazione

Nonostante il mondo del vino sia ancora, purtroppo, appannaggio del genere maschile, c’è da dire che sempre più donne si stanno facendo largo in questo settore, con ottimi risultati. Donne dalla storia di vita diversa che, per un motivo o per l’altro, hanno deciso di intraprendere una carriera difficile ma dalle grandi soddisfazioni. Donne cresciute in questo mondo, che hanno voluto semplicemente seguire le orme dei padri. Donne che invece al vino si sono appassionate strada facendo e hanno così deciso di investire in una direzione ben precisa.

Insomma, se dovessimo fermarci a pensare alle donne che hanno rivoluzionato – e tutt’ora rivoluzionano – l’industria vinicola, l’elenco da fare sarebbe davvero lunghissimo. In questo articolo però proveremo ad andare alla scoperta di alcuni nomi illustri che a oggi tengono alta la bandiera italiana anche all’estero. Donne che ce l’hanno fatta e che, con grande orgoglio, lo dimostrano ogni giorno sul campo.

Le “donne del vino”: i nomi più illustri

Le “donne del vino” sono tante, più di quello che si potrebbe pensare. In effetti il settore vinicolo resta un mondo prevalentemente maschile, ma l’ultimo decennio ha visto crescere di un bel po’ la quota rosa. Ed ecco allora che un numero sempre più alto di donne è arrivato in alto: nomi famosi in Italia ma anche nel resto del mondo.

Camilla Lunelli

Come quello di Camilla Lunelli che, dopo molti anni passati in Africa da volontaria, tra Niger e Uganda, ha deciso di tornare in Italia per lavorare insieme ai cugini Matteo e Marcello e al fratello Alessandro, nelle cantine Ferrari. Una storia, quella di questa azienda, fatta di tre generazioni caratterizzate dall’amore per la terra e per la vigna. Camilla Lunelli, 47 anni, a oggi ricopre il ruolo di Direttore della Comunicazione e dei Rapporti Esterni della sua azienda. Azienda leader della produzione di bollicine Metodo Classico.

Roberta Ceretto

Roberta Ceretto è un’altra delle “donne del vino” che va assolutamente menzionata. Con la sua azienda, che riporta il cognome della sua famiglia, ha infatti raggiunto traguardi ambiziosi. La passione per l’arte contemporanea dell’azienda è tutta merito suo. La ristrutturazione della cappella delle Brunate di La Morra, oggi conosciuta anche come Cappella del Barolo, è infatti un progetto da lei fortemente voluto. E in effetti l’azienda Ceretto, nel cuore delle Langhe, merita una visita non solo da parte di chi è appassionato di vino ma anche da chi ama la bellezza, in tutte le sue forme. Entri in azienda e tutto è così meraviglioso da togliere il fiato.

Roberta Ceretto ha grandi progetti anche per il futuro e lo ha dichiarato in una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera: “Il primo è in prossimità della Cappella: recupereremo degli spazi per creare un nuovo tipo di accoglienza. Il secondo è nella zona del Roero, a Vezza d’Alba, dove daremo vita a un parco artistico, per valorizzare il territorio sotto altri punti di vista”.

Anna e Valentina

Il mondo dell’industria vinicola ha anche un’altra ambiziosa protagonista, anzi due: Anna e Valentina, madre e figlia, alla guida della cantina “Marchesi di Barolo”. Insieme, ogni giorno, portano avanti con grande entusiasmo quello che era il sogno di una grande donna: Juliette Colbert de Maulévrier. Discendente del ministro delle finanze del Re Sole e conoscitrice del buon vino che capì fin da subito le potenzialità delle uve che venivano coltivate nella zona del Barolo. E così Anna, che ancora oggi guida l’azienda, proseguì sulle orme della francese investendo sulla sua terra. Oggi lo fa insieme alla rappresentante della sesta generazione delle Cantine dei Marchesi di Barolo, la figlia Valentina. 

Riikka Sukula

Una storia d’amore per la terra e per il vino è anche quella di Riikka Sukula dell’Azienda Agricola Sukula. Cinque ettari di terreno a Serralunga d’Alba, in Piemonte, e una meravigliosa cascina sulla collina di Meriame, in provincia di Cuneo.

A oggi Riikka Sukula  guida con successo la sua azienda che non vanta dimensioni esorbitanti. Eppure è un autentico punto di riferimento per la produzione di Barolo e Barbera d’Alba che vengono esportati con successo in tutto il mondo.

Il legame della giovane imprenditrice con il mondo del vino è autentico. Affonda le sue origini in tempi lontani, quando importava etichette italiane in Finlandia, il suo paese di origine. Il suo esempio, dunque, è quello più genuino che racconta la storia di una giovane donna approdata in Italia e mossa da una passione vera, quella per un prodotto che nel nostro paese viene realizzato da sempre con grande amore e dedizione. E amore e dedizione sono i sentimenti che caratterizzano il lavoro dell’azienda Agricola Sukula tutt’oggi. 

Elena Fucci

Elena Fucci, dell’Azienda Agricola Elena Fucci, catapultata nel mondo del vino ci si è trovata quasi per caso. Lei che non aveva preso minimamente in considerazione, fino ai trent’anni, l’idea di poter proseguire sulle orme della sua famiglia che da anni produceva vino in Basilicata.

Quando le vigne appartenute al nonno e al bisnonno ai piedi del Monte Vulture stavano per essere vendute, però, la giovane imprenditrice – allora nemmeno trentenne – ebbe una sorta di tuffo al cuore. “Non potevo sopportare che qualcuno mi portasse via i vigneti da sotto lo sguardo e che un altro nome potesse far qualcosa di grande con i vigneti più vecchi del Vulture – ha raccontato di recente – e così decisi di cambiare i programmi di tutta la mia vita”.

Senza molta esperienza, Elena Fucci si “tuffa” nel mondo del vino per imparare quante più cose possibili direttamente sul campo. Era il 2000 e di acqua sotto i ponti ne è passata. Oggi Elena Fucci dirige con grandi risultati l’azienda che porta il suo nome e che da oltre vent’anni immette sul mercato il Titolo, un vino a base di Aglianico del Vulture in purezza che è la più grande espressione del territorio in cui l’azienda sorge.

Le donne di “Rosadivini”

Anche noi abbiamo il piacere di collaborare con alcune donne che, nel mondo del vino, si sono fatte strada. C’è chi ha scoperto la vocazione solo dopo gli studi, chi invece fin da subito ha voluto seguire le orme di famiglia, ammaliata da tutto ciò che circonda il mondo del vino.

Giovanna Neri

Tra le cantine al femminile con le quali Rosadivini collabora c’è l’azienda Col di Lamo. Vede “al comando” Giovanna Neri, laureata in Giurisprudenza che ha voluto però seguire le orme del padre. Oggi è a capo di questa azienda tutta rosa che sorge tra Montalcino e le dolci colline della Val d’Orcia, in Toscana. È lei che si dedica in prima persona alla produzione di vini, seguendo con grande attenzione ogni fase della vinificazione. Rosso di Montalcino, Brunello di Montalcino, Lamo e Acquavite sono solo alcuni dei prodotti di spicco di un’azienda che vale davvero la pena conoscere.

Simona Ruggeri Fabroni

Sempre in Toscana sorge l’azienda Villa Sant’Anna, guidata da Simona Ruggeri Fabroni, affiancata dalle figlie Anna e Margherita. L’amore e la passione per il vino trasmessa da Simona alle figlie ha fatto sì che questa azienda sia a oggi una delle più conosciute nel mondo per la produzione del Nobile di Montepulciano. Villa Sant’Anna è attiva anche nella creazione di nuovi impianti ad alta densità, nel rinnovamento delle botti e delle barrique e nel mantenimento delle antiche cantine sotterranee. Una bella realtà tutta al femminile, insomma.

Sandra Vezza

Sempre cercando tra le donne del vino con le quali abbiamo avviato un’interessante collaborazione c’è anche Sandra Vezza. A Barolo è alla guida dell’azienda Astemia Pentita. La tradizione vitivinicola secolare delle Langhe e il concetto di arte moderna si mixano alla perfezione in questa cantina la cui prima annata di vinificazione risale al 2010. Sono 17 gli ettari vitati di terreno che l’Astemia Pentita possiede tra i comuni di Barolo e Monforte, in Piemonte. La produzione vinicola proviene principalmente da vitigni autoctoni ed è intimamente legata alla tradizione, con un’attenzione crescente all’agricoltura biologica.

Lucia Monti

Interessante anche la storia della cantina Tommasone, guidata da Lucia Monti, prima donna nel panorama vitivinicolo ischitano. La viticoltura di questa imprenditrice così determinata si basa sulla buona agricoltura, l’artigianalità, il tempo e gli obiettivi chiari per il futuro. La filosofia è quella di trasferire il legame con il territorio in ogni bottiglia prodotta che viene curata nei minimi dettagli: dalla scelta dell’uvaggio e del vigneto alla vinificazione.

Rossella Cicalese

Una menzione speciale anche per Rossella Cicalese che, seppur molto giovane, è riuscita a farsi largo nel mondo del vino. La sua azienda porta il suo nome e sorge in provincia di Salerno, in un territorio che per vocazione ha davvero molto da dire per quanto riguarda la produzione di vino. Rossella Cicalese passa molto tempo in vigna ma si occupa anche di questioni più pratiche legate all’amministrazione. Lavora con grande dedizione anche alla realizzazione delle etichette insieme a un’agenzia di comunicazione con la quale si interfaccia ogni giorno.

Conclusioni

L’elenco delle donne del vino che hanno in qualche modo rivoluzionato l’impresa vinicola in Italia potrebbe essere ben più nutrito. Tante sono quelle che a oggi possono dire di avercela fatta ma numerose sono anche coloro che da pochi anni sono entrate a far parte di questo settore eppure hanno già centrato traguardi importanti. Insomma il mondo del vino è sempre a tinte più rosa e questo è un dato di fatto. E di a fronte di coloro che riconoscono di avere incontrato qualche difficoltà all’inizio, ce ne sono anche molte altre che sostengono di essersi inserite perfettamente nei meccanismi “maschili” di questo mondo. 

Creato il 11/09/2023. © Riproduzione riservata.