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Arte e vino: i film sulla cultura del vino
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Arte e vino: i film sulla cultura del vino

ROSADIVINI
ROSADIVINI
Redazione

Vino e film? Che sia protagonista della storia narrata, che abbia a che fare con la trama in modo indiretto o che compaia semplicemente per fare da cornice ad una scena particolare, da sempre il vino rappresenta un elemento importante nel mondo del cinema, sia italiano che internazionale. Negli anni sono state tante le pellicole che hanno decretato il successo del binomio vino-film, tanto da diventare, in alcuni casi, dei successi indiscussi. Se sei un appassionato di vino e cinema, ecco per te cinque film assolutamente da non perdere. 

1. Il profumo del mosto selvatico (1995)

Diretto da Alfonso Arau, questo film è un remake dell’italiano “Quattro passi fra le nuvole” del 1942.

Protagonista della storia è Paul Sutton, interpretato da un giovanissimo e affascinante Keanu Reeves, soldato che al rientro dalla seconda guerra mondiale si separa dalla moglie Betty. In uno dei suoi viaggi da rappresentante di cioccolatini, Paul incontra in treno la giovane Victoria (interpretata da Aitana Sanchez- Gijòn). Victoria è figlia di Alberto Aragon, un ricco viticoltore della Napa Valley, proprietario del vigneto “Las Nubes”. La ragazza, che frequenta l’università in città, aspetta un figlio illegittimo dal suo professore che l’ha abbandonata e teme fortemente la reazione del padre (interpretato egregiamente dal grande Giancarlo Giannini).

Paul accetta di fingersi marito e padre del bimbo, ma l’inganno dura poco e Alberto scopre tutto. Durante una lite con Paul, Alberto scaglia una lampada contro di lui provocando un incendio del vigneto. L’unica pianta a salvarsi, per fortuna, è la pianta “madre” dalla quale far rivivere le coltivazioni. Una saga familiare melodrammatica che vede nel finale Paul e Victoria innamorati, che decidono di sposarsi e crescere insieme il figlio che lei aspetta. 

2. Un’ottima annata – A good year (2006)

Diretto da Ridley Scott, questo film è ambientato in Francia, durante la vendemmia del 2005. Il protagonista è Max Skinner (interpretato da Russel Crowe), broker londinese, molto attaccato al suo lavoro, avido e cinico. Dopo la morte dello zio, con cui ha trascorso l’infanzia, si ritrova come unico erede di una tenuta con vigneto in Provenza.

Max, ricevuta la notizia della morte dello zio, parte subito con l’idea di vendere rapidamente la proprietà, per tornare alla sua vita il più velocemente possibile. Una volta sul posto, però, a causa di una serie di eventi, è costretto a trattenersi per un periodo più lungo. Un periodo sufficiente per fare riemergere in lui ricordi e sensazioni della sua infanzia, nonché per fargli apprezzare quello stile di vita molto lontano da quello che si trovava a vivere nella capitale inglese.

Durante la sua permanenza in Francia, immerso tra i vigneti e tra un bicchiere di vino e l’altro, Max conosce Fanny Cheneal, proprietaria del bistrot del paese della quale si innamora. Il finale del film? Abbastanza scontato, ma assolutamente vincente. Max decide di lasciare Londra e il suo lavoro per tornare a vivere la vita semplice ma ricca di valori nella tenuta dello zio insieme a Fanny. 

3. Ritorno in Borgogna (2017)

Film francese del 2017, diretto da Cédric Klapische, è ambientato tra gli splendidi vigneti della Borgogna. Protagonisti tre fratelli che si trovano dopo la dopo la morte del padre, un vignaiolo di Meursault, a vivere nuovamente insieme nella casa della loro infanzia.

Jean (Pio Marmaï) ritorna in Borgogna dopo dieci anni di assenza, durante i quali ha viaggiato in giro per il mondo prima di stabilirsi in Australia, dove vive con la moglie e il figlio. La morte del padre mette Jean e i suoi fratelli, Juliette (Ana Girardot) e Jérémie (François Civil), davanti a diversi problemi. Primo fra tutti la ricerca dei soldi con cui pagare le tasse di successione. Mentre il tempo passa e le stagioni si susseguono, i protagonisti si interrogano e si tormentano sui problemi delle loro vite. Fra litigi furiosi e gesti di affetto improvvisi è la vigna di famiglia, con i suoi ritmi e la sua ciclicità, a diventare l’elemento di unione fra i protagonisti. 

4. Sideways – In viaggio con Jack (2004)

Film del 2004 diretto da Alexander Payne, Sideways racconta di due amici Myles Raymond (Paul Giamatti) e Jack Lapote (Thomas Haden Chirch). Essi si trovano a vivere un viaggio “on the road” nella zona di Santa Ynez Valley, a nord di Santa Barbara, una delle regioni vinicole più variegate di tutta la Califonia.

Myles, aspirante scrittore e grande intenditore di vini, decide di organizzare, in occasione dell’addio al celibato del suo caro amico Jack, ex attore televisivo, un viaggio in California, sperando di trascorrere il tempo tra splendidi vigneti, rinomati ristoranti e campi da golf. Jack, invece, sogna di poter trascorrere gli ultimi giorni prima del matrimonio dedicandosi alla conoscenza di belle donne e a fugaci incontri.

Durante il loro viaggio i due amici si imbattono in due donne, Maya e Stephanie, e iniziano a frequentarle, senza però rivelargli il motivo del loro viaggio. Jack inizia a corteggiare Stephanie e la conquista facilmente, mentre Myles si interessa a Maya. È proprio quest’ultima a scoprire da Myles dell’imminente matrimonio di Jack e a confidarlo all’amica, causandone l’ira e il conseguente allontanamento. Nel finale del film, dopo una serie di eventi rocamboleschi, Jack convola a nozze con la sua promessa sposa. Myles riceve una telefonata di Maya che apre, inaspettatamente, un nuovo spiraglio fra i due. 

5. Finchè c’è prosecco c’è speranza (2017)

Film italiano del 2017, diretto da Antonio Padovan, è tratto dall’omonimo romanzo di Fulvio Ervas. Questo film “giallo” è ambientato nella campagna veneta, tra i vigneti che danno vita alle bollicine italiane più famose al mondo.

Stucky (interpretato da un bravissimo Giuseppe Battiston), un ispettore mezzo veneziano e mezzo persiano, è chiamato ad investigare su quello che è un apparente e teatrale suicidio. Quello del conte Desiderio Ancillotto (Rade Serbedzija), grande vignaiolo, difensore delle coltivazioni biologiche. La situazione si complica quando si scoprono altre morti misteriose di persone legate alla realtà del cementificio della zona. Il conte, che in vita accusava il cementificio di inquinare i vigneti, diventa da morto l’indiziato numero uno per gli omicidi.

Tra le bellissime colline di Valdobbiadene e Conegliano, dove crescono rigogliosi i vigneti, l’ispettore Stucky si ritrova a condurre le difficili indagini. Qui ricerca la verità tra abitanti del posto, bottiglie di vino e famose cantine. 

Creato il 16/08/2023. © Riproduzione riservata.