

Cucchiaino nella bottiglia per conservare le bollicine: falso mito o verità?
Ti sarà capitato qualche volta di stappare una bottiglia di spumante oppure di un vino frizzante e non finirla tutta. Ma sei mai ricorso al trucchetto del cucchiaino infilato nella bottiglia per cercare di mantenerne l’effervescenza? In molti lo fanno perché leggenda popolare narra che l’utilizzo di un cucchiaino infilato nel collo di una bottiglia funzioni per conservare le bollicine a fare in modo che il vino frizzante o lo spumante perdano quella effervescenza che li caratterizzano.
In realtà questo metodo non ha riprove scientifiche. Quindi è possibile che sia solo uno dei tanti falsi miti che si rincorrono sul mondo del vino. Approfondiamo dunque la questione per capire se questa abitudine porta davvero a risultati oppure no.
Cucchiaino nella bottiglia per conservare le bollicine: quando nasce questa usanza?
Si dice che già alla fine del Seicento i consumatori di Champagne francese utilizzassero un cucchiaino per conservare le bollicine. L’intento era ovviamente quello di poter gustare questo prodotto anche nelle ore seguenti all’apertura della bottiglia nel caso in cui ne fosse avanzato un po’. Ma nessuno ha mai dimostrato in modo scientifico che questo trucco funzionasse davvero e anzi, abbiamo ragione di credere che quella del cucchiaino utile come rimedio per conservare le bollicine sia a tutti gli effetti una falsa credenza. Una di quelle cose che si sono tramandate nel tempo arrivando fino ai giorni nostri senza però un concreto riscontro. Una volta aperta una bottiglia di spumante, l’anidride carbonica che è dentro intrappolata, inevitabilmente fuoriesce. Magari ci mette un po’, considerando anche che oggi i colli delle bottiglie sono più stretti rispetto al passato, ma è un processo naturale e che non si può proprio evitare.
Su cosa si basa la storia del cucchiaino nella bottiglia
Ma da cosa nasce questa leggenda? Sostanzialmente da quanto afferma una delle leggi dei gas secondo cui la velocità di rilascio delle molecole di gas è influenzata dalla temperatura. Più quindi la temperatura è bassa e maggiormente i gas vengono disciolti. Viceversa, in caso di temperatura alta i gas tendono a liberarsi dal liquido, decretando la perdita di effervescenza del liquido stesso. Inserendo un cucchiaino di metallo all’interno di una bottiglia, andrai quindi ad abbassare la temperatura e teoricamente ad ostacolare la liberazione del gas. Ma si tratterà di una condizione temporanea che durerà pochissimi minuti. Per due motivi:
- intanto perché il cucchiaino inserito all’interno del collo della bottiglia non garantisce una chiusura ermetica della bottiglia stessa ma solo parziale. L’aria insomma continua a uscire nonostante il cucchiaino in qualche modo funga da ingombro allo spazio per cui le bollicine potranno svanire più lentamente ma svaniranno comunque
- è vero che la temperatura si abbassa con l’inserimento di un cucchiaino di metallo nel collo della bottiglia ma l’effetto dura pochissimo, forse qualche minuto. Il tempo insomma che la temperatura si riscaldi e l’effetto svanisca
I risultati dei più importanti studi scientifici
Ci sono alcuni studi condotti negli anni e che hanno dimostrato che l’utilizzo del cucchiaino come rimedio per la salvaguardia delle bollicine non è così efficace. Le ricerche sono state condotte in Francia nel 1995 da alcuni studiosi appartenenti al “Comitato interprofessionale del vino di Champagne” di Épernay, quella che a tutti gli effetti può essere considerata la Capitale dello Champagne.
Sono stati effettuati diversi esperimenti su bottiglie di Champagne provenienti dalla stessa campagna vinifera per verificare appunto l’effettiva riuscita di questo metodo. Gli studi hanno evidenziato che l’inserimento di un cucchiaino in una bottiglia di spumante aperto purtroppo non è in grado di evitare la perdita di effervescenza. Il contenuto della bottiglia svanisce esattamente come quello nella cui bottiglia il cucchiaino non è stato inserito. Insomma un falso mito da sfatare a tutti gli effetti visto che lo dice la scienza. E allora cosa potresti fare per conservare una bottiglia di spumante o vino frizzante un po’ più lungo una volta aperta? Esiste cioè un metodo che sia efficace in questo senso?
Come conservare una bottiglia di vino frizzante dopo l’apertura
Cerchiamo dunque di capire se esiste un modo per far sì che una bottiglia aperta di un qualsiasi vino frizzante possa non svanire nel giro di poche ore. Posto che la storia del cucchiaino dentro la bottiglia non funziona, quale altra strada può essere tentata?
Oggi in commercio ci sono dei tappi che garantiscono una chiusura ermetica e salvaguardano cioè l’effervescenza in modo un po’ più duraturo. Una volta aperta la bottiglia, basterà poi riporla con l’apposito tappo che in qualche modo eviterà che l’anidride carbonica si vada del tutto disperdendo.
Se quello che avanza è davvero poco vino e quindi la bottiglia è quasi del tutto vuota, il consiglio è quello di trasferire il vino restante in una bottiglia più piccola. Così facendo eviterai la diminuzione della pressione interna e la conseguente liberazione di gas dal liquido. Insomma lasciamo da parte la falsa credenza che vede il cucchiaino alleato prezioso per salvaguardare le bollicine di un liquido e affidiamoci allora a metodi più sicuri come appunto l’utilizzo di uno speciale tappo che eviti la dispersione dell’anidride carbonica garantendo più a lungo l’effervescenza.
Ovviamente il consiglio, quando si ha un avanzo di bottiglia, è quello di consumarla nel giro di poco tempo senza lasciar passare giorni, in modo che la qualità del vino avanzato si mantenga buona. Una bottiglia aperta e conservata per un periodo di tempo eccessivamente lungo, infatti, rischia di perdere le sue qualità e finire per rovinarsi del tutto. Sarebbe bene stappare una bottiglia e consumarla tutta. Ma laddove ciò non fosse possibile è bene ricordarsi di berla nei giorni immediatamente successivi alla sua apertura.