

Donne e vino: un’antica storia (di proibizionismo)
Dall’antichità quando vigeva lo ius osculi e il nettare di Bacco era proibito al gentil sesso, alla realtà contemporanea che vede sempre più donne che si avvicinano alla cultura del vino, sono consumatrici, ma anche imprenditrici.
Indice:
- Sempre più donne imprenditrici del vino
- Donne vino: nell’antichità era proibito
- L’azienda vitivinicola odierna
«Chi non ama le donne, il vino e il canto, è solo un matto non un santo», scriveva così Arthur Schopenhauer, a riprova che il binomio donne e vino nei secoli ha assunto sfumature diverse a seconda della mentalità e della cultura del tempo.
Oggi il gentil sesso conquista sempre più peso nel settore enologico, sia nei ruoli chiave della produzione e distribuzione, sia consumatore di vino.
Lo dicono i dati: il consumo di vino tra le donne continua a crescere. Secondo l’ultimo rapporto Istat (2019), il 43% delle donne beve vino in Italia, contro il 38% del 2014 e il 41% del 2009.

Sempre più donne imprenditrici del vino
Non solo: sono sempre di più le donne imprenditrici agricole che producono vino. In Italia sono quasi 215 mila le imprese agroalimentari a “trazione femminile”, distribuite soprattutto nel sud del Paese: Sicilia, Puglia, Calabria, Molise, Campania e Basilicata.
In Italia è stata anche istituita l’ Associazione Nazionale le Donne del Vino.
Diverse aziende vitivinicole sono guidate da giovani imprenditrici under 35. Secondo i dati Cribis- Crif, quasi il 30% delle cantine con vigneto annesso sono dirette da donne, così come il 12% delle cantine industriali.
Forte è anche la presenza femminile nel commercio: le imprenditrici nel mondo del vino guidano il 24% delle aziende legate alle vendite al dettaglio e il 12,5% di quelle all’ingrosso.
Nonostante i dati positivi, c’è ancora molto da lavorare per una giusta rappresentanza del mondo femminile nel settore dell’enologia. Ad esempio, nei consigli di amministrazione dei Consorzi di tutela agroalimentare la percentuale di donne è inferiore 10%.
Donne vino: nell’antichità era proibito
Nell’antica Roma, ad esempio, il vino era assolutamente vietato alle donne. Si racconta che Romolo, nell’VIII secolo a.C., lo avesse messo sullo stesso piano dell’adulterio in merito all’impunità dell’uxoricidio.
Adulterio e consumo di vino erano gli unici due casi in cui il marito poteva uccidere la moglie, senza rischiare di essere condannato.
Secondo alcuni storici questa severità era dovuta alle proprietà abortive attribuite al vino, secondo altri alla preoccupazione che la donna fosse più facilmente esposta al rischio di perdere il controllo e quindi spinta a comportamenti viziosi.
Lo storico Valerio Massimo (nel I sec. a.C.) scriveva: «Qualunque donna sia smodatamente avida di vino chiude la porta alla virtù e la apre ai vizi». Un antico costume prevedeva addirittura che i parenti più stretti della donna avessero il cosiddetto diritto al bacio (“ius osculi”), confermato anche da Plinio, Tertulliano, Anobio ed Aulo Gellio.
In questo modo gli uomini della famiglia potevano controllare l’alito e accertarsi che non avessero bevuto vino. Ma le donne, furbamente, masticavano foglie di alloro dopo la bevuta, per mascherare l’alito.
Vi erano comunque periodi in cui, eccezionalmente, le signore potevano bere vino per motivi religiosi: si trattava dei giorni in cui si celebrava il culto di Bona Dea.
L’azienda vitivinicola odierna
Negli ultimi anni le aziende vitivinicole possono contare sul contributo professionale di esperti enologi e sommelier appartenenti al gentil sesso.
In realtà che siano donne o uomini, poco importa, è la loro autorevolezza a fare la differenza. Se è vero che la platea di consumatrici è cresciuta, è altrettanto vero che questo target tutto al femminile è molto attento alla qualità, si documenta ed è esigente nella scelta di etichette e cantine.
Ma soprattutto è l’abbinamento del vino al cibo ad attirare l’attenzione del gentil sesso, che trascorre più tempo a informarsi, consultare la rete, farsi consigliare, dando anche prova di maggiore disponibilità a sperimentare nuovi prodotti.
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