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“Chi non beve vino ha qualcosa da nascondere” – Charles Baudelaire
Stile e cultura del vino

“Chi non beve vino ha qualcosa da nascondere” – Charles Baudelaire

ROSADIVINI
ROSADIVINI
Redazione

Il poeta francese Charles Baudelaire ne sapeva qualcosa in materia, vista la vita travagliata da viaggiatore ramingo alla quale fu costretto dal patrigno anaffettivo.

È suo il modo di dire “Chi non beve vino ha qualcosa da nascondere” molto in voga nelle realtà rurali, ieri come oggi, ma non solo. D’altronde “in vino veritas” ammonivano già ai loro tempi gli antichi romani. 

Perché un bicchierino o un sorso di buon succo d’uva allenta la tensione. “Fa parlare i muti e scaccia i cattivi pensieri” sostenevano i nostri nonni, mentre nelle loro taverne, tra tavoli di legno e sedie impagliate, mescevano il vino di produzione propria o, al massimo, di qualche vignaiolo paesano. Guai a contraddire. 

Bere vino rosso fa bene all’umore

Il vino fa bene all’umore (purché non si esageri). Determina una maggiore rilassatezza, un senso di benessere ed euforia, e aiuta a rompere il ghiaccio. 

Come anticipato in tempi lontani da Charles Baudelaire, “Chi non beve vino ha un segreto da nascondere”. Ma anche la psicologia moderna ha teorie positive sul vino rosso.

Stappare una bottiglia insieme e sorseggiare un calice di vino disinibisce quel tanto che basta a scaldare l’atmosfera. 

Il rosso, in particolare, contiene una sostanza chimica, chiamata resveratrolo (si tratta di un fenolo che si trova naturalmente presente nella buccia dell’acino d’uva), che contrasta l’ansia e la depressione, oltre ad essere un ottimo antiossidante e, quindi, come tale elisir di lunga vita.

Vi pare poco? Ecco perché dopo un’intensa giornata di lavoro e stress accumulato, è bene rilassarsi con un buon bicchiere di vino. Proprio come si vede spesso fare dagli attori nei film a tutte le latitudini. 

Lo consiglia persino, tra i tanti, uno studio condotto dall’Università di Buffalo, pubblicato nel 2019. In particolare, non sarebbe l’alcol a possedere salvifici effetti anti-stress, ma proprio il vino rosso.

Parola del dottor Ying Xu, coautore della ricerca. «Il resveratrolo – spiega Xu – può essere un’alternativa valida ed efficace ai farmaci tradizionali per il trattamento di pazienti affetti da depressioni e disturbi di ansia». 

Un’altra ricerca pubblicata sulla rivista Scientific Reports dimostra che questo fenolo interagisce positivamente sulle capacità mnemoniche ritardando il rallentamento dovuto all’avanzare dell’età.

Sembra che il resveratrolo agisca direttamente sull’ippocampo, la parte del nostro cervello dedicata anche alla memoria. Quindi faccia bene pure all’apprendimento e alla sua conservazione, messa a rischio dal passare inclemente degli anni.

Quei radicali liberi che avanzano inesorabilmente trovano così un valido ostacolo, che rallenta la loro corsa, proprio negli antiossidanti presenti nel vino rosso.

Insomma, chi l’ha detto che il vino fa male? Chi beve vino campa cent’anni. Prosit!

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Vini italiani selezione ROSADIVINI

Creato il 30/12/2021, aggiornato il 01/08/2022. © Riproduzione riservata.