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Vino e territorio: l’influenza del paesaggio sulla produzione vinicola italiana
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Vino e territorio: l’influenza del paesaggio sulla produzione vinicola italiana

ROSADIVINI
ROSADIVINI
Redazione

L’Italia è terra di meravigliosi paesaggi e terre ricche di sostanze che fanno crescere le viti in modo rigoglioso. Ma quanto il territorio influenza la produzione vinicola del nostro paese? Sicuramente questa variabile gioca un ruolo chiave nel decretare il successo di un vitigno. Perché alcuni terreni sono, per caratteristiche, più idonei alla produzione di vitigni (e di conseguenza di vini) con specifiche peculiarità. Insomma pensare che la buona riuscita di un vino sia in qualche modo slegata alle condizioni in cui la vite cresce è quantomeno “fantasioso”.

Leggi di seguito per sapere qualcosa di più sulla correlazione tra terre, paesaggio e produzione vinicola.

Il terreno: una variabile fondamentale

Le caratteristiche principali di un terreno da esaminare sono sicuramente il drenaggio e i sali minerali che contiene. Si tratta infatti di due aspetti davvero molto importanti per capire se e in che modo una vite potrà donare dei buoni frutti.

Come prima cosa è interessante analizzare la tessitura del terreno ovvero la composizione del suolo. Quanta sabbia, argilla o limo un terreno contiene? Si tratta di informazioni fondamentali che si vanno ad aggiungere ad altri dettagli di indubbia importanza e che riguardano le caratteristiche della terra dal punto di vista chimico.

I terreni ideali per la viticoltura sono quelli che contengono prevalentemente: calcare, marne, scisti e argille. I terreni di questo tipo sono quelli che influenzano in modo positivo la produzione vinicola. Questo perché hanno caratteristiche che consentono alle viti di crescere sane e rigogliose garantendo quindi anche una produzione di vino di qualità.

Qualche esempio

Ogni terreno è quindi in grado di donare al vino un determinato carattere influenzandone in modo preciso i profumi, i colori e la struttura. I vini che derivano da terreni con alta presenza di marna ad esempio, costituito in pari quantità da argilla e calcare, saranno caratterizzati da una buona struttura e vanteranno tonalità di colore compatte e profumi intensi che si sentiranno sia al naso che al palato. Saranno vini a bassa acidità e con un’alcolicità molto marcata.

Vini molto equilibrati, con profumi fini ma non predisposti a un lungo invecchiamento sono invece quelli che trovano vita da vigneti coltivati in territori calcareo-arenacei con un’ampia percentuale di sabbia. 

Ancora, nei terreni sabbiosi si producono vigneti che danno poi vita a vini leggeri, di buona acidità. Non sono però caratterizzati da un colore eccessivo ma che risultano comunque gradevoli e destinati a un largo consumo.

I colori invece si faranno più intensi in quei vini che nascono da terreni argillosi in cui vengono coltivati soprattutto vigneti a bacca rossa che, per caratteristiche, sono quelli che meglio riescono a crescere in terre dalle caratteristiche appena descritte. 

Non tutti i terreni hanno le stesse peculiarità, dunque. E non a caso la classificazione delle terre è molto diversa a seconda delle zone d’Italia a vocazione vinicola che si analizzano. Quel che è certo, però, è che la tipologia di terreno in cui vengono piantate le viti condiziona in modo massiccio la tipologia di vino che si potrà ricevere da quelle uve e che sarà poi destinato al commercio.

L’importanza del clima

Non solo il terreno ma anche il clima è una variabile di fondamentale importanza in grado di influenzare la vite e di conseguenza il vino che da essa deriva. Ad esempio, i climi più caldi, quelli che caratterizzano le zone più a Sud della penisola, favoriscono la maturazione delle uve con conseguenze ben riconoscibili sui vini. Le uve sono più mature, hanno quindi un aumento della concentrazione di zuccheri e di conseguenza favoriscono l’alcolicità dei vini stessi.

Quella della vite è una pianta particolarmente delicata che ha bisogno di particolari condizioni per mantenersi in salute. Qualsiasi sia la zona d’Italia in cui cresce. Prendersi cura della vite insomma non è così semplice come qualcuno potrebbe erroneamente pensare. Servono le condizioni paesaggistiche ideali e anche una grande sapienza nel poter fare in modo che le uve crescano genuine. Temperatura, piovosità e illuminazione giocano un ruolo essenziale per il ciclo biologico della vite, di qualsiasi tipo essa sia.

In generale possiamo dire che la vite teme il caldo eccessivo ma anche il freddo e cresce invece in modo splendido in condizioni di clima temperato. Ecco allora che le condizioni climatiche riescono a influenzare, nel bene e nel male, la produzione vinicola.

Ci sono annate che i produttori definiscono molto fortunate, ce ne sono altre – in cui magari si è registrato un clima poco favorevole – in cui anche la produzione vinicola ne risente in quantità e qualità. Non si può dunque pensare che il paesaggio – inteso come caratteristiche della terra e del vino – sia qualcosa di slegato alla produzione. Solo se tutto gira nel verso giusto e se le variabili che abbiamo prima menzionato sono presenti, allora si potrà sperare in un’annata positiva. D’altronde la cosa non stupisce. Per ottenere prodotti di qualità occorre insomma che tutto ciò che sta dietro alla produzione del vino sia presente nella misura giuste e con le giuste caratteristiche. I viticoltori lo sanno ed è per questo che lavorano da sempre la terra con grande dedizione, prendendosi cura della vite con amore e costanza. E gli appassionati del buon vino ringraziano.

Creato il 04/09/2023. © Riproduzione riservata.