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Vino Valpolicella: il DOC e DOCG del Veneto
Percorsi e itinerari del vino

Vino Valpolicella: il DOC e DOCG del Veneto

Veronica Nava
Veronica Nava
Wine Specialist

II vino Valpolicella prende il nome dalla zona di origine. Situata a nord della città di Verona, in Veneto, Valpolicella è costituita da colline e valli. Si estende dalla valle del fiume Adige sul suo lato ovest fino ai territori vulcanici della zona di produzione del Soave ad est.

Indice: 

Le sottozone della Valpolicella, zona a origine controllata, sono sono tre:

  • Valpolicella Classica (zona più antica dov’è nata la denominazione, in questa zona si trovano alcune delle cantine più storiche. La tradizione dice che il nome deriva dal latino Vallis Poli Cellae ovvero, valle dalle molte cantine. Questo a riprova dell’antica vocazione vitivinicola risalente prima dell’epoca romana).
  • Valpolicella Valpantena (valle a est della città di Verona. Il nome Valpantena deriva dal latino Pantheon, cioè la valle di tutti gli dèi. Zona non solo famosa per i suoi vini ma anche per l’olio extravergine d’oliva).
  • Valpolicella Estesa/Orientale (situata più a est della Valpolicella è costituita dalle Val Squaranto, Valle di Mezzane, Val D’Illasi, Val Tramigna. In zona si trovano alcune delle cantine più nuove e innovative).

Selezione vino Valpolicella

Valpolicella

Un vino semplice e leggero, prodotto con uve fresche, pigiate e fermentate subito dopo la vendemmia e imbottigliato poco dopo. È un vino con un volume alcolometrico tra i 12°C – 13°C e va bevuto entro 4/5 anni dall’imbottigliamento.

È un vino da pasto, un piacevole bicchiere per accompagnare pranzi e cene. Fresco, può essere ideale per un aperitivo (stuzzichini, formaggi e salumi freschi).

A temperatura ambiente diventa versatilissimo con paste, sughi, risotti e carni magre.

Il Valpolicella non è un vino costoso.

Valpolicella Superiore

Si ottiene da un’accurata selezione delle uve. Dopo la fermentazione il vino matura per almeno un anno in botti di legno. Ha un volume alcolometrico di 13°C – 14°C e deve essere bevuto entro 10 anni.

Storia del Ripasso

Un’altra storia di uomini, territori e tradizioni nel mondo del vino e ovviamente, straordinaria.

Il Ripasso è una tecnica di produzione della Valpolicella e le sue origini risalgono ad un lungo passato. Fin dai tempi dei romani si producono due vini. Un vino base fatto con uve raccolte a settembre/ottobre.

Il Recioto, vino dolce prodotto con uve sottoposte a un appassimento di 3/4 mesi prima della fermentazione. A febbraio/marzo, dopo l’appassimento e la fermentazione, il vino Recioto veniva separato dalle bucce.

I produttori prendevano del vino annacquato, poco piacevole dell’autunno precedente e lo mettevano nei tini assieme alle vinacce del Recioto.

Trattandosi di un vino dolce, ricco di aromi e zuccheri di cui una parte non svolta (fermentazione non completa), le bucce dell’uva alla fine del processo, ricche ancora di zuccheri, messe a contatto con del vino di scarsa qualità, innescava una seconda fermentazione che alzava di uno, due punti il grado alcolico del vino.

Caricava di maggior colore e aggiungeva struttura e corpo. Il risultato di questo vino era migliore e quindi lo si poteva vendere ad un prezzo superiore.

Ovviamente senza che il cliente sapesse di questo “trucco” che usavano i cantinieri per migliorare un vino di seconda scelta. Da qui il nome Ripasso (si ripassa un vino Valpolicella sulle bucce del Recioto).

Nel 1967 Masi, uno dei più importanti produttori della Valpolicella, lanciò sul mercato il suo Valpolicella Superiore. Vino di enorme successo e non solo in Italia.

La parola Ripasso riportata in etichetta, portava i consumatori ad associare il termine a uno dei loro vini, tant’è che nel 1988 Masi lo registrò come marchio proprio. Ovviamente ci fu la protesta di tutti i produttori.

Non si poteva brevettare legalmente un metodo di produzione, tramandato da generazioni in generazioni, ad un unico produttore.

Nel 2006 Masi rinunciò e mise a disposizione di qualsiasi produttore della Valpolicella che volesse usarlo in etichetta, il marchio Ripasso.

Nel 2007 viene istituita la denominazione Doc Ripasso e nel giro di pochi anni, la produzione aumentò notevolmente.

Un cambio nel vino Valpolicella Ripasso

Un numero elevato di quantità (nel 2013 si superano le 25 milioni di bottiglie) rende impossibile avere abbastanza Ripasso utilizzando le sole uve del Recioto (vino dolce dalla produzione ridotta).

Alcuni produttori iniziano ad usare anche le vinacce di Amarone (meno ricche di zuccheri e di colore). Lo stesso risultato si ottiene seguendo queste tecniche: 

  1. Le vinacce di Amarone per fare il Ripasso non vengono più pressate dopo la svinatura. Si trattiene così fino al 15% del vino Amarone che finisce nel Ripasso al momento della seconda fermentazione.
  2. Il 70% delle uve per la produzione del Ripasso viene pigiato e fermentato immediatamente dopo la vendemmia. Il restante 30% viene appassito per un mese circa e aggiunto per far ripartire una seconda fermentazione.
  3. Le uve scelte per il Ripasso appassiscono per circa un mese prima della pigiatura per la fermentazione. Questa è “in piccolo” la tecnica di produzione dell’Amarone.

I produttori che utilizzano la tecnica 1 e 3 possono mettere il vino nella stessa vasca con le vinacce dell’Amarone per pochi giorni. Questo permette loro di poter riportare in etichetta (legalmente) il nome Ripasso.

Ripasso e le sue caratteristiche

Vino prodotto con uve Corvina, Corvinone, Rondinella a cui si possono aggiungere fino al 15% di altri vitigni locali. Se affina almeno un anno prima di essere imbottigliato, è classificato come “Superiore”.

Il Ripasso lo si può definire un vino tra il più semplice Valpolicella e Amarone.

Le caratteristiche nel Valpolicella Ripasso lo ricordano tutte, anche se con meno concentrazione ed intensità di profumi e di colore. È però uno dei vini più versatili, a tutto pasto. Partendo da un antipasto saporito, passando ad un primo di pasta “ricco” e proseguendo con carni alla griglia o arrosti.

È un vino da bersi entro una decina di anni dall’annata. A Verona si dice: il Valpolicella è il vino da tutti i giorni, l’Amarone per le occasioni speciali, il Ripasso del fine settimana.

Quanto costa una bottiglia di vino Ripasso? Acquistato in cantina, il prezzo medio è tra i 12,00/13,00 € fino ad arrivare ai 20,00 €. Nelle cantine più prestigiose il prezzo può arrivare tra i 40,00 / 50,00 Euro.

Cantina Bellora. Un marchio classico di qualità dell’enologia veronese.

Lettura consigliata: Come si produce il vino

Creato il 03/01/2022, aggiornato il 21/07/2022. © Riproduzione riservata.
Veronica Nava
Sull'autore:
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La mia vita... "cogliere l' essenza di ogni viaggio", quello di tutti i giorni! Dal liceo artistico l'amore per le forme, le linee, i tratti. Cogliere gli stimoli esterni per renderli esperienze... di crescita, di scelte, passate e presenti. E […]