Sentori fruttati, floreali, speziati: quella degli aromi del vino è una grande famiglia che vale la pena conoscere.
In una qualsiasi degustazione è importante riuscire a cogliere gli aromi del vino, ovvero quell’insieme di sfumature e profumi che un bianco o un rosso sono in grado di regalare. L’impresa non è così semplice, soprattutto per gli olfatti non allenati. Ma concentrandosi e cercando di capire le sfumature a cui è bene prestare attenzione per poter descrivere un vino, riuscire a cogliere gli aromi di un vino diventerà una sfida allettante e divertente da compiere da solo o anche in compagnia.
In questo articolo ti porteremo alla scoperta della famiglia di aromi che caratterizzano i più noti vini italiani. Non dovrai fare altro che esercitare il tuo olfatto per riuscire a cogliere tutti i sentori che vengono sprigionati dal vino una volta versato nel calice.
Si dice che l’olfatto umano sia molto più sensibile del gusto (addirittura 25mila volte) e sia in grado di riconoscere qualcosa come 400mila odori. Facile, con questa doverosa premessa, capire perché sia difficile avvicinare il naso al calice di un buon vino e riuscire immediatamente a capire quali siano i sentori e gli aromi che quello stesso vino emana.
Bisogna concentrarsi bene per capire dove andare a “pescare” e a volte nemmeno la concentrazione è sufficiente per riuscire a cogliere al primo colpo i sentori di un vino. C’è poi da soffermarsi su un altro aspetto non da poco: nella vita di ogni giorno, siamo abituati a usare molto più la vista o l’udito rispetto all’olfatto. Riconosciamo determinati tipi di alimenti, ad esempio, semplicemente guardandoli e non di certo odorandoli. Ecco insomma perché l’esame olfattivo, nel corso di una degustazione, è il momento più difficile. Si chiama in causa infatti un senso che siamo soliti usare molto poco e che invece diventa determinante per capire che tipo di vino ci stiamo accingendo a degustare. Poco male, però, perché è sempre il momento buono per invertire il trend.
E allora, se sei un vero wine lover, dovrai cominciare anche tu a dare più importanza al tuo naso: ti regalerà grandi soddisfazioni, vedrai.
Come detto, gli aromi del vino sono molto importanti per una corretta degustazione. Si dividono in alcune categorie che ti andiamo di seguito ad elencare:
Ma da che cosa derivano gli aromi del vino? Perché in un rosso si riscontrano magari sentori di frutti di bosco che in un altro vino non ci sono? E perché un vino rimanda a sentori di frutta a polpa gialla?
Intanto, quando si parla della grande famiglia degli aromi del vino, è doverosa fare una specifica importante dividendo gli aromi in primari e secondari. Quando gli aromi derivano dall’uva e dalla sue caratteristiche si parla di aromi primari; quando invece gli aromi derivano dal processo di fermentazione si parla di aromi secondari. Esistono uve molto aromatiche, come ad esempio uve Moscato, Aleatico, Malvasia, Sauvignon o Traminer, che daranno vita a vini anch’essi più aromatici perché i sentori di frutta e fiori, contenuti nella foglia, nella polpa e nella buccia dell’acino sono più marcati rispetto a altre uve. Se gli aromi di un vino sono dati dal processo di fermentazione, verranno dettati dal tipo di lievito adoperato, dalla modalità di fermentazione e dalla composizione del mosto.
Esistono anche degli aromi che vengono classificati come terziari: si sviluppano in fase di invecchiamento del vino e sono dovuti a reazioni con l’ossigeno atmosferico o altri composti.
Durante la degustazione, il bouquet olfattivo di un vino viene esaminato attraverso caratteristiche ben precise che aiutano a restringere il campo e essere ancora più precisi sulla descrizione del vino che si sta andando a degustare. Ti riepiloghiamo le cinque caratteristiche che vengono prese in considerazione:
Arrivato alla fine di questo articolo avrai sicuramente aggiunto qualche conoscenza in più al tuo sapere in materia di vino. Ovviamente, ci teniamo a sottolinearlo, solo i massimi esperti in materia riescono a cogliere tutte le sfumature che un buon vino è in grado di regalare.
Amare il vino, però, significa anche essere incuriosito da tutto ciò che quel vino è in grado di regalare non solo a livello di gusto ma anche di olfatto. E questi due aspetti sono sempre collegati. Annusare un buon vino divertendosi a cogliere i sentori che è in grado di sprigionare è sicuramente un buon esercizio per riuscire poi anche a classificare un rosso o un bianco a seconda di quello che dice il tuo naso. Per cui vini molto aromatici (soprattutto i bianchi) saranno prodotti da uve altrettanto aromatiche per caratteristiche. Alcuni vini rossi regaleranno gradevoli sentori di frutti di bosco perché prodotti con uve i cui acini riportano le stesse identiche caratteristiche.
Insomma, riconoscere gli aromi di un vino cogliendo dunque un bouquet floreale oppure fruttato, è un buon esercizio per diventare a mano a mano sempre più esperto in materia. Anche se, come diciamo sempre, il mondo del vino è così variegato e pieno di sfumature che ambire a conoscerete tutte è forse un po’ troppo!