Home / Magazine / Women in Wine / Tenuta Cavalier Pepe: intervista a Milena Pepe
Tenuta Cavalier Pepe: intervista a Milena Pepe
Women in Wine

Tenuta Cavalier Pepe: intervista a Milena Pepe

ROSADIVINI
ROSADIVINI
Redazione

Nata in Belgio ma trapiantata in Italia, Milena Pepe รจ una donna in continua evoluzione che ama spassionatamente il suo lavoro. La storia della Tenuta Cavalier Pepe รจ la storia di una famiglia devota alla terra e in particolare modo al vino. Oggi รจ cantina, azienda vitivinicola, ristorante e bed-and-breakfast. Un servizio, quello fornito ai clienti, che puรฒ essere definito a tutto tondo: lโ€™obiettivo รจ quello di poter regalare a ciascun visitatore momenti piacevoli da ricordare.

Intervistiamo Milena Pepe, colei che ha proseguito sulle orme del padre Angelo e oggi รจ parte attiva di questa cantina.

Ci puรฒ raccontare qualcosa di questo lungo percorso che lโ€™ha portata fino a qui?

โ€œSono nata a Bruxelles da madre belga e padre italiano. Papร  รจ originario di Luogosano, un piccolo paese della provincia di Avellino, nel cuore dellโ€™Irpinia, dove oggi si estendono gran parte dei vigneti di famiglia. Il nome della Tenuta Cavalier Pepe fa riferimento all’onorificenza conferita dal Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, a mio padre Angelo. Giร  nel 1979, anno in cui sono nata, papร  apriva il suo primo ristorante a Bruxelles, che si chiamava “Il Sogno d’Italia”, a cui nel 1984 seguiva “Au Repos des Chasseurs” e, nel corso degli anni, ancora altri 3 ristoranti, tutti rinomati ed apprezzati.

Durante gli anni del liceo, ho sempre lavorato il sabato e la domenica al ristorante di mio padre, occupandomi dellโ€™accoglienza dei clienti, del servizio in sala e della contabilitร .โ€

Poi arriva la laurea in Marketingโ€ฆ

โ€œSรฌ, mi laureo in Marketing e gestione aziendale allโ€™Ephec e vinco la borsa di studio ” Erasmusโ€, cosรฌ vado in Olanda alla HOOGENSCHOOL di Utrecht per specializzarmi in Comunicazione e Management. Nel luglio 2003, la mia vita prende una svolta, quando mio padre mi parla dei vigneti di famiglia e della possibilitร  di gestire l’azienda agricola di Luogosano. Per prepararmi bene, vado a studiare in Francia e frequento il corso di Marketing del vino a โ€œl’Universitรจ du Vinโ€ a Suze-la-Rousse in Provenza. Per 3 mesi lavoro presso โ€œle Domaine Chapoutierโ€ a Tain l’Hermitage, unโ€™eccellente cantina situata nel cuore della DOC francese. Durante quellโ€™anno mi concentro sulla tecnica della degustazione, stando a stretto contatto con i produttori. Eโ€™ in questa occasione che di fatto apprendo il loro lavoro. La passione per il mio lavoro mi viene โ€œpassataโ€ proprio dai produttori. Ho capito che, chi gestisce unโ€™attivitร  vitivinicola, รจ un vero imprenditore, in quanto ha la fortuna di poter gestire lโ€™intera filiera: dalla produzione alla vendita.โ€

Per approfondire gli aspetti tecnici e per imparare a gestire un vigneto e a condurre le vinificazioni, Milena Pepe frequenta anche un importante corso di Viticoltura ed Enologia a Macon-Davayรฉ in Borgogna

โ€œAll’epoca vivevo a Solutrรฉ, un paese di 200 abitanti, immerso nei vigneti, un luogo ideale per affrontare il corso di chimica, agronomia ed enologia…e potermi concentrare. Eโ€™ stato molto difficile, perchรฉ ero completamente spaesata. Mi trovavo in una realtร  agricola, con studenti che erano giร  specializzati in materie agricole o con figli di produttori. Essendo una ragazza belga e bionda i miei colleghi di banco, all’inizio, mi chiamavano โ€œBarbieโ€.  Ma ho studiato con tenacia ed ho raggiunto il loro livello di conoscenza, rafforzata anche dalla mia esperienza lavorativa al โ€œDomaine La Janasseโ€ a Chateauneuf-du-Pape. Qui ho incontrato una stimata famiglia di produttori, sono stata assunta come stagista in vigna ed in cantina, ho fatto le mie prime vinificazioni. 

Nellโ€™agosto 2005, forte degli studi e delle esperienze, memore del rigore degli olandesi e della serietร  dei francesi, a soli 25 anni, arrivo in Italia e realizzo la mia prima vendemmia, con 23 ettari di vigneti da vinificare.

Da qui parte il successivo percorso che mi ha permesso di arrivare fino ai nostri giorni.โ€

Ma lei ha sempre pensato che il suo lavoro sarebbe stato nellโ€™azienda fondata da suo padre?

“Prima di arrivare in Italia, non avevo mai immaginato di gestire una cantina. Con il tempo la mia passione per il mondo del vino ha iniziato a crescere, visto che ero brava non solo a degustare. Ho avvertito il bisogno di ampliare le mie conoscenze con una formazione completa e professionale in enologia e viticultura. Allโ€™inizio ho scelto la Francia per facilitare lo studio delle materie scientifiche ma con il mio arrivo in Italia cโ€™รจ stata la svolta.โ€

Quando รจ entrata definitamente in azienda e di che cosa si occupa oggi?

โ€œCome anticipato, sono entrata in azienda nel 2005, a 25 anni. Mi occupavo praticamente di tutto. Ho partecipato attivamente alla creazione della Tenuta. I primi tempi, malgrado il sostegno della mia grande famiglia paterna, mi hanno messo a dura prova. Ero l’unica ad avere competenze tecniche e dovevo districarmi con la vigente legislazione vitivinicola italiana, con la burocrazia, con la gestione della cantina, con la scelta dei fornitori e dei vari consulenti.

Lavoravo notte e giorno, non uscivo mai. La cantina era la mia prioritร . Non avendo altri dipendenti al di fuori di quelli che si occupavano delle vigne, ero il โ€œtuttofareโ€ dellโ€™azienda. Mi districavo tra la cantina e lโ€™ufficio, occupandomi della creazione delle bottiglie, delle etichette, delle brochure (in italiano, inglese e francese), del sito, delle vendite e della contabilitร . Ho dovuto imparare tutto, veramente tutto, perchรฉ non conoscevo la realtร  irpina e come si gestisce unโ€™azienda in questo territorio. In piรน, ero sola perchรฉ mio padre era in Belgio.โ€

Voi esportate vino sia in Italia che allโ€™estero. Come vi siete fatti conoscere allโ€™estero?

โ€œAppena sono stata pronta con la mia prima produzione, ho iniziato a partecipare alle fiere, spesso sostenute dagli enti provinciali e regionali, in Italia e all’estero.  Parlo fluentemente 4 lingue e questo mi ha consentito di consolidare il mercato nazionale e di sviluppare quello estero, potendomi confrontare facilmente con importatori e buyers internazionali. Agli inizi, mi spostavo tutto l’anno per incontrare i nostri importatori e seguirli in affiancamento. Oggi, le relazioni personali prevalgono su quelle commerciali. Gli importatori sono amici che amano i nostri vini e apprezzano il lavoro che faccio, insieme a tutta la squadra della Tenuta e alla famiglia Pepe.โ€

La sostenibilitร  oggi รจ sempre piรน centrale per chi opera nel vostro settore. Cosa fate voi come azienda per essere piรน green possibile?

โ€œOggi รจ sempre piรน crescente lโ€™attenzione di tutti nei confronti della sostenibilitร  ambientale e sociale. La Tenuta Cavalier Pepe, lโ€™anno scorso, tra le prime aziende in Campania, ha ottenuto la Certificazione di Sostenibilitร  secondo lo Standard Equalitas, che affronta il tema secondo i tre pilastri ambientale, sociale ed economico.

Personalmente, sempre lโ€™anno scorso, per acquisire la cultura della sostenibilitร  e guidare lโ€™azienda in questi nuovi scenari, ho seguito un Master organizzato dallโ€™Universitร  Suor Orsola Benincasa in collaborazione con IPE sulla sostenibilitร  e lโ€™economia aziendale Fattoria didattica 4.0.

Consulenti esperti e specializzati ci aiutano a migliorare continuamente i nostri comportamenti nei confronti dellโ€™ambiente in cui vive e opera lโ€™azienda. Noi siamo ben lieti di comunicare a tutti i nostri passi in avanti.โ€

Lei trova che il mondo vinicolo sia ancora appannaggio maschile? Ha trovato difficoltร  a inserirsi?

โ€œIn ogni settore, non solo quello vinicolo, c’รจ una forte presenza di uomini nei posti chiave. In veritร , per una donna รจ complicato gestire contemporaneamente famiglia e carriera. Eโ€™ molto difficile arrivare a ricoprire alti posti manageriali e di responsabilitร  senza sacrificare la famiglia, perchรฉ qualsiasi carriera o successo imprenditoriale richiede molte ore di lavoro in settimana e anche durante il week-end. Questo significa che manca il tempo per seguire i bambini e gli altri affetti familiari.

Ho voluto due bambini e vivo in un paese dove la scuola locale non offre servizi per le donne che lavorano. Non cโ€™รจ mensa scolastica o dopo scuola. Ci si dovrebbe organizzare con una babysitter o con i nonni, per chi ha la fortuna di averli vicino. Questo mi ha creato difficoltร  nella gestione della famiglia insieme al mio lavoro. Sicuramente, ho vissuto e vivo, sia in famiglia sia nel mondo del lavoro, situazioni in cui mi confronto con uomini che hanno propositi o atteggiamenti molto maschilisti. In genere, una volta identificati i soggetti, li allontano. Ma a volte avrei preferito essere un uomo, perchรฉ so che mi avrebbe facilitato tantissimo nella vita.โ€

Creato il 20/02/2023. © Riproduzione riservata.