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Intervista a Chiara Drocco di Cascina Adelaide
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Intervista a Chiara Drocco di Cascina Adelaide

ROSADIVINI
ROSADIVINI
Redazione

Ha appena 26 anni, eppure Chiara Drocco di Cascina Adelaide ha già le idee chiare sul suo futuro. Riflettori puntati sulla giovane imprenditrice.

Cascina Adelaide è una delle realtà vinicole più interessanti del Piemonte. Immersa nelle Langhe, offre un paesaggio meraviglioso e anche la possibilità di degustare i vini più pregiati di questo territorio conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.

Non è un caso insomma che sia proprio in queste terre che il famoso Barolo – per citarne uno a caso – trovi vita. La natura in questa parte di Piemonte è stata molto generosa, regalando terre ricche dove le vigne crescono in salute e rigogliose consentendo di realizzare delle vere e proprie eccellenze in campo vinicolo.

Dici Cascina Adelaide e pensi a Chiara Drocco, giovane imprenditrice che ha scelto di seguire le orme del nonno e fare della sua passione per il vino un vero e proprio lavoro.

Oggi è lei, laureata in Ingegneria, a occuparsi della parte commerciale dell’azienda. E a soli 26 anni si sente già parte attiva di un progetto sicuramente entusiasmante che lei spera possa portarla sempre più in alto.

Perché l’obiettivo suo personale e di tutta Cascina Adelaide è quello di fare parte della vita delle persone nei loro momenti più importanti e gioiosi, quando la degustazione di un buon calice di vino non dovrebbe mancare mai. 

La parola allora va alla stessa Chiara Drocco che ci racconta come è cominciata questa bella avventura in Cascina Adelaide.

“Ho scelto di fare Ingegneria Gestionale  a 18 anni quando ancora non sapevo cosa avrei fatto in futuro ma strada facendo l’idea si è fatta sempre più chiara nella mia testa: quello che volevo era gestire qualcosa di mio.

Insomma ho sempre avuto le idee molto chiare e sapevo che non avrei fatto l’ingegnere alla fine del mio percorso universitario”.

E una volta presa la laurea, allora, Chiara Drocco ha deciso di inseguire i suoi sogni e entrare in azienda.

“Proprio così, quando due anni fa mi sono laureata ho deciso di seguire la passione per la mia terra, quindi per le Langhe, che poi si è evoluta in passione per il frutto di quella stessa terra, ovvero per l’uva e il vino.

Ma devo essere sincera: il vero motivo per cui ho scelto di seguire le orme di mio nonno è perché io mi sentivo di poter essere utile in questa azienda. Ecco perché ho scelto di cominciare a lavorare per Cascina Adelaide”.

La passione per il vino, dunque, è venuta dopo a quella per la terra?

“Esattamente, io amavo il territorio in cui sono nata e cresciuta, mi sono sempre sentita profondamente legata alla mia terra, l’ho amata tanto e la amo tutt’ora. La passione per il vino, dunque per il frutto di quella terra, è arrivata successivamente ed in modo del tutto naturale”.

Ma di che cosa si occupa nel dettaglio Chiara Drocco?

“Da quando sono entrata in Cascina Adelaide, dato che il mio background era del tutto diverso e legato esclusivamente all’ambito ingegneristico, ho cercato di captare quanto più possibile da tutto e tutti per imparare sempre nuove cose.

A oggi la mia mansione principale è la parte commerciale ma al momento mi occupo di tutto: vado in vigna e sto cercando di imparare a fare potature, poi passo del tempo in cantina con i cantinieri e cerco di capire tutti i processi di produzione del Barolo, anche con l’enologo.

Per cui a oggi la mia mansione principale è sicuramente quella commerciale ma devo imparare tutto quindi sto cercando di farlo guardando gli altri, osservandoli e immagazzinando informazioni che potrebbero rivelarsi preziose per la mia formazione”.

Qual è la filosofia etica della sua azienda?

“E’ quella di cercare di produrre il miglior vino che si può dalle nostre terre.

Questo non è sempre facile proprio perché abbiamo una terra meravigliosa e di grande qualità e proprio per questo bisogna stare molto attenti a non rovinare quello che questa stessa terra ci regala”.

Il tema della sostenibilità è centrale e sempre più cantine lo tengono presente nella loro produzione. Anche voi lavorate in questa direzione?

“Assolutamente sì, la mia passione nasce dalla terra per cui è ovvio che facciamo di tutto per preservarla questa terra che va coccolata e ringraziata ogni giorno. Facciamo il meglio per la natura e per fortuna corrisponde anche al meglio per la nostra uva; un circolo vizioso fortunato che ci consente di salvaguardare la nostra preziosa terra cogliendone i frutti più pregiati.

In vigna utilizziamo da ormai vent’anni prodotti non chimici ma solo prodotti naturali: l’attenzione per la vigna va sempre prima di ogni cosa.

Noi non usiamo pesticidi da vent’anni, quindi il tema della sostenibilità per noi è sempre stato molto presente. Già mio nonno è sempre stato molto reticente a usare pesticidi e stiamo parlando di tantissimi anni fa.

Noi abbiamo semplicemente proseguito sulla sua strada perché siamo fortemente convinti che l’assenza di prodotti chimici in vigna si riversi poi sulla qualità delle uve e di conseguenza sulla qualità del vino”.

Il mondo del vino a oggi è ancora un mondo maschile. Lei ha trovato difficoltà a inserirsi essendo anche giovane?

Io non ho avuto difficoltà a inserirmi, ma non ho trovato ostacoli nemmeno quando ero studentessa a Ingegneria che era ed è tutt’oggi una facoltà quasi tutta al maschile.

Magari dipende dal carattere delle persone, io personalmente trovo il mondo del vino elegante e raffinato e mi ci sono sempre sentita accolta.

Non vedo questo mondo come prettamente maschile, insomma; per me entrare in questo settore non è stato difficile, ma ho avuto probabilmente anche la fortuna di avere incontrato persone non maschiliste che si sono dimostrate fin da subito pronte a insegnarmi e a darmi fiducia: con la fiducia degli altri si lavora con più tranquillità e si centrano i migliori risultati”.

Creato il 29/01/2023. © Riproduzione riservata.