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Le origini del vino tra mito e storia
Stile e cultura del vino

Le origini del vino tra mito e storia

ROSADIVINI
ROSADIVINI
Redazione

Da Dioniso a Bacco fino a Noè, passando per greci, egizi, etruschi e fenici: le origini del vino si perde nella notte dei tempi. Secondo alcuni studi il vino sarebbe nato prima della scrittura, ma la cosa certa è che da sempre accompagna momenti di gaudio e convivialità.

Indice:

“Il vino è poesia imbottigliata”, diceva il grande scrittore Robert Louis Stevenson. Un nettare che da Bacco a Noè ha percorso la storia della civiltà umana sin dalle origini, tra mito, casualità e religione.

La storia del vino è infatti talmente antica da confondersi con la stessa storia umana. La prima vite risale a 200 milioni di anni fa, localizzata in diverse aree del pianta.

Nel Caucaso sono stati trovati i fossili più antichi del tipo delle “Ampelidee” (famiglia di piante alla quale appartiene la Vitis vinifera, la specie che produce l’uva). Diversi sono i fossili che testimoniano la presenza della vite nelle zone europee dov’è attualmente coltivata da 1-2 milioni di anni.

Le origini del vino sono antecedenti alla scrittura

Le origini del vino precedono la storia della scrittura, e l’archeologia contemporanea è ancora incerta sui dettagli della coltivazione iniziale della vite selvatica.

Si è ipotizzato che gli uomini primitivi raccogliessero i grappoli spontanei e, scoprendosi amanti del loro sapore zuccherino, ne avessero iniziato la raccolta stagionale.

Dopo pochi giorni dalla raccolta inizia il processo di fermentazione alcolica, per cui il succo sul fondo di un qualsiasi contenitore incomincia a produrre vino a basso contenuto di alcol.

Secondo questa teoria le cose cominciarono a mutare attorno al 10-8.000 a.C. con la transizione da uno stile di vita preminentemente riconducibile al nomadismo ad una forma stanziale, che produsse la nascita dell’agricoltura e la produzione  del vino con coltivazione mirata dei vigneti.

Dal Mesolitico al Paleolitico, le origini della fermentazione

La produzione di bevande sottoposte a fermentazione alcolica risale con tutta probabilità al Mesolitico (10.000 a.C.), quando non addirittura al Paleolitico superiore (40.000 anni fa); tra queste l’idromele, ottenuto molto facilmente e la sua produzione risulterebbe essere anteriore a quella del vino.

Succhi di frutta varia, comprese le uve, sono suscettibili di fermentazione spontanea a differenza per esempio della birra primitiva. La birra, infatti, veniva preparata con cereali selvatici: l‘amido deriva dall’amilasi, portato al punto di cottura ed in seguito aggiunto al malto.

Origini vino: tra mito e preistoria

La Bibbia attribuisce la scoperta della lavorazione del vino a Noè, che successivamente al diluvio universale, avrebbe piantato una vigna con il cui frutto fece del vino che bevve fino ad ubriacarsi.

Nel Valdarno Superiore sono stati ritrovati, in depositi di lignite, reperti fossili di tralci di vite risalenti a 2 milioni di anni fa. Diversi ritrovamenti archeologici dimostrano che la Vitis vinifera cresceva spontanea già 300.000 anni fa.

Studi recenti tendono ad associare i primi degustatori di questa bevanda già al neolitico. La teoria ad oggi più accreditata attesta che la nascita del vino è casuale ed è dovuta a fermentazione naturale in contenitori dove gli uomini riponevano l’uva.

Altre testimonianze archeologiche di presenza della vite sono localizzate in alcuni siti cinesi risalenti a 7.000 anni a.C. , ma anche in Iran, Georgia, Grecia e Sicilia.

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La prova più antica della produzione di vino seriale è situata in Armenia e risale a 4100 anni fa, con la scoperta della più antica cantina per la conservazione esistente.

Tutte le varietà di vitigno tradizionale provengono dalla vite selvatica che cresceva ai bordi delle foreste nei fianchi  delle vallate vicino alle rive dei fiumi. 

La prima produzione di vino nel Caucaso

Il vino è stato prodotto per la prima volta tra 9 e 10000 anni fa, nella zona del Caucaso, a seguito della fermentazione accidentale di uva dimenticata in un recipiente.

La fermentazione spontanea dei succhi d’uva è stata in seguito trasformata in procedure affinate di generazione in generazione, grazie al contributo di tutti i popoli che hanno abitato le zone idonee alla coltivazione della vite.

I primi documenti riguardanti la coltivazione della vite risalgono al 1700 a.C.. Ma è solo con gli egiziani che si ha lo sviluppo delle coltivazioni e di conseguenza la produzione del vino.

Importazione vino: dai Fenici alla Grecia

Furono i Fenici poi a portare la vite e il vino in Grecia. Successivamente gli antichi greci colonizzarono l’Italia meridionale, facendo arrivare la coltivazione della vite nella Penisola.

La vitivinicoltura, dopo tempo, è stata ripresa prima dagli Etruschi, e infine dagli antichi romani.

Sia nella mitologia greca che in quella romana esistono gli dei protettori delle viti e del vino: Dioniso per i greci, Bacco per i romani.

Nell’antichità le proprietà inebrianti di questa bevanda hanno portato ad un culto che prevedeva celebrazioni, chiamate “baccanali”  che a volte degeneravano in vere e proprie orge.

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Creato il 10/11/2021, aggiornato il 19/07/2022. © Riproduzione riservata.