

Vini Sardegna: sulle strade della Vernaccia
Alla scoperta dei vini Sardegna centromeridionale prodotti nei vitigni antichissimi della Vernaccia di Oristano. Nel Sulcis dove regna la produzione di Carignano Superiore fino al cagliaritano tra Vermentino e Cannonau.
Indice:
- L’eleganza dei vini Sardegna
- Tra vigne centenarie e premiati vitigni sardi
- Vino sardo: nel cagliaritano tra Fermentino e Cannonau
Tra i vini sardi spicca Vernaccia di Oristano, un vero tesoro della Sardegna centro meridionale.
Un vitigno antichissimo che affonda le sue radici addirittura nel Trecento, ai tempi in cui regnava la giudicessa Eleonora d’Arborea (1347-1403). Dal 1898 a Cabras, la famiglia Contini è portabandiera del vitigno pregiato.
L’Antico Gregori 1976, sin dal primo sorso, ben esemplifica il peso di una secolare tradizione, cresciuta tra gli stagni di Cabras e le rovine della fenicia Tharros.
Nella vicina Zeddiani si trova, dal 1952, l’eclettica azienda Carta. Oltre alla Vernaccia, produce liquori: dal Vermouth al Mirto Ricetta Storica sino a distillati particolari come il famoso Giniu Gin 517.

L’eleganza dei vini Sardegna
Il Semidano è un vino sardo che trionfa nella Cantina di Mogoro. Il raro vitigno autoctono, a bacca bianca – forse giunto in Sardegna negli antichi approdi di Karalis e Nora per mano di commercianti fenici o romani – è conosciuto dal 1780 ed era usato in passato per ingentilire il Nuragus.
Il Semidano dà origine a vini bianchi profumati e articolati quali il Puisteris. Degno di nota anche il Cavaliere Sardo, dedicato all’ultimo marchese di Oristano, Leonardo Alagon (1436-’94).
Più a sud, a Sanluri, si trovano le moderne cantine Su’Entu, dove si valorizza il vitigno sardo autoctono Bovale, su promettenti terreni calcareo-argillosi.
Non lontano, a Santadi, ci sono altre due cantine del Sulcis da non mancare: Santadi e Agripunica. La prima è una grande cooperativa nota per la produzione del Carignano del Sulcis Superiore Terre Brune (dal 1984), un vero best seller che non teme il confronto con i più premiati rossi internazionali.
Grazie al compianto guru dei vini Giacomo Tachis, papà del Terre Brune, nel 2002 è nata anche Agripunica, in collaborazione con i marchesi Incisa della Rocchetta (Tachis creò per loro il Sassicaia).
In questa cantina spicca il Barrua, un possente vino rosso a base di Carignano, ingentilito con del Cabernet Sauvignon e con una punta di Merlot.
Tra vigne centenarie e premiati vitigni sardi
A Sant’Antioco, vitigno centenario della storica cooperativa Sardus Pater, nasce l’Arruga, Carignano del Sulcis, e anche l’Elat, originale versione vinificata in bianco dell’enologo Francesco Bertagna.
Più a sud, verso le dune di Porto Pino, spicca l’orgogliosa Mesa, con le sue simboliche sagome geometriche che sono anche il logo distintivo dei vini possenti di queste terre salmastre.
A firmare il tutto è Gavino Sanna, autore di una cantina di vino unica, dove la fa da padrone il vitigno sardo del Carignano del Sulcis, con i suoi Gavino, Buio Buio, per citare i più noti.
Verso la fertile piana cagliaritana, a Dolianova e Serdiana, la famiglia Pala ha puntato sul Vermentino (Entemari, Stellato e Stellato Nature). E vini rossi d’autore come l’Essentija, 100% Bovale e il pluripremiato S’Arai.
Vino sardo: nel cagliaritano tra Fermentino e Cannonau
Verso Cagliari, l’azienda Audarya presenta Nuracada, Bovale in purezza, la Malvasia di Cagliari e il Vermentino di Camminera dal gusto decisamente agrumato.
Nelle Cantine di Dolianova, tra le più antiche della Sardegna, ricordiamo il Terresicci, il Barbera e il deciso Jù. L’istituzione Argiolas, famosa per il suo Cannonau, ma anche per il Vermentino Is Argiolas, il Bovale Is Solinas e l’internazionale Turriga.
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