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Aglianico del Vulture: il Barolo del Sud 
Percorsi e itinerari del vino

Aglianico del Vulture: il Barolo del Sud 

ROSADIVINI
ROSADIVINI
Redazione

In Basilicata L’Aglianico del Vulture rappresenta il vino più importante di tutta la produzione vinicola della regione. Tannico e corposo, è soprannominato il “Barolo del Sud”. 

Ottenuto dal vitigno Aglianico (vitigno antico introdotto dai Greci) e coltivato nell’area del Monte Vulture (vulcano spento) nella zona nord-orientale della provincia di Potenza. 

La zona d’elezione si trova lungo i pendii orientali del Monte Vulture fra i 200 e i 600 metri di altezza nei territori comunali di Rionero in Vulture, Barile, Ginestra, Rapolla, Maschito, Melfi e Venosa. 

Il Monte Vulture, con i suoi terreni ricchi, scuri, drenanti e vulcanici, è uno dei pochi luoghi dell’Italia meridionale in cui si riescono ad ottenere vini così ricchi e concentrati dall’Aglianico.

Introdotto nel Disciplinare di produzione DOC dal 1973 e DOCG dal 2010 (per la tipologia Superiore). 

Per essere ammesso alla denominazione DOC, i vini devono essere prodotti esclusivamente da uve del vitigno Aglianico. L’intervallo di altitudine per i vigneti è fissato tra i 200 e i 700 m. s.l.m. I vini prodotti con uve provenienti da vigneti sopra o sotto questi limiti non si qualificano per il titolo DOC. 

Storia e caratteristiche del vitigno Aglianico

Non si ha certezza, ma diverse fonti testimoniano l’introduzione in Italia del vitigno Aglianico da parte dei Greci intorno al VII-VI secolo a.C. 

Altra testimonianza è il ritrovamento nella zona di Rionero in Vulture di un torchio di epoca romana nella zona e di una moneta bronzea che raffigura Dionisio. Il poeta Orazio originario di Venosa nei sui scritti cita le uve Aglianico. 

L’Aglianico è una varietà coltivata ad alberello o a spalliera semplice, le bucce spesse e la naturale alta acidità lo rendono ideale per il clima caldo mediterraneo della Basilicata. 

Le uve Aglianico maturano molto tardi nella stagione e necessitano di un’estate lunga, calda e asciutta per sviluppare la piena complessità fenolica e per ben maturare il tannino.

Negli anni più freddi, la vendemmia dell’Aglianico dura fino alla prima settimana di novembre.

Questo vitigno è caratterizzato da foglie di media grandezza, leggermente cuneiformi o orbicolari, e pentalobate. Il grappolo è di media grandezza e compattezza, semplice o alato con una o due ali ben sviluppate. L’acino è di forma sferoide di colore blu-nero con una grandezza media di 12-15 mm. 

I grappoli sono diraspati e vinificati in rosso, con prolungata macerazione delle bucce nel mosto. Dopo la svinatura (separazione del mosto dalle vinacce), la fermentazione si svolge in tini d’acciaio oppure in fusti di legno di rovere di varia capacità. Segue un periodo di maturazione di almeno un anno in legno. 

Caratteristiche organolettiche dell’Aglianico del Vulture

Vino ricco e potente, richiede alcuni anni di maturazione prima di rivelare le sue qualità più accattivanti. Quando sono giovani, questi vini si fanno notare per i loro alti tannini, l’acidità e la concentrazione in aromi di frutta rossa.   

Durante la maturazione prendono sfumature più minerali, di catrame, spezie e cioccolato fondente, trasformandosi in vini rossi complessi e raffinati, capaci di dimostrare equilibrio e profondità. 

I vini Aglianico del Vulture DOC devono essere invecchiati per almeno un anno (due anni per le Riserve) prima di venire immessi in commercio. 

Il colore di questo vino fermo è rosso rubino intenso, le versioni più mature assumono riflessi aranciati. Il profumo è armonico, ampio e complesso, cresce di intensità e gradevolezza con l’età. Note fruttate (ciliegia, ribes, confettura di frutta) e sentori di spezie (vaniglia, rosmarino, cannella) e tabacco. 

Il sapore è asciutto, sapido, minerale, armonico, caldo, tannico, rispecchia le sensazioni odorose. Con l’invecchiamento diventa sempre più minerale. 

Di questo vino colpisce la personalità e la predisposizione a migliorare con gli anni. 

L’abbinamento perfetto è con carni rosse e bianche, selvaggina, formaggi stagionati e uova. Va servito ad una temperatura compresa tra i 16/18 °C. 

Etichette e produttori

Alcune delle cantine più conosciute e apprezzate che producono Aglianico sono la Re Manfredi, la D’Angelo e la Balì. 

ROSADIVINI segnala Cantine Cifarelli, situata su un altopiano nel comune di Montescaglio in Basilicata, nel cuore dell’Enotria, la “terra del vino”, patria della DOC Matera.

Cantine che hanno ottenuto i 5 grappoli Bibenda nel 2016 – 2017 – 2018: 

  • Elena Fucci considerata l’azienda più rappresentativa della regione sotto l’aspetto qualitativo, migliore etichetta Titolo;
  • Cantine del Notaio (Il Sigillo);
  • Paternoster (Don Anselmo, Rotondo);
  • Terre degli Svevi (Serpara, Re Manfredi)

Cantine che hanno ottenuto 5 grappoli Bibenda per due volte nel triennio 2016-2018:

  • Musto Carmelitano piccola cantina condotta da Elisabetta Musto Carmelitano che produce con metodi produttivi biologici e assolutamente artigianali, produce tre etichette importanti: Serra del Prete, Pian del Moro (12 mesi in acciaio e 12 mesi in tonneaux di rovere), Etichetta Bianca (maturazione 12 mesi in cemento e affinamento 12 mesi in bottiglia);
  • D’Angelo (Vigna Caselle Riserva, Canneto), Martino, Eleano

Le Cantine Basilisco, Eubea, Tenuta i Gelsi hanno ottenuto i 5 Grappoli Bibenda per una volta nel triennio 2016-2018:

Il vitigno Aglianico è molto coltivato anche in Campania nelle province di Avellino (principale denominazione Taurasi DOCG) e Benevento lungo le pendici del Monte Taburno (principale denominazione Aglianico del Taburno). In provincia di Salerno lo produce l’azienda Rossella Cicalese.

Creato il 03/06/2022. © Riproduzione riservata.