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Vino Cartizze: il Cru dei prosecchi di Valdobbiadene
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Vino Cartizze: il Cru dei prosecchi di Valdobbiadene

ROSADIVINI
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Redazione

Uno dei prodotti di eccellenza del Veneto, apprezzati e conosciuti anche lontano dall’Italia. Il vino Cartizze è in assoluto il Cru dei prosecchi, elegante e raffinato.

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Tra i vini prodotti nel Veneto, una menzione speciale merita il Cartizze che è in assoluto uno dei più pregiati e conosciuti anche all’estero. Non a caso è stato ribattezzato anche con il nome di “oro di Valdobbiadene” intendendo la zona in cui vengono prodotte le sue famose uve.

Le caratteristiche di questo prosecco sono affascinanti e la sua storia curiosa, a partire dal nome sul quale si sono susseguite, negli anni, numerose teorie.

Se sei un amante dei vini di qualità, dunque, non potrai non tenere in considerazione questo prodotto, autentica eccellenza veneta da gustare almeno una volta nella vita. 

Cartizze: origini e area di produzione

Possiamo definire il vino Cartizze come una vera eccellenza quando si parla di prosecco. Ѐ questo un prodotto di assoluta qualità, tra i più rinomati tra quelli che offre la regione Veneto.  

La zona di Cartizze si trova nel piccolo comune di Valdobbiadene, in provincia di Treviso, e abbraccia le frazioni di Santo Stefano, Saccol e San Pietro di Barbozza. 

Cartizze è dunque una ristretta area collinare che si estende per soli 108 ettari: è qui che le uve, grazie a un particolare microclima, crescono rigogliose e buonissime.

Essendo l’area di produzione così ristretta è facile capire come anche il quantitativo di uve che viene prodotto ogni anno non sia così elevato. Ecco perché il Cartizze è assolutamente un prosecco di nicchia, elegante e raffinato, autentica eccellenza del panorama vinicolo nazionale.

Area di produzione

Il Prosecco DOCG Superiore di Cartizze è prodotto con uva Glera, impiegata come base nella produzione di Prosecco (minimo 85%). Per questa sua esclusività, il Cartizze è riconosciuto come Cru. Con questa etichetta si sta a indicare una precisa selezione di altissima qualità all’interno di una più vasta area di produzione vitivinicola come appunto può essere definita quella del Prosecco. 

Il Cartizze è un vino sontuoso, le cui uve crescono in terreni argillosi che consentono all’acqua di drenare bene senza ristagnare. Allo stesso tempo garantiscono la possibilità di assorbire umidità che si rivela particolarmente utile nei momenti di maggiore siccità.

Anche il microclima che caratterizza la zona di produzione delle uve adibite alla produzione del Cartizze è unico. L’illuminazione è sempre garantita, grazie all’esposizione di tutta l’area a Sud.

L’altitudine di questa collina, fissata intorno ai 400 metri, consente di poter godere di temperature miti e non troppo alte, ideali per vedere crescere uve belle da vedere ma soprattutto sane.

Altro importante fattore è la ventilazione che caratterizza tutta la zona di produzione del Cartizze. Qui soffia una leggera brezza costante che ha come immediato e prezioso effetto quello di mantenere l’apparato fogliare della vite sempre arieggiato ed asciutto, tenendo alla larga le più frequenti malattie della vite.

Infine, l’escursione termica, ovvero la differenza di temperatura tra il giorno e la notte, che è in grado di dare vita a delle marcate caratteristiche aromatiche nell’acino che si trasmettono in un secondo momento al vino. 

C’è una serie di fattori, quindi, che contribuisce in modo importante alla crescita di uve di grande qualità. Ecco da dove nasce il Cartizze, da un territorio pregiato dove tutto convive in equilibrio e armonia. 

Cosa significa Cartizze?

Ci sono numerose teorie che cercano di spiegare il perché di questo nome così affascinante e allo stesso tempo particolare.

Le teorie più in voga affermano che il nome derivi da alcune parole in dialetto: “gardiz” o “gardizze” che, in veneto, stanno a indicare i graticci utilizzati per l’appassimento dell’uva.

Ma c’è anche un’altra teoria, in qualche modo sempre legata al dialetto veneto, che indica nell’involucro della pannocchia, definita appunto “cartiza”, l’origine del nome.

I grappoli d’uva, dopo essere stati raccolti, venivano infatti avvolti in questi involucri per potenziarne la concentrazione di zuccheri. Secondo i portatori di questa teoria, allora, il nome Cartizze ricorderebbe proprio il procedimento attraverso cui i grappoli dell’uva venivano conservati. 

Non possiamo dire di conoscere con certezza le origini del nome Cartizze; possiamo dire, però, che in qualche modo il nome sia legato al territorio in cui questo prodotto nasce.

Secondo il disciplinare attualmente vigente la denominazione più corretta per etichettare questo vino è “Conegliano Valdobbiadene Superiore di Cartizze” o “Valdobbiadene Superiore di Cartizze”.

La prima denominazione risale addirittura al 1969. Nel 2009, il Ministero dell’Agricoltura l’ha riconosciuta come Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) proprio per l’eccellenza che rappresenta.

La seconda denominazione è quella più specifica visto che il Cru è concentrato solo nelle frazioni del comune di Valdobbiadene e non in quelle di Conegliano.

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Vino Cartizze: cosa sapere sulla fase di imbottigliamento

Ogni vino segue un preciso calendario per quanto riguarda il processo di imbottigliamento che si rivela particolarmente importante per determinare la qualità del prodotto che viene poi immesso nel mercato.

Per quanto riguarda il Cartizze, ma il discorso può essere esteso in generale ai prosecchi, è l’inizio della primavera il periodo migliore per affrontare questa delicata fase.

Approfondimento: calendario lunare

Generalmente si imbottiglia nell’ultimo quarto di fase lunare ed in fase di luna calante: antiche tradizioni si affidano alla luna perché caratterizza questo periodo di importanti compiti. Sarebbe per esempio in grado di favorire il deposito di scorie e impurità, lasciando il vino più limpido.

Ancora, ecco altre piccole curiosità da conoscere sulla fase di imbottigliamento del Cartizze: meglio se avviene in bottiglie di vetro di colore scuro perché sono maggiormente in grado di proteggere il vino dai potenziali effetti dannosi dei raggi del sole. Può essere utilizzata infine una chiusura con tappo a corona.

Una volta concluso il processo di imbottigliamento, le bottiglie vanno lasciate riposare al buio in un luogo fresco e asciutto, caratterizzato da una temperatura compresa tra i 15 e i 18 gradi (evitando pericolosi sbalzi), per qualche mese.  

Il disciplinare prevede che il Valdobbiadene DOCG Superiore di Cartizze sia commercializzato solamente nella versione spumante con tappo a fungo, gabbietta, capsula e fascetta DOCG di riconoscimento.

Caratteristiche vino Cartizze

Ma che tipo di prodotto è il Cartizze? Quali sono cioè le caratteristiche principali che lo rendono uno dei prosecchi maggiormente amati al mondo?

Rispetto al classico prosecco, il Cartizze si distingue per una gradazione alcolica leggermente più alta. Note fruttate e agrumate caratterizzano il cosiddetto “oro di Valdobbiadene”, rendendolo così speciale.

Il Valdobbiadene Superiore di Cartizze vanta altre precise caratteristiche organolettiche. Il colore è giallo paglierino più o meno intenso, il sapore è fresco e armonico. Il titolo alcolometrico volumico totale minimo è fissato a 11,50% vol.

Nella maggior parte dei casi il Cartizze viene immesso sul mercato nella versione Dry. Di recente, però, qualche produttore ha “osato” provando a commercializzare anche il Cartizze nella versione Brut. 

Abbinamenti con il cibo e temperatura di servizio

Il Cartizze Dry presenta  note fresche e amabili, ecco perché viene spesso preferito per accompagnare dessert al cucchiaio, ma anche crostate, pasticcini e frutta secca. 

Il Cartizze Brut ha un gusto secco e deciso, e si rivela la scelta più giusta in abbinamento a piatti dal sapore delicato come ad esempio quelli a base di pesce o carni bianche. Non solo, perché questa versione di prosecco si sposa molto bene anche con risotti e formaggi, specie se invecchiati.

Il prosecco va sempre servito fresco e anche il Cartizze non sfugge a questa regola generale. La temperatura ideale è intorno agli 8 gradi.

Particolare attenzione al calice che deve consentire al prodotto di rilasciare in modo armonico tutti i suoi aromi più caratteristici.

Le migliori cantine per la produzione del vino Cartizze

Nel 2020 una delle guide enologiche più conosciute, ovvero l’Annuario dei Migliori Vini Italiani, ha eletto il “1868 Cartizze” della storica Casa Spumantistica di Conegliano come il miglior prosecco dell’anno.

Anche Villa Sandi produce un ottimo Cartizze. L’azienda rappresenta un perfetto connubio tra arte e agricoltura che ha caratterizzato il paesaggio veneto dei secoli passati. Immersa in uno spettacolare paesaggio, Villa Sandi da sempre opera nel rispetto dell’ambiente per garantire un futuro più salutare al pianeta. Grande attenzione viene dunque riservata a ogni fase della filiera, dal vigneto alla cantina.

Umberto Bortolotti fondata nel 1947 si identifica come una delle aziende storiche della zona di Valdobbiadene. La sua è una produzione di qualità, come il Prosecco Superiore Cartizze Dry. Alla tradizione vinicola locale, affianca una tecnica spumantistica in costante progressione. 

Altra azienda agricola particolarmente conosciuta è la PDC Cartizze, una delle aziende più apprezzate del territorio. Specializzata nella sola produzione di uva e spumante DOCG Valdobbiadene Superiore di Cartizze. Produce ben quattro versioni: Cartizze Bio Extra Brut, Cartizze Brut, Cartizze Extra Dry e Cartizze Dry. 

Cantina Andreola produce il Valdobbiadene Docg in tre tipologie: DOCG, DOCG Rive e DOCG Superiore di Cartizze. Una delle aziende più longeve del territorio, situata tra il mare e le Prealpi. L’esposizione dei vigneti è ideale per la produzione di uve Glera di altissima qualità.

Infine, la cantina Bottignolo, azienda storica a conduzione familiare che vede oggi in prima linea Gino e Romangela Bottignolo e i figli Cristian e Alessandro che hanno in parte rinnovato l’azienda, tenendo però sempre bene in testa l’obiettivo primario: presentare cioè sul mercato un Valdobbiadene Prosecco DOCG e un Cartizze di elevata qualità.

Creato il 25/06/2022, aggiornato il 02/10/2022. © Riproduzione riservata.