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Orange Wine: quali caratteristiche hanno questi vini
Stile e cultura del vino

Orange Wine: quali caratteristiche hanno questi vini

ROSADIVINI
ROSADIVINI
Redazione

Dal tipico colore arancione, gli Orange Wine si presentano eleganti e raffinati, una vera gioia anche per il palato dei più esigenti. Scopriamone le caratteristiche principali.

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Siamo abituati a sentir parlare di rossi, bianchi o rosati ma negli ultimi tempi si stanno facendo largo anche gli Orange Wine.

Si tratta di vini dal colore che vira verso l’arancio, come facilmente comprensibile dalla loro definizione in inglese, che sono prodotti con uve a bacca bianca ma poi vinificati come i rossi.

Un processo speciale che conferisce a questi prodotti un colore sicuramente particolare ma anche aromi unici e ben riconoscibili.

Negli ultimi anni gli Orange Wine stanno acquisendo sempre più spazio ma non è solo una questione di moda, sia chiaro.

Gli Orange Wine, nella maggior parte dei casi, sono vini di qualità adatti soprattutto a palati delicati.

Scopriamo allora qualcosa di più su questa categoria di prodotti e su come abbinarli nel migliore dei modi al cibo.

Orange Wine: significato e origini

Con questo termine si indicano quei vini di colore arancio ottenuti da uve a bacca bianca.

Generalmente sono prodotti con uve da agricoltura pulita, biologica o biodinamica e il motivo è facilmente comprensibile. Visto che sono utilizzate e sfruttate al massimo le bucce, se queste fossero trattate con prodotti chimici, tracce di questi prodotti si potrebbero ritrovare nel vino stesso. 

Gli Orange Wine assumono il tipico colore arancione perché subiscono un processo di vinificazione che è quello che caratterizza di solito i rossi.

Le uve a bacca bianca, unite a una vinificazione “in rosso” danno origine all’arancione. Esistono degli Orange Wine che assumono toni del dorato o del giallognolo.

A volte, infatti, può capitare che alcuni Orange Wine vanno più sul dorato, a seconda delle uve utilizzate e del loro periodo di macerazione. Ma se il processo di vinificazione è stato eseguito nel modo corretto, sicuramente sarà facile ritrovare, anche nei vini poco arancioni, tutte le caratteristiche di un Orange. 

Origini

Quella di vinificare le uve a bacca bianca come se si trattasse di quelle a bacca nera è per la verità una tradizione decisamente antica. In Italia si è persa nel corso degli anni, quando l’irrompere della tecnologia ha portato a una revisione dei processi di vinificazione che un tempo venivano fatti a mano.

Gli Orange Wine hanno cominciato ad acquisire notorietà non da molti anni nel mercato enologico ma la loro storia ha davvero origini molto antiche. 

Basti pensare che nell’attuale Georgia, già migliaia di anni fa, i vini venivano lasciati riposare all’interno di contenitori di argilla chiamati Kvevri, molto simili alle anfore  utilizzate oggi.

Se non fosse stato per il coraggio del vignaiolo Josko Gravner, che agli inizi degli anni Novanta ha portato a Gorizia enormi anfore dalla Georgia per ridare vita al processo di vinificazione tipico degli Orange Wine, probabilmente oggi di Orange Wine in Italia non si parlerebbe affatto.

E invece, sulla scia di questo signore così appassionato di vini Orange che ha cercato in tutti i modi di tenere viva la tradizione, molti produttori vinicoli si sono cimentati con vinificazioni diverse utilizzando anche vitigni molto diversi tra di loro, tra cui il Trebbiano, l’Albana o il Pecorino.

Oggi la macerazione tipica dei vini Orange è tutto fuorché dimenticata.

Come si fanno gli Orange Wine?

Le bucce dell’uva sono messe a contatto prima con il mosto, poi con il vino o “quasi” vino. In questo modo regalano sapori e colori inusuali al prodotto ottenuto da uve bianche.

Durante questo speciale processo di lavorazione, ottenuto attraverso macerazione, le bucce dell’uva cedono le sostanze in esse contenute rendendo il vino molto più particolare sia al naso che in bocca.

La durata della macerazione può durare qualche giorno ma può arrivare anche a diversi mesi, a seconda della struttura del prodotto che si vuole ottenere.

Durante questo processo, il vino acquisisce tannini, polifenoli e sostanze aromatiche che lo renderanno unico e molto ben distinguibile per caratteristiche rispetto ai rossi, ai bianchi e ai rosati.

Un Orange può essere fresco e leggero come un bianco ma presenta anche struttura e corposità di un rosso. Molti dicono che questo tipo di vino sia solo per palati fini.

Ci troviamo d’accordo nel dire che i vini appartenenti a questa categoria sono di nicchia, elaborati e complessi.

Come abbinare un Orange Wine?

Contrariamente a quanto si potrebbe ipotizzare, gli Orange Wine garantiscono una moltitudine di abbinamenti a tavola. Pur se elaborati e complessi, sono ottimi in abbinamento con pesci importanti cotti, crudi o affumicati, ma non solo. 

Si sposano perfettamente anche carni bianche, per esempio il pollame, l’agnello o il capretto. Un buon calice di Orange Wine è considerato particolarmente adatto anche per gustose zuppe vegetariane, quindi a base di verdure o legumi, e con piatti sempre a base di verdure ma magari più elaborati come ad esempio le melanzane alla parmigiana. 

Per le loro caratteristiche così particolari, questi vini si abbinano anche a pasti internazionali. Se ami la cucina giapponese, ad esempio, sappi che l’abbinamento tra cibo giapponese e Orange Wine è assolutamente consigliato. 

Come sempre quando si parla di vini, è importante tenere in considerazione la temperatura di servizio che, in questi casi, deve essere intorno ai 15 gradi.

Non servire gli Orange Wine troppo freddi, perderebbero tutte le loro caratteristiche aromatiche principali. A seconda della tipologia di vino scelta, potrebbe essere cosa buona stappare la bottiglia qualche ora prima per fare ossigenare il suo contenuto.

Questo consiglio vale soprattutto in caso di vini un po’ più strutturati che potrebbero necessitare di ossigenare, così come spesso si fa con i vini rossi, soprattutto con quelli di media-alta corposità.

Lettura consigliata: Come ossigenare il vino

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Creato il 31/07/2022, aggiornato il 11/09/2022. © Riproduzione riservata.