

Vini delle Langhe: Barolo, Barbaresco e Nebbiolo
Barolo, Barbaresco e Nebbiolo sono i vini delle Langhe e hanno origine dallo stesso vitigno, ma hanno una serie di caratteristiche che li rendono unici. Ecco le differenze tra i tre vini piemontesi.
Indice:
Barolo e Barbaresco sono entrambi vini DOCG provenienti da uve 100% Nebbiolo delle Langhe piemontesi. Possono considerarsi alla stregua di “gemelli diversi”: provengono dallo stesso vitigno che è il Nebbiolo, ma attenzione, coltivato in comuni differenti.
Le Langhe hanno adottato infatti una suddivisione interna in sottozone, sulla falsa riga della classificazione dei cru nella Borgogna francese. Differenti sono poi i periodi di invecchiamento.
Cos’è il Barolo
Il Barolo è il vino forse più famoso che si ottiene da uve per il 100% da Nebbiolo coltivato esclusivamente da 11 Comuni della provincia di Cuneo.
Ha un periodo minimo di invecchiamento di 38 mesi di cui 18 in legno, mentre il Barolo Riserva invecchia 62 mesi di cui 18 in legno.
Cos’è il Nebbiolo
Il Nebbiolo è il vitigno re del Piemonte. È un vitigno autoctono a bacca nera le cui radici raggiungono quasi 7 metri di lunghezza, qualità che permette di estrarre e di riportare sul vino le caratteristiche delle varie stratificazioni del terreno.
È un’uva che si raccoglie verso fine ottobre tanto che da qui prenderebbe il suo nome, perché nel periodo di raccolta la nebbia invade facilmente i territori piemontesi.
La sua storia inizia già in epoca pre-romana, con le prime coltivazioni rudimentali di vite nella zona ligure-piemontese. Intorno al 1844 l’enologo francese Louis Oudart, sotto l’impulso del Conte Camillo Benso di Cavour e di Juliette Colbert, trasforma le uve Nebbiolo in quello che oggi è considerato il “re” tra i vini italiani: il Barolo.
Nel 1926 l’identità del Nebbiolo si rafforza, con la creazione del Consorzio per la difesa dei vini Barolo e Barbaresco.

Langhe Nebbiolo DOC 2020 – Classico
Nebbiolo e Barolo vini delle Langhe a confronto
L’uva Nebbiolo è molto versatile, in grado di “leggere” il terreno dove viene messa a dimora esprimendosi in vini assai diversi.
Sono i metodi di vinificazione e affinamento, che cambiano da zona a zona, a determinare il diverso carattere dei vini ottenuti da uve Nebbiolo al 100%.
Quest’ultima può subire appassimento per la produzione di vini passiti oppure può essere spumantizzata. Vinificato in purezza, il Nebbiolo dà vita al Barolo.

Nebbiolo d’Alba DOC 2019
Barolo e Barbaresco: gemelli diversi
Le differenze sostanziali risiedono principalmente nel diverso terreno da cui provengono le uve Nebbiolo che sono alla base di Barolo e Barbaresco – nel Barbaresco il terreno è più ricco di sostanze nutritive e le viti non producono tannino tanto quanto nel Barolo – e nelle differenti regole di invecchiamento.
In comune hanno:
- la qualità di essere D.O.C.G. del Piemonte, stessa Denominazione di Origine Controllata e Garantita che risale al 1980, e stessa regione di provenienza.
- entrambi si ottengono da uve 100% Nebbiolo, il vitigno a bacca nera più importante del basso Piemonte, nel territorio delle Langhe situato tra le province di Cuneo e Asti.

Barolo DOCG 2018
Differenze:
La zona di origine delle uve D.O.C.G. Barolo include l’intero territorio dei comuni di: Barolo, Castiglione Falletto, Serralunga d’Alba. Ed in parte il territorio dei comuni di: Monforte d’Alba, Novello, La Morra, Verduno, Grinzane Cavour, Diano d’Alba, Cherasco e Roddi ricadenti nella provincia di Cuneo.
La zona di origine delle uve per produrre D.O.C.G Barbaresco include, invece, l’intero territorio dei comuni di Barbaresco, Neive, Treiso e la frazione San Rocco Senodelvio del comune di Alba, sempre in provincia di Cuneo.
Anche le norme di vinificazione relative all’invecchiamento dei due vini sono diverse:
- il Barolo, nella versione base, deve essere sottoposto ad un invecchiamento di 38 mesi, di cui 18 in legno. Per quanto riguarda il Barbaresco base l’invecchiamento è inferiore, 26 mesi, di cui 9 in legno.
- nella versione Riserva il Barolo invecchiata 62 mesi, di cui 18 in legno, mentre il Barbaresco Riserva invecchia 50 mesi, di cui 9 in legno.
Lettura consigliata: Affinamento in legno
