

Che vino rosato sei?
Leggero e versatile, il vino rosato si presta ad essere abbinato a una moltitudine di piatti anche molto diversi tra di loro: scopriamo qualcosa di più su questo vino.
Indice
- Storia del vino rosato
- Come si produce il vino rosato
- Metodi usati per la realizzazione dei rosati
- Le caratteristiche del vino rosato
- Tipi di rosato
- Abbinamenti a tavola
Molto spesso il vino rosato viene considerato meno nobile dei vini bianchi e rossi, una via di mezzo che non convince soprattutto chi mai vi ha avuto a che fare.
C’è chi addirittura crede che sia il risultato della mescolanza tra le tue tipologie di vino più conosciute (il rosso e il bianco appunto).
Pensare al rosato in questo modo è assolutamente sbagliato! I vini rosé hanno una storia molto bella alle spalle e garantiscono anch’essi grande qualità rappresentando, in alcuni casi, la scelta migliore da fare.
In questo articolo allora ti accompagneremo alla scoperta del vino rosato, delle sue caratteristiche e dei migliori abbinamenti con il cibo. Non sei un grande esperto di vini rosati? Leggi di seguito per avere qualche informazione in più.
Storia del vino rosato
Le teorie sulla storia dei vini rosati si sono succedute negli anni. C’è chi sostiene che i primi esperimenti siano stati condotti nel corso del XX secolo dai cugini francesi ma c’è anche chi sposa un’altra curiosa teoria che ti andiamo a raccontare.
Si dice che in un piccolissimo comune in provincia di Verona, tanto tempo fa, un prete aveva un orto dove voleva coltivare uva necessaria per produrre il vino per la messa. Il prete però, invece di investire tempo e forze nella cura dell’orto, preferiva sfruttare la generosità dei fedeli che spesso lo omaggiavano con vino e frutti dei raccolti.
Ma a un certo punto i fedeli si accorsero della sua furbizia e cominciarono a donare sempre meno alla Chiesa, infastiditi dal comportamento del sacerdote. Si racconta allora che il prete fu costretto ad intrufolarsi nella cantina del villaggio per rubare il liquido contenuto nelle botti.
Solo che le vinacce erano state a macerare con il mosto solo poche ore e il vino, che ancora non aveva cominciato la sua fermentazione alcolica, non aveva ancora acquisito il colore rosso bensì era rosato.
Come si produce il vino rosato
Dall’uva a bacca bianca vengono prodotti i bianchi, da quella a bacca nera si dà vita ai rossi: ma quali uve servono invece per la realizzazione dei vini rosati? La domanda può sembrare stupida eppure in molti non conoscono la risposta.
Non esiste in natura, infatti, un’uva di colore rosa! I vini rosati possono essere prodotti da uva a bacca rossa oppure da uve bianche e rosse vinificate insieme. Non cadere nell’errore, come fanno in tanti, di pensare che il rosato sia il risultato della fusione tra vino bianco e rosso.
Non è assolutamente così, nella realizzazione dei rosé sono le uve al massimo che vengono mescolate, non il prodotto già finito.
Metodi usati per la realizzazione dei rosati
I vini rosati possono essere realizzati in modi diversi, ad esempio per macerazione o per salasso.
Nel primo caso dopo avere effettuato la vendemmia, le bucce e i vinaccioli vengono fatti macerare nel mosto per un tempo molto breve: generalmente da poche ore fino a un massimo di due giorni). Il tempo dipende dalla tipologia di uva utilizzata e dal risultato desiderato. Alcune “mosse” specifiche aiutano a ritardare la fermentazione del mosto, favorendo l’estrazione di composti aromatici e della sostanza colorante.
Quindi, il mosto viene separato dalla parte solida e comincia a fermentare. In pratica, semplificando di molto, possiamo dire che la vinificazione dei vini rosati si ottiene con una vinificazione in rosso nella parte iniziale e proseguendo con una vinificazione in bianco.
Nel secondo caso, quello della produzione dei vini rosati per salasso, si seguono regole diverse: durante le primissime ore di macerazione del mosto rosso viene prelevato una quantità non superiore al 20-30% del totale che viene fatta fermentare separatamente seguendo la stessa procedura della vinificazione in bianco (senza bucce).
Il vino della vasca iniziale sarà quindi più concentrato; con il mosto prelevato e fatto fermentare a parte si otterrà invece un vino rosato fresco e dal bouquet particolarmente profumato.
Questa tecnica è considerata da alcuni meno di prestigio della prima perché il rosato che ne deriva sarebbe una sorta di “scarto” del mosto lasciato a fermentare nella vasca grande. In realtà non è così e anzi, è questo un metodo che viene utilizzato di frequente anche dai produttori di Champagne Rosé.
Esistono poi anche altre tecniche di vinificazione di questi vini. In commercio ci sono i vini rosati da assemblaggio e i vini rosati da pressatura diretta.
Le caratteristiche del vino rosato
Ti abbiamo illustrato a grandi linee la storia del rosato e le tecniche di vinificazione che vengono utilizzate per produrlo. Adesso passiamo a quelle che sono le caratteristiche di questo vino. Che tipo di vino è il rosé?
A seconda delle uve utilizzate e della tipologia di macerazione seguita, colore, profumo e gusto del rosato cambieranno. Partiamo dal colore: la palette del vino rosa è affascinante e variegata: si val rosa tenue al fior di pesco e al color salmone. Alcuni rosati, poi, virano verso tonalità più scure come il lampone e la buccia di cipolla.
Qualsiasi siano le sfumature, possiamo dire con certezza che questo vino nel bicchiere risulta davvero affascinante.
Passiamo adesso ai profumi: quali sono quelli che caratterizzano questi vini? Spesso si rilevano bouquet floreali ma anche le note fruttate sono tra le più presenti nei vini rosé. Sarà facile, allora, degustare un buon calice di rosato e ritrovare, semplicemente avvicinando il naso al bicchiere, profumo di frutti di bosco oppure sentori di ciliegia e frutta a polpa gialla.
Alcuni rosati sono agrumati, con note di mandarino, pompelmo e arancia a caratterizzarli.
E cosa dire del gusto? Al palato i rosati sono rinfrescanti, grazie a quella acidità di nerbo che li contraddistingue, rendendoli praticamente perfetti per la stagione estiva, quando sia prediligono vini dalla struttura non troppo imponente come è per esempio quella di alcuni rossi.
Tipi di rosato
Che vino rosato sei? Le tipologie di vino rosato sono numerose! Possiamo distinguere i cosiddetti vin gris ovvero quei vini di colore rosa pallido che, ottenuti da uve con una bassa capacità colorante, vengono vinificate seguendo le stesse procedure della vinificazione in bianco.
Questi vini, in cui non si riscontra nella fase produttiva una macerazione, sono molto diffusi in Francia.
Ci sono poi i Blush wines, ottenuti dalla vinificazione in bianco di uve a bacca rossa (la più utilizzata è la Zinfandel). Tipici degli Stati Uniti, questi vini sono caratterizzati da una lieve effervescenza e regalano grande freschezza in bocca.
Abbinamenti a tavola
Cosa mangiare quando si vuole bere un rosato? I rosati sono particolarmente indicati per antipasti e primi piatti a base verdure e di pesce. Ma questi vini risultano anche ideali con taglieri di affettati e salumi e anche con carni bianche, ad esempio il coniglio.
Alcuni tipi di rosé sono particolarmente consigliati con formaggi freschi e di media stagionatura, altri con formaggi a pasta filata. Insomma i rosati sono vino decisamente versatili, perfetti per ogni occasione.