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Vitigni autoctoni ed internazionali di Sicilia
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Vitigni autoctoni ed internazionali di Sicilia

ROSADIVINI
ROSADIVINI
Redazione

Ottimo il vino siciliano prodotto da vitigni autoctoni ed internazionali. Qualità delle uve eccellenti e fa sempre piacere avere sulla tavola un bottiglia di vino di Sicilia.

Indice:

Il territorio vitivinicolo siciliano è molto vasto (quasi 97.000 ettari vitati) e caratterizzato da aspetti climatici e dei terreni molto diversi, che consente la coltivazione di vitigni sia autoctoni che internazionali.

Dallo stesso vitigno coltivato in aree geografiche diverse si ottiene del buon vino siciliano e di varie tipologie.

Vitigni autoctoni rossi

Nero d’Avola: originario di Avola, ma diffuso in tutta la Sicilia, conosciuto anche con il nome di Calabrese, forse per una errata traduzione dal dialetto siciliano “calaulisi” in quanto “cala” significa uva e “aulisi” significa “di Avola” dal momento che in Calabria non esiste traccia di questo vitigno.

Per le sue caratteristiche da sempre venduto sfuso e utilizzato come vino da taglio per migliorare corpo, gradazione e colore di molti vini italiani e francesi. Presenta una grande variabilità intravarietale fra le tre principali zone di produzione che sono Noto, Pachino, Vittoria e Menfi.

Vinificato in purezza (capace di lungo invecchiamento) e in blend, è quindi un componente di moltissimi vini rossi siciliani (ma non di quelli dell’Etna).

Tra le più interessanti etichette di Nero d’Avola si possono ricordare “Mille e Una Notte” di Donnafugata e “Duca Enrico” di Duca di Salaparuta. Ottime e affermate cantine sono anche Gulfi, Morgante, Firriato, Planeta, Cusumano, Feudo Montoni e Baglio del Cristo di Campobello.           

Nerello Mascalese: principale vitigno a bacca rossa del comprensorio dell’Etna. Non può essere considerato un “grande” vitigno ma lo diventa nel particolare terroir dell’Etna, uno strano coacervo di Piemonte e Borgogna.

Viene vinificato in purezza o in blend con il Nerello Cappuccio (utilizzato in uvaggio al 10-20%).

Frappato: vitigno tipico di Vittoria, vinificato in purezza e soprattutto in blend con il Nero d’Avola nella produzione del Cerasuolo di Vittoria DOCG.

Perricone: presente nelle province di Trapani e Palermo, a Marsala denominato anche Pignatello. Vitigno rivalutato negli ultimi anni, quasi sempre vinificato in purezza a volte con ottimi risultati e raramente in blend con il Nero d’Avola.

Nocera: presente solo nella provincia di Messina. Vitigno minore che fa parte del disciplinare di produzione del Faro DOC)

Corinto Nero: vitigno antico di origine greca, coltivato solo alle Eolie dove entra marginalmente (5%) nel disciplinare di produzione Malvasia delle Lipari DOC. Utilizzato anche in alcuni blend rossi fermi.

Vitigni autoctoni bianchi

Grillo: diffuso nella Sicilia centro-occidentale, soprattutto a Trapani e Marsala ma anche a sud (Noto e Pachino). Utilizzato per la produzione di Marsala * e di bianchi secchi molto aromatici.

Catarratto: diffuso in tutta la Sicilia ma soprattutto a Trapani, Marsala e nel comprensorio dell’Etna dove entra nel disciplinare di produzione dell’Etna. Bianco Doc fino a un max del 40%. Viene vinificato sia come monovitigno che in blend per aggiungere corpo e gradazione a molti bianchi per il suo alto contenuto zuccherino è ammesso nella produzione di Marsala. 

Carricante: diffuso soprattutto nella zona dell’Etna dove rappresenta il principale vitigno bianco ed esprime il massimo potenziale, viene vinificato in purezza o in blend con il Catarratto.

Grecanico: vitigno antico, diffuso in diverse zone, in particolare nel Trapanese e a Menfi, raramente utilizzato in purezza, quasi sempre in blend.

Inzolia (Ansonica): vitigno antico presente in varie zone della Sicilia utilizzato in purezza ma più spesso in blend. E’ presente anche in alcune aree della Sardegna e della Toscana (Elba e Argentario) dove viene chiamato Ansonica

Minnella: vitigno minore del comprensorio dell’Etna

Leggi l’approfondimento: Vitigni autoctoni dell’Etna

Moscato Bianco: utilizzato per la produzione del Moscato e del Passito di Noto DOC

Malvasia delle Lipari: utilizzato per la produzione della Malvasia delle Lipari DOC Zibibbo: vitigno molto famoso tipico di Pantelleria ma di origine nordafricana (Moscato di Alessandria) utilizzato per la produzione dei famosi Moscato e Passito di Pantelleria, coltivato anche nel Trapanese e a Marsala dove si produce lo Zibibbo in versione secca.

Syrah: vitigno alloctono

Syrah  (Shiraz): da sempre molto diffuso in Sicilia, ma di origine controversa per cui non può essere considerato autoctono (il luogo di origine molto antico probabilmente è la città persiana di Shiraz).

A livello mondiale la zona di elezione per la coltivazione del vitigno Syrah è senza dubbio l’Alta Valle del Rodano (circa 40 km a sud di Lione). Altri Paesi dove viene coltivato con successo sono la California, l’Australia e il Sudafrica.

In Sicilia si ottengono ottimi risultati in uvaggio con il Nero d’Avola ed altri rossi ma viene vinificato anche in purezza (sono molto famosi i vigneti “Maroccoli” a Sambuca di Sicilia  e “Gurra” a Menfi coltivati a Syrah dall’az. Planeta).

In Italia altre zone valide per la coltivazione del Syrah sono:

  • la Valle d’Aosta (cantine Les Cretes e Anselmet)
  • zone della toscana dove si ottengono alcune espressioni di altissimo livello dal terroir di Cortona (cantine Stefano Amerighi, Fabrizio Dioniso ed altre), di Bolgheri (cantine Michele Satta e Le Macchiole etichetta “Scrio”), dalle colline maremmane, pisane (cantina Due Mani etichetta “Suisassi”) e livornesi (cantina Tua Rita etichetta “Per Sempre”).

Il Syrah è un vino corposo e concentrato (ma con tannini morbidi), caratterizzato da un profilo aromatico intenso e speziato che ricorda la liquirizia e il pepe nero. Il colore può variare dal violaceo al granata al rubino intenso. Accompagna piatti saporiti (ideale con carni alla griglia insaporite con erbe aromatiche) ma può essere più o meno impegnativo secondo lo stile di vinificazione.

Vitigni internazionali

In Sicilia si ottengono buoni risultati dai vitigni Chardonnay, Sauvignon Blanc, Cabernet Sauvignon e Merlot. Anzi lo sviluppo della moderna viticoltura siciliana (anni ’90) è partita da questi vitigni internazionali, poi negli ultimi 10 -15 anni si sono riscoperti e implementati i vitigni autoctoni.

In vigneti di alta quota dell’Etna si sta diffondendo il Pinot Nero.

Lettura consigliata: Guida come scegliere un vino rosato

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Creato il 10/11/2021, aggiornato il 11/07/2022. © Riproduzione riservata.