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Vendita vino italiano: record di fatturato
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Vendita vino italiano: record di fatturato

ROSADIVINI
ROSADIVINI
Redazione

Le giornate più corte e la stagione fredda in arrivo fanno venire voglia di buon cibo e di un calice di vino per scaldare il cuore e rinvigorire lo spirito. E i dati 2021 della vendita vino italiano lo confermano. 

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Già diversi mesi fa, uno studio di Coldiretti su dati Mediobanca aveva fatto una stima: la vendita vino italiano avrebbe superato gli 11 miliardi di euro nel 2021.

La realtà odierna fotografa una situazione decisamente migliore del previsto: il fatturato del vino made in Italy ha superato i 12 miliardi di euro, portando il nostro Paese a livelli record e superando anche i risultati del periodo pre Covid.

È quanto emerso dall’analisi della Coldiretti su dati Istat presentata, a fine ottobre 2021, in occasione del primo Vinitaly Special Edition alla Fiera di Verona.

Italia leader mondiale nella produzione di vino

Nonostante le difficoltà del clima – spiega Coldiretti – l’Italia resta leader mondiale della produzione di vino davanti a Francia e Spagna, i due principali competitor a livello internazionale, con una produzione che quest’anno, seppur in calo del 10% sfiorerà i 44,5 milioni di ettolitri, secondo le previsioni della Commissione Europea.

Le bottiglie Made in Italy – sottolinea la Coldiretti – sono destinate per circa il 70% a Docg, Doc e Igt con:

  • 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc)
  • 76 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg)
  • 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia
  • il restante 30% per i vini da tavola. 

Il consumo pro capite in Italia si attesta sui 33 litri all’anno con una sempre maggiore attenzione alla qualità, alla storia del vino, ai legami con i territori che spingono italiani e stranieri anche alla scoperta di cantine e aziende.

Vendita vino italiano: quale elemento fa crescere il fatturato 2021

Ad aumentare il fatturato vino 2021 è sicuramente l’aumento delle esportazioni con gli acquisti di bottiglie Made in Italy in tutto il mondo. Si registrano +10% nell’arco dell’anno sfondando per la prima volta – secondo le proiezioni di Coldiretti – quota 7 miliardi di euro. 

Ad aumentare sono anche gli acquisti familiari con un incremento del 9,7% nei primi nove mesi del 2021 nella Grande distribuzione, secondo l’analisi Coldiretti su dati Iri.

Aziende agricole dei giovani in aumento

L’elemento che caratterizza maggiormente la nuova stagione del vino italiano – si legge in una nota di Coldiretti – è l’attenzione verso:

  • il legame con il territorio
  • la sostenibilità ambientale
  • le politiche di marketing, anche attraverso l’utilizzo dei social
  • il rapporto con i consumatori, con i giovani vignaioli che prendono in mano le redini delle aziende imprimendo una svolta innovatrice.

Le aziende agricole dei giovani possiedono peraltro una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più. 

Nuove politiche europee sulle etichette vino

Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini sottolinea che: «Il vino è il prodotto italiano più esportato all’estero e rappresenta un elemento di traino per l’intero sistema Paese. Si tratta del risultato di un percorso fatto dalle nostre aziende verso la qualità e la sostenibilità delle produzioni».

Secondo Prandini le preoccupazioni sono le nuove politiche europee come la proposta di mettere etichette allarmistiche sulle bottiglie per scoraggiare il consumo e lo stop anche ai sostegni alla promozione.

Approfondimento: Etichette vino: digitale ed eco-friendly

La dealcolazione: un grosso rischio per la vendita vino italiano

A preoccupare è il via libera dell’Unione Europea a nuove pratiche enologiche come la dealcolazione parziale e totale.

Secondo Coldiretti, la dealcolazione rappresenta un grosso rischio perché permetterebbe di chiamare ancora vino un prodotto in cui sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalità, per effetto di un trattamento invasivo che interviene nel secolare processo di trasformazione dell’uva in mosto e quindi in vino.

Particolarmente grave – sottolinea la Coldiretti – è la decisione di considerare i vini dealcolati e parzialmente dealcolati come prodotti vitivinicoli e di consentire tale pratica anche per i vini a denominazione di origine protetta o indicazione geografica protetta.

L’unica nota positiva – precisa la Coldiretti – è che non sarà permessa l’aggiunta di acqua durante il processo di de-alcolizzazione.

Resta il fatto che rischia di essere omologata al ribasso una produzione di eccellenza come il vino di cui l’Italia è il principale produttore ed esportatore mondiale.

Vendita vino italiano: la crescita dell’e-commerce

In questo contesto di crescita e di ripresa anche dei consumi fuori casa di vino, è però l’e-commerce ad assumere il ruolo da protagonista.

Secondo il recente Rapporto Nomisma Wine Monitor sulle vendite nel canale off-trade in Italia, realizzato in collaborazione con NielsenIQ, la vendita vino nei siti generalisti registra per il primo semestre 2021 una crescita a valore del 351% e del 310% a volume rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente che comprendeva due mesi di lockdown totale (e quindi di crescite esponenziali negli acquisti di vino on-line da parte degli italiani).

Vini italiani selezione ROSADIVINI

Creato il 22/11/2021, aggiornato il 27/07/2022. © Riproduzione riservata.