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Crostacei: scopri il vino da abbinare per assaporarli meglio
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Crostacei: scopri il vino da abbinare per assaporarli meglio

Cristina Mania
Cristina Mania
Giornalista

Immancabili protagonisti dei menu a base di pesce, i crostacei esaltano ogni piatto grazie alla sapidità delle loro carni. Sei curioso di scoprire il vino da abbinare? In questo articolo potrai scoprire il miglior abbinamento vino e crostacei.

Indice

Partiamo da una premessa, ossia cosa si intende per crostacei. Questa famiglia di animali acquatici (appartenenti al sottotipo degli artropodi) popola principalmente le acque marine, sebbene esistano anche alcuni esemplari che vivono nelle acque dolci, come il saltarello o il gambero di fiume.

Non tutti sanno, probabilmente, dell’esistenza di specie terrestri come l’Armadillidium Vulgare (comunemente noto con i nomi di porcellino di Sant’Antonio, onisco, bruco pallina), il quale però non ha alcuna rilevanza in termini culinari. 

Quali sono i principali crostacei

Gamberi e gamberoni: tra i due la differenza è data in primis dalle dimensioni (i primi misurano circa 10 cm, i secondi possono arrivare a misurare anche il doppio). I gamberi classici sono il gambero rosa, il gambero bianco e il gambero “gobbetto” (quest’ultimo è prevalentemente estivo); il gamberone, invece, è l’esemplare rosso o viola (detto anche imperiale). In questa categoria rientrano anche le mazzancolle, che si differenziano sia nel colore – rosa del gambero classico e avana con striature nere nella mazzancolla – sia nelle dimensioni un po’ più grandi rispetto a quelle del gambero.

Quanto al sapore, gamberi e mazzancolle, rispetto ai gamberoni, sono crostacei senza dubbio più delicati, ma è in assoluto la mazzancolla ad avere le carni più pregiate.

Aragosta: un crostaceo dalle carni molto dolci e un gusto delicato. La sua polpa è morbida e molto pregiata, ideale per piatti raffinati. 

Astice: il suo colore varia dal marrone scuro con chiazze gialle al blu totale (sebbene siano ormai rarissimi gli astici bluastri). Rispetto all’aragosta ha un gusto più marcato e le sue carni, molto compatte ed elastiche, danno vita a piatti dal gusto deciso.

Granchio: ne esistono diverse tipologie, come il granchio di fondo ligure o il granchio blu. Estrarre la sua polpa dal carapace non è una manovra semplicissima ma il gusto dolce ne ricompenserà la fatica.

Granseola: è un granchio, ma senza chele. Più pregiato rispetto ai cugini chelati, ama vivere nei fondali sabbiosi. Ottimo gustato in insalata, dà il meglio di sé anche nei primi piatti.

Scampi: appartengono alla famiglia dei decapodi (aventi, cioè, 10 zampe) e, dopo le aragoste, sono i crostacei più apprezzati in Europa. 

Canocchia o cicala di mare: forse meno pregiate tra i crostacei ma non per questo meno gustose, le cicale di mare sono ingredienti indispensabili per dare sapore a brodi di pesce o zuppe rustiche come il cacciucco.

Abbinamento dei vini

Ora che abbiamo fatto chiarezza sulle diverse tipologie di crostacei, scopriamo insieme quali vini esaltano le loro caratteristiche.

Vini Bianchi

Solitamente un calice di bianco può essere la scelta migliore, soprattutto in abbinamento a gamberi, aragoste e granchi in cui si deve tener conto della nota dolce delle loro carni. L’eleganza di un Friulano potrebbe rivelarsi la scelta vincente in questo caso grazie alle sue note armoniche e al suo essere morbido ma di carattere.

Se l’intenzione è quella di consumare i crostacei crudi i profumi e i sentori fruttati di un buon Ribolla Gialla ne esaltano il gusto, così come uno Chardonnay coltivato sull’Etna. 

Con l’astice, invece, la scelta può cadere su di un Sauvignon di livello, le cui note delicatamente minerali lasciano in bocca un sapore pieno e persistente nel retrogusto.

Bollicine

Anche le bollicine fanno sempre la loro figura se abbinate ai crostacei, specialmente se sono fritti. La bollicina, infatti, ha la gran prerogativa di sgrassare il palato dalle untuosità dei cibi fritti e pertanto è la scelta migliore. Con i crostacei fritti un Pinot Nero Extra Brut potrebbe fare al caso nostro! 

Lettura consigliata: Guida alla spumantizzazione

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Creato il 10/11/2021, aggiornato il 13/07/2022. © Riproduzione riservata.
Cristina Mania
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Mi è servita una Laurea in Lingue per comprendere che lo studio di nuovi idiomi altro non era che la necessità di poter comunicare con un più ampio spettro di persone. Convinzione che si è consolidata durante il Master in […]