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Gender gap: donne in aumento nel settore vitivinicolo
Women in Wine

Gender gap: donne in aumento nel settore vitivinicolo

Giulia Cimpanelli
Giulia Cimpanelli
Giornalista

Crescono le donne impegnate nel settore vitivinicolo, secondo i dati dell’indagine sul gender gap nelle aziende vitivinicole italiane, condotta dall’Università di Siena in collaborazione con Le Donne del Vino e Unione Italiana Vini.

Indice:

Solo il 10% delle donne, sono occupate nella produzione e nei vigneti, mentre quasi l’80% sono coinvolte nei settori commerciale-comunicazione-marketing e agriturismo-ristorazione.

L’evidenza più preoccupante è un’altra: negli ultimi tre anni, in 8 delle 58 cantine analizzate dallo studio (6,9%) si è verificato un episodio di intimidazione, abuso o violenza ai danni di una donna. Casi che si sono conclusi con il licenziamento del molestatore.

Queste sono solo le situazioni denunciate e arrivate ai vertici aziendali, non si contano i casi in cui le donne tacciono per paura di perdere il lavoro.

La questione del sessismo nel mondo del vino è all’origine di questa ricerca

Elena Casprini, ricercatrice dell’Università di Siena, che ha condotto l’indagine insieme al professor Lorenzo Zanni, dice: “Negli ultimi anni, il settore del vino italiano registra una progressiva femminilizzazione dei vertici aziendali

Volendo rispondere alla domanda se persiste in Italia un problema di gender gap emerge che c’è ancora molta strada da fare”.

I ruoli delle donne in azienda

Nell’area commerciale, comunicazione e marketing il 76% dei responsabili è donna, in linea con il numero di addette.

Nel settore agriturismo e ristorazione c’è un capovolgimento: a fronte di un 80% di addette, le responsabili sono il 46%.

In amministrazione e risorse umane il 72% dei responsabili è donna. Salgono le donne in ruoli apicali: in 25 delle 58 aziende prese in considerazione l’amministratore delegato è donna.

Nelle posizioni più alte, però, aumentano i divari salariali. Nella fascia di retribuzione sopra i 2500 euro netti al mese le donne sono il 2%, gli uomini il 5%. E sopra i 3 mila euro gli uomini sono l’8% e le donne il 2%.

Gender gap: conciliazione famiglia-lavoro

Un’altra “faccia” del gender gap nel settore riguarda la conciliazione di lavoro e vita privata.

Dalla statistica emerge che negli ultimi tre anni (2018-2020), il 7,6% delle donne ha abbandonato o ha richiesto il part-time a seguito della nascita di un figlio.

Questo dato si associa a diversità nei contratti (nelle donne c’è più precariato) e a difformità salariali penalizzanti con la progressione della carriera.

Inoltre dall’indagine si evince che mancano asili nido e scuole dell’infanzia, sia pubblici che privati, nei pressi delle aziende. Da aggiungere che il costo di tali servizi non è compatibile coi redditi agricoli.

Infine, il 47% delle cantine del campione non ha policy specifiche per il congedo parentale.

Durante la presentazione della ricerca al forum Wine2Wine, all’interno del Vinitaly Special Edition 2021, Donatella Cinelli Colombini, presidente di Le Donne del Vino, l’associazione di donne del vino più grande al mondo, ha proposto di:

  • mantenere gli attuali vantaggi per le aziende agricole a conduzione femminile;
  • introdurre agevolazioni e punteggi nelle graduatorie per le imprese che hanno lo stesso salario medio e la stessa progressione di carriera per gli uomini e le donne;
  • garantire un sostegno economico per i comuni rurali che decidono di supportare la genitorialità.

Leggi l’approfondimento Donne del Vino

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Creato il 15/11/2021, aggiornato il 25/07/2022. © Riproduzione riservata.
Giulia Cimpanelli
Sull'autore:
Giornalista
Classe 1983, da dieci anni è collaboratrice fissa del Corriere della Sera, prevalentemente in area Economia e Innovazione. Scrive di impresa, innovazione, new economy e lavoro. Dal 2015 è anche social media editor di Corriere.it e Corriere Innovazione. Negli anni […]