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Quali sono i migliori vini campani DOC, DOCG e IGT
Percorsi e itinerari del vino

Quali sono i migliori vini campani DOC, DOCG e IGT

ROSADIVINI
ROSADIVINI
Redazione

Dalla Falanghina al Greco di Tufo, dall’Aglianico al Fiano di Avellino: i vini campani DOC, DOCG e IGT sono tanti, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Indice:

La Campania è una delle regioni più prolifiche per la produzione di vino ed è facile poter scegliere un prodotto di qualità tra l’ampio ventaglio di rossi e di bianchi in commercio.

Quali sono i migliori vini campani DOC, DOCG e IGT? E quali le zone adibite alla coltivazione delle vigne? In questo articolo ti forniremo una panoramica sui migliori vini campani facendoti scoprire zone e vitigni tipici e gli abbinamenti cibo-vino più indicati a tavola.

Zone e vitigni della Campania

Partiamo da un breve elenco dei vitigni autoctoni della regione:

  • tra quelli a bacca bianca, indichiamo l’Asprinio, la Falanghina, il Fiano, il Greco, la Coda di Volpe, il Pallagrello bianco, il Biancolella e la Forastera.
  • tra quelli a bacca nera spicca – e non potrebbe essere altrimenti – l’Aglianico. 

Per quanto riguarda invece le zone adibite alla coltivazione della vigna, possiamo dire che sono davvero tantissime. Caserta, Benevento e Avellino. E ancora, Napoli e Salerno: le province della Campania sono tutte caratterizzate da lunghe distese di vitigni e ognuna presenta caratteristiche differenti.

La provincia di Caserta è caratterizzata da viti allevate utilizzando sistemi bassi.

Nella provincia di Benevento invece le zone adibite alla coltivazione del vino sono soprattutto quelle del comune di Solopaca, la zona di Taburno, le colline del Sannio e della valle Caudina.

Tutta la provincia di Benevento è poi riconosciuta dalla DOC Sannio e presenta alcune sottozone vinicole che sono state riconosciute DOC: Sant’Agata de’ Goti, Solopaca, Guardiolo e Aglianico del Taburno.

Anche la provincia di Avellino è a forte vocazione vinicola, basti pensare che proprio qui nascono tre dei vini più famosi dell’intera regione: Taurasi, Fiano e Greco di Tufo. 

La provincia di Napoli comprende zone differenti. Abbraccia tutta l’area del Vesuvio il cui vino più rappresentativo è il Lacryma Christi, prodotto con le uve autoctone del Vesuvio, conosciuto già ai tempi degli antichi Romani. Questa zona è caratterizzata dalla coltivazione di Verdeca, Falanghina, Coda di Volpe e Aglianico.

Poi l’isola di Capri (piccola per dimensioni e che quindi fornisce un apporto ridotto alla produzione vinicola della provincia); l’isola di Ischia, caratterizzata dai vitigni Biancolella, Forastera e Piedirosso.

Infine la città di Salerno che comprende una vasta area compresa tra Cilento e Castel San Lorenzo, caratterizzata da terreni argillosi e privi di materiale organico. 

Insomma le zone caratterizzate da vigneti belli e rigogliosi sono davvero tantissime e inquadrano la Campania come una delle regioni più importanti, a livello nazionale, per la produzione di vini di grande qualità.  

Vini campani: i rossi

Se sei un amante dei vini rossi, puoi trovare grandi soddisfazioni nella carta dei vini campani.

Il primo vino rosso che consigliamo è il Taurasi DOCG, denominazione riservata ai vini delle tipologie Taurasi e Taurasi Riserva, ottenuti dalla vinificazione delle uve del vitigno Aglianico (minimo 85%) coltivato in alcune precise zone della provincia di Avellino (tra le tante Luogosano, Mirabella Eclano, Montefalcione e ancora Montemarano, Montemiletto).

Si tratta di un vino di importante struttura, elegante e tannico con una buona mineralità e un buon corpo.

Una menzione particolare merita l’Aglianico prodotto con uve omonime (minimo 85%) e la restante parte uve a bacca nera autorizzata per la coltivazione nella provincia di Benevento.

Detto dell’Aglianico del Taurasi coltivato nell’Irpinia, da cui deriva il Taurasi DOC, è doveroso menzionare anche l’Aglianico del Taburno, che nasce in provincia di Benevento.

A questi due si aggiunge il Cilento Aglianico, vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Salerno. Colore rosso rubino, secco, sapido: un buon vino.

Tra i migliori vini rossi campani c’è anche il Campi Flegrei DOC Piedirosso dal colore rosso rubino intenso, secco ed equilibrato al palato.

Questi sono solo alcuni dei vini rossi campani, come anticipato la regione è davvero prolifica per quanto riguarda la produzione enologica.

Vini campani: i bianchi

Per quanto riguarda i vini bianchi campani non possiamo non partire dal Fiano di Avellino DOCG. Di colore giallo paglierino con riflessi che virano sul verde chiaro, questo vino presenta un delicato bouquet floreale e fruttato che ricorda note di agrumi e pasta di mandorle. In bocca è fresco ed equilibrato, molto persistente: uno dei migliori bianchi che offre la regione.

Oltre al Fiano, ricordiamo il Greco di Tufo DOCG, ottenuto dal mix tra vitigno Greco (minimo 85%) e Coda di Volpe (massimo 15%). Si tratta di un vino fresco e beverino, particolarmente gettonato in estate.

Del Greco di Tufo c’è anche una versione spumantizzata che viene elaborata con il metodo della rifermentazione in bottiglia (metodo classico) nella tipologie Extra-Brut e Brut. Affinamento sui lieviti per almeno tre anni a decorrere dal primo novembre dell’anno in cui le uve sono state vendemmiate.

Tra i vini bianchi segnaliamo anche la Falanghina DOC, un vino intenso, aromatico e versatile dai profumi particolarmente marcati. E ancora il Coda di Volpe, dal profumo gradevole, di colore giallo paglierino con riflessi dorati e sentori floreali.

Abbinamenti cibo-vino

I vini campani DOC, DOCG e IGT, sia rossi che bianchi, si prestano bene a una moltitudine di abbinamenti a tavola.

L’Aglianico è, tra i rossi della regione, quello che meglio si abbina a arrosti e in generale a tutti i secondi piatti di carne. Ottimo anche con i formaggi stagionati.

Il Piedirosso accompagna egregiamente pietanze a base di pasta o riso in salsa di pomodoro o con ragù, carni rosse ma anche bianche. Ottimo anche se bevuto in abbinamento a zuppe di legumi o minestroni.

Il Fiano di Avellino è particolarmente indicato con il pesce ma anche con le carni bianche e il pollame in generale.

Con pesce, frutti di mare e crostacei è consigliato il Greco di Tufo, ideale anche con risotti e formaggi. La versione spumantizzata trova sempre largo consenso per l’aperitivo.

La Falanghina si abbina bene con zuppe di legumi o di funghi oppure con riso o pasta ai frutti di mare.

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Creato il 03/06/2022. © Riproduzione riservata.