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Fiano di Avellino: origini, caratteristiche e abbinamenti
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Fiano di Avellino: origini, caratteristiche e abbinamenti

ROSADIVINI
ROSADIVINI
Redazione

Un vino versatile, estremamente raffinato, in assoluto uno dei più apprezzati tra quelli campani. Insieme al Taurasi e al Greco di Tufo, il Fiano di Avellino è senza ombra di dubbio uno dei vini campani più raffinati tra quelli attualmente in commercio. Apprezzato non solo nella regione in cui viene prodotto, ma anche nel resto d’Italia. È impossibile restare impassibili davanti a un buon calice di Fiano di Avellino perché i profumi e gli odori che questo vino è in grado di emanare sarebbero in grado di fare breccia anche nei palati più esigenti. Il Fiano è un vino di grande personalità, sicuramente uno dei bianchi più eleganti d’Italia. Molto amato per le sue caratteristiche organolettiche ma anche per quale capacità di acquistare intensità e complessità durante l’affinamento. Vale la pena insomma soffermarci su questo bianco, una vera eccellenza del nostro Paese. 

Dove si trovano le uve Fiano

Il Fiano, inteso come vitigno, trova spazio soprattutto nella provincia di Avellino dove viene coltivato in larga misura e con ottimi risultati. È qui che il microclima è favorevole per lo sviluppo di uve rigogliose che danno vita a vendemmie sempre soddisfacenti. In questa zona gran parte dei suoli sono di origine vulcanica, la terra è ricca e i risultati si vedono. Le uve che ne derivano sono genuine, belle da vedere, succose, e portano con loro tutte quelle caratteristiche che poi possiamo ritrovare nel vino.

Il Fiano di Avellino viene prodotto a partire da uve Fiano (impiegate per un minimo dell’85%) allevate in una vasta zona che è composta da 26 comuni, tutti ubicati tra la Valle del Calore, la Valle del Sabato, le falde del Monte Partenio e le colline che guardano al Vallo di Lauro. Una zona anche molto spettacolare dal punto di vista del panorama e assolutamente da tenere in considerazione da parte di chi è alla ricerca di una gita fuori porta, per trascorrere del tempo immerso nel verde, magari tra lunghe distese di viti. La zona di Avellino è di sicuro una delle più votate alla viticoltura e i risultati si vedono. Non a caso anche la storia del Fiano è davvero antichissima, a dimostrazione che dietro questo vitigno c’è davvero tantissimo da sapere.

I primi riconoscimenti del Fiano di Avellino

Già nel Basso Medioevo il Fiano aveva conquistato il suo spazio negli ambienti di rilievo, non a caso era servito sulle tavole delle corti Sveva e Angioina come autentica eccellenza del territorio circostante.

Ma anche il Monastero di Montevergine ha giocato un ruolo di primo piano nello sviluppo di questo vitigno: il Monastero ha infatti incentivato la vitificazione delle terre incolte dando la possibilità di aprire alla coltivazione delle uve Fiano. I viticoltori hanno cominciato a sperimentare nuove tecniche di coltivazione, specializzandosi sempre di più e cogliendo i frutti di una maggiore esperienza sul campo. È il 1875 quando il Fiano viene citato nel bollettino ampelografico; nel 1914 invece fa la sua comparsa sul manuale di viticoltura del Cavazza.

Forse non tutti sanno però che il Fiano di Avellino ha anche rischiato di scomparire. La causa è stata un’epidemia di fillossera che ha messo a dura prova lo stato di salute di questo vitigno. Nel periodo tra la prima e la seconda Guerra Mondiale, in Irpinia la temibilissima fillossera non era ancora arrivata e così, erroneamente, i contadini cominciarono a pensare che le vigne fossero immuni da questa malattia. Qualche anno dopo si dovettero ricredere di colpo: la fillossera colpisce duro, i vitigni si ammalano e muoiono, le terre diventano incolte e i contadini scappano in cerca di fortuna altrove. La produzione complessiva di Fiano è bassissima (1000 quintali), nel 1950. Fino a quando un imprenditore locale decide di scommettere su questo vitigno, chiede ai pochi contadini rimasti di reimpiantare quelle uve garantendo che sarebbe stato lui a comprarle tutte. E l’idea è vincente: le viti tornano a crescere rigogliose, le campagne lentamente si ripopolano e il Fiano torna a riacquistare il suo spazio. A oggi sono circa 850 gli ettari a coltura nella provincia Irpina. 

Che gusto ha il Fiano di Avellino?

Ma che gusto ha il Fiano di Avellino? Quali sono le caratteristiche che lo rendono unico? Ne abbiamo parlato così bene che non possiamo certo non fermarci su quelle che sono le peculiarità principali. Sapori e profumi di questo vino sono letteralmente avvolgenti, come la terra da cui trova origine. In un calice di Fiano si riscontrano sentori di frutta matura, di nocciole, note di fiori e di miele. Il gusto di questo vino è pieno, caldo, davvero unico. La gradazione di questo bianco si aggira intorno a quota 12. Per cogliere tutte le sfumature di cui ti abbiamo fatto cenno, ti consigliamo di servirlo a una temperatura di circa 12 gradi: in questo modo sarai certo di mettere il vino nella condizione di poter sprigionare tutti i profumi che lo caratterizzano e che invece potrebbero essere sopiti se servito a una temperatura troppo bassa, magari avendolo tenuto in frigorifero prima del consumo.

Abbinamento del Fiano con il cibo

Un vino elegante, raffinato, ma anche estremamente versatile. Il Fiano è tutto questo e anche molto altro! Ecco perché anche il capitolo relativo agli abbinamenti con il cibo si rivela variegato più che mai. Grazie al suo bouquet particolarmente fruttato e floreale, questo bianco campano si presta molto bene ad essere accompagnato a primi piatti a base di frutti di mare, ma va benissimo anche con il pesce alla griglia o al forno. Il Fiano di Avellino rappresenta una valida alternativa anche con carni bianche e pollame in generale: il suo gusto delicato lo rende ideale con carni dal sapore leggero e non troppo marcato. Potrai portare in tavola una buona bottiglia di questo bianco anche in caso di gustosi formaggi o di insalatone estive. Anche in questi casi vedrai che la scelta si rivelerà vincente!

La versatilità di questo vino è una delle sue caratteristiche migliori. Basterà insomma puntare sulla qualità per acquistare una buona bottiglia di Fiano e abbinarla a ciò che preferisci. Le pietanze che ti abbiamo appena consigliato si riveleranno tutte adatte a un abbinamento indovinato.

Creato il 14/03/2023. © Riproduzione riservata.