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Arancini siciliani: ricetta e vino da abbinare
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Arancini siciliani: ricetta e vino da abbinare

Cristina Mania
Cristina Mania
Giornalista

Immancabili protagonisti della tradizione gastronomica sicula, gli arancini siciliani seducono e conquistano per il loro gustoso ripieno avvolto da croccante panatura. Scopri quale vino si abbina meglio.

Indice:

Vista la disputa linguistica che da secoli divide a metà la Sicilia, forse sarebbe meglio chiamarli “arancin*”, lasciando a ognuno la libertà di declinarli al maschile o femminile  a seconda delle proprie origini.

Nella parte occidentale dell’isola – quella del palermitano, per intenderci – si utilizza “arancina” mentre nel catanese la forma utilizzata è “arancino”. 

Al di là di ogni disputa linguistica, però, ciò che mette tutti d’accordo è la bontà di questa pietanza della cucina siciliana che, da regina dello street food, si è imposta come piatto che ben si presta a numerose rivisitazioni, una più gustosa dell’altra!

Sebbene nella sola Sicilia ne esistano almeno 30 varietà differenti, qui vogliamo andare a scavare nelle radici della tradizione più autoctona per la ricetta classica dell’arancino siciliano.

Quale vino abbinare agli arancini siciliani?

Ora che sono pronti, possiamo dirti quale vino abbinare all’arancino siciliano.

Se preferisci il vino rosso, ricorda che deve essere fermo e di media struttura: un Nero d’Avola, rimanendo in territorio siculo, può essere un ottimo abbinamento. Lasciando la Sicilia, valide alternative possono essere il Sangiovese o il Nero di Troia, entrambi con una giusta corposità.

Altro rosso capace di esaltare le caratteristiche dell’arancino è il Lambrusco di Sorbara, un vino non troppo fermo, secco ma al contempo asciutto e fruttato. Anche un buon Barbera del Monferrato DOC: il suo mix di robustezza e gusto nonché il suo sapore ricco di frutta si sposano a meraviglia con il gusto deciso della carne e dello zafferano.

Trattandosi di una pietanza ad alto tasso di oleosità, valuta anche un rosso con delle bollicine, che aiutano a sgrassare il palato dalla untuosità. E dalla Pavia arriva Bonarda dell’Oltrepò: un abbinamento insolito ma davvero entusiasmante per il palato.

Rimanendo in tema di bollicine, se preferisci optare per un vino bianco scegli nella gamma di Prosecchi e Champagne. Qualche esempio? Un Franciacorta Satèn o un Prosecco Valdobbiadene esalteranno le caratteristiche di un buon arancino, così come. Oppure una Blanquette de Limoux Brut AOC metodo classico.

La scelta chic? Un rosato spumante metodo charmat brut come il Nero d’Avola Brut, un vino di insospettabile personalità capace di conquistare con la sua rotondità, un vino asciutto e con buona persistenza.

Ricetta originale degli arancini siciliani

Dopo le varie ricerche ecco la ricetta per 4 persone:

Per il riso:

250 gr di riso Carnaroli o Vialone nano

35 gr di burro

1 bustina di zafferano

sale q.b. 

Per il ripieno:

100 gr di carne macinata (preferibilmente 75% maiale e 15% bovino)

trito di odori (cipolla, carota, sedano)

1 foglia di alloro, 2 chiodi di garofano

1 cucchiaio di olio evo, 50 gr di piselli

100 ml di passata di pomodoro

30 ml di vino bianco

30 gr di caciocavallo a dadini, sale q.b. 

Per la panatura e frittura:

4 cucchiai di farina 00

acqua q.b.

pangrattato

1 lt olio di semi di arachidi

Procedimento per preparare le arancine siciliane:

Si parte dalla preparazione del riso che va bollito in acqua precedentemente salata e scolato al dente. Si passa poi alla mantecatura con burro e zafferano (disciolto in poca acqua) fino a raggiungere una consistenza cremosa. Lo si lascia poi raffreddare mentre ci si concentra sulla preparazione della farcitura. 

In un tegame si fa soffriggere il trito di cipolla, sedano e carota con un po’ di olio evo. Quando gli odori sono imbionditi, si aggiunge la carne macinata e dopo un paio di minuti si sfuma con del vino bianco.

Quando il vino è completamente evaporato, si aggiungono passata di pomodoro, chiodi di garofano, alloro e si lascia cuocere per almeno 45 minuti. Poi si aggiungono i piselli (vanno benissimo anche quelli surgelati) e si lascia cuocere altri 20 minuti.

Nota: Il segreto per un arancino siciliano perfetto sta nel far addensare il più possibile il ragù di carne in quanto il riso lo dovrà contenere al suo interno e pertanto deve risultare compatto se non vogliamo che coli da ogni parte!

Una volta che tutto è pronto e ben raffreddato, si procede a formare gli arancini:

Al centro delle palle di riso adagia due cucchiai di ragù e un cubetto di caciocavallo, dandogli poi la forma conica. Mettili in frigo qualche minuto mentre prepari la pastella di acqua e farina.

Nota: Nella pastella ci vuole un po’ di “occhio” perché il segreto sta in una consistenza non troppo liquida, in modo che avvolga l’arancino come una pellicola.

A questo punto, prima di tuffarli nell’olio bollente, fai una doppia panatura: metti il riso nella pastella e poi nel pangrattato e ripeti questa operazione 2 volte per ogni arancino.

Suggerimento: per la frittura, meglio un pentolino a bordi alti contenente abbondante quantità di olio di semi di arachidi. Quando l’olio è bollente (circa 175°) si immergono gli arancini di riso e si lasciano cuocere un paio di minuti fino a completa doratura. Prima di servire passali sulla carta assorbente.

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Creato il 10/11/2021, aggiornato il 07/07/2022. © Riproduzione riservata.
Cristina Mania
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Mi è servita una Laurea in Lingue per comprendere che lo studio di nuovi idiomi altro non era che la necessità di poter comunicare con un più ampio spettro di persone. Convinzione che si è consolidata durante il Master in […]