
L’etichetta rappresenta un indicatore importante per capire se un rosso o un bianco sono di qualità, ma ci sono anche altre variabili da tenere in considerazione. Ma come riconoscere un buon vino dalla bottiglia? Leggi la guida!
Sicuramente l’etichetta fornisce importanti indicazioni da valutare con attenzione per capire dove un vino è stato prodotto, quali sono le sue caratteristiche, dove è stato imbottigliato.
Le etichette frontali di una bottiglia invogliano all’acquisto, ecco perché gli addetti ai lavori ci investono molto. C’è infatti sempre tanto studio dietro la realizzazione di un’etichetta e niente viene lasciato al caso.
Ma, oltre all’etichetta, ci sono anche tanti altri aspetti da tenere in considerazione per valutare un vino rosso o un bianco. Ecco che di seguito ti forniamo alcune informazioni su come fare a capire se un vino è di qualità o meno.
Alcune varianti sono determinanti per capire se il vino è ancora buono. Intanto la limpidezza e il colore.
Se il vino è limpido, senza sfumature cromatiche che spesso possono essere legate ad una eccessiva ossidazione, è già un buon punto di partenza.
All’esame visivo segue quello olfattivo. Un vino è ancora buono se è in grado di rilasciare profumi tipici di quel prodotto che potrebbero invece con il tempo andare ad affievolirsi.
I profumi si rivelano sempre buoni indicatori della qualità di un vino. Importante è anche la valutazione degli aromi, per lo stesso motivo dei profumi. Un vino ancora buono, dunque di qualità, garantirà aromi ben riconoscibili.
L’etichetta è un’altra delle variabili da “studiare” con attenzione per capire se un vino è di qualità.
Deve rispettare norme di legge ben precise e, proprio per questo motivo, non può mentire. Ecco perché si rivela uno strumento efficace di classificazione del vino.
Ma come riconoscere un buon vino dall’etichetta? Ci sono alcune informazioni che possono già far capire che tipo di prodotto stai andando ad acquistare.
Millesimato, Riserva, Classico Superiore: ti è mai capitato di leggere queste definizioni? Ognuna ha un significato ben preciso che restringe il campo e fornisce preziose indicazioni sulla tipologia di vino.
Il termine Millesimato viene dato a spumanti prodotti con vini di una stessa annata, ossia vendemmiati con almeno l’85% di uve dello anno. Deriva dal francese “millésime” che in italiano significa annata.
Quando invece sull’etichetta di un vino si legge il termine Riserva, significa che quel preciso vino è stato sottoposto a un periodo di invecchiamento ulteriore rispetto a quello che viene previsto dal disciplinare di produzione di quello stesso vino.
E ancora, un’etichetta può riportare la scritta Classico Superiore. Qui i termini da analizzare sono due. Che significato ha questa dicitura?
Un vino etichettato come Classico significa che è stato prodotto con uve che provengono dai territori più tipici di una certa denominazione. Ѐ insomma sinonimo di legame col territorio, di vino di grande espressione: le uve sono infatti nate e cresciute rigogliose proprio nella zona di maggior vocazione.
Il termine Superiore viene utilizzato (anche se ci sono alcune eccezioni) per indicare quei vini con una gradazione alcolica più alta rispetto alla versione base dello stesso vino.
Ma anche la bottiglia rivela importanti indicazioni. Il fondo della bottiglia non deve mai essere piatto ma sempre concavo e il motivo è di facile comprensione: il fondo concavo consente a eventuali impurità di depositarsi senza finire nel bicchiere.
Particolare attenzione va prestata anche al collo della bottiglia. Se abbastanza lungo può essere sinonimo di qualità del prodotto perché consente l’osmosi ideale tra il tappo e il vino contenuto nella bottiglia.
Il tappo di sughero è un altro indicatore infallibile della qualità di un rosso o un bianco. Hai mai sentito dire che un vino sa di tappo? Significa che è difettato. Colpa della molecola TCA (tricloroanisolo), capace di alterare il sapore del vino e conferirgli un odore abbastanza sgradevole, quasi di legno marcio.
Quando il vino è alterato, anche il tappo di sughero si modifica nell’aspetto. Sembra eccessivamente “bagnato” e non integro e, nella maggior parte dei casi, è indicatore del fatto che il vino contenuto nella bottiglia si è deteriorato.
Il tappo di sughero di un vino di qualità deve essere sufficientemente umido e restare quindi integro anche nel momento in cui la bottiglia viene stappata.
Approfondimento: tappi per bottiglie vino
Colore, aroma e gusto: sono essenzialmente questi gli indicatori da tenere in considerazione per individuare le caratteristiche di un buon vino rosso.
Partiamo dal colore che è spesso una caratteristica importante. Un rosso di qualità conserva la sua limpidezza e non ha particolari velature che per contro potrebbero essere indicatore di un prodotto che sta perdendo le sue caratteristiche originarie.
Poi l’aroma. Un buon vino rosso sprigiona i suoi aromi più puri che spesso rimandano a frutta rossa o spezie, a seconda delle uve da cui sarà composto.
Terzo indicatore di un rosso di qualità: il gusto. Al palato un buon vino rosso potrà rivelarsi più o meno strutturato, più o meno aromatico, ma non dovrà presentare difetti come ad esempio un’eccessiva acidità.
Quanto spendere per un buon vino? Ti sarai fatto almeno una volta questa domanda per cercare di non acquistare vini troppo economici e di scarsa qualità.
La risposta a questo quesito non è così scontata perché ci sono dei buoni vini che non costano eccessivamente. Più sale il prezzo più aumentano le possibilità di bere ottimi vini, rossi e bianchi.